L'indignazione del Centro Zenith di Andria alle parole del generale Vannacci: «Vorrei classi separate per i disabili»
CEI, classi per disabili? «Torniamo agli anni bui della storia». Mons. Savino, «l'inclusione è segno di civiltà»
domenica 28 aprile 2024
7.23
Fa discutere in queste ore la dichiarazione del generale Roberto Vannacci, candidato della Lega per le elezioni europee, che propone classi separate per gli alunni disabili. Al di là dello sconcerto politico per questa proposta, raccogliamo il commento del professor Antonello Fortunato, responsabile del centro Zenith di Andria e la dichiarazione della Conferenza episcopale italiana.
«Il generale Vannacci, prossimo candidato alle Europee dice di volere ''classi separate per i disabili, perché questo aiuterebbe i ragazzi in difficoltà"...
«Il generale Vannacci, prossimo candidato alle Europee dice di volere ''classi separate per i disabili, perché questo aiuterebbe i ragazzi in difficoltà"...
In queste incredibili parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo.
Queste parole sulle classi separate per studenti disabili sono deliranti, pericolosissime o offensive per migliaia di famiglie.
Il candidato leghista propaganda una ghettizzazione disumana dei bambini, in contrasto con i valori più profondi della nostra Costituzione e con la Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, che impegna a una partecipazione paritaria delle persone con disabilità nella società, scuola ovviamente compresa. Come centro Zenith, da sempre impegnati per la costruzione di una società inclusiva, non possiamo assolutamente tollerare una blasfemia come questa».
«Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l'inclusione è segno di civiltà». Così il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, mons. Francesco Savino, commenta con l'ANSA le affermazioni del generale Roberto Vannacci secondo il quale occorrerebbe organizzare classi di scuola apposite per i ragazzi disabili. Per il vescovo di Cassano all'Jonio «la differenza non è un problema ma una risorsa».
«Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l'inclusione è segno di civiltà». Così il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, mons. Francesco Savino, commenta con l'ANSA le affermazioni del generale Roberto Vannacci secondo il quale occorrerebbe organizzare classi di scuola apposite per i ragazzi disabili. Per il vescovo di Cassano all'Jonio «la differenza non è un problema ma una risorsa».