L'indagine dei Carabinieri di Andria ha portato a sgominare un ingente smercio di cocaina
Un risultato conseguito a Minervino Murge dai militari dell'Arma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani
lunedì 13 maggio 2024
11.16
Questa mattina, 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani -supportati da personale del 6° Nucleo Elicotteri, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal Nucleo cinofili di Modugno - hanno dato esecuzione –nella città di Minervino Murge all'ordinanza di custodia cautelare -emessa dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta di questa Procura della Repubblica- nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 14 soggetti indagati per più episodi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Il provvedimento cautelare è l'esito di attività investigativa, condotta da marzo 2022 a giugno 2023 dalla Compagnia di Andria sotto la direzione della Procura della Repubblica, originata da approfondimenti investigativi afferenti reati predatori commessi nel centro murgiano che hanno condotto a ricostruire una filiera di vendita di sostanze psicotrope.
In particolare, il personale del Comando Stazione di Minervino Murge, nell'approfondire alcune ipotesi investigative sui possibili responsabili dei reati predatori, percepiva nell'immediato una fiorente attività di vendita al dettaglio di sostanze psicotrope che interessava più soggetti residenti in quel centro abitato, ai quali un vasto numero di acquirenti si rivolgeva per ottenere in compravendita sostanza stupefacente. L'acume investigativo dimostrato dal personale effettivo al comando Stazione, legato ad una proficua conoscenza delle dinamiche criminali locali, ha permesso di dare origine all'attività conclusasi con l'odierna esecuzione.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle successive fasi processuali condotta anche alla luce del contributo della difesa) documentare l'esistenza di una fiorente attività di vendita di sostanze stupefacenti (cocaina in maniera quasi del tutto esclusiva) che avveniva in tre distinte "piazze di spaccio": Piazza Bovio, Piazza De Deo, Piazza XX Settembre (c.d. piazza forbice). Centri nevralgici dell'attività di vendita al dettaglio delle sostanze psicotrope che veniva gestita, per ogni piazza, da tre distinti gruppi criminali capeggiati da altrettanti soggetti che si avvelavano di stretti collaboratori per effettuare le consegne dello stupefacente ad una vasta schiera di acquirenti locali.
Cinque gli indagati per i quali è stata disposta la custodia cautelare agli arresti domiciliari e per i rimanenti 9 è stata disposta la misura cautelare in carcere, tra cui coloro che ricoprivano il ruolo di coordinatori e responsabili dei 3 gruppi di spaccio, i quali in modo particolare si occupavano di procacciare la sostanza stupefacente, definendo in prima persona le dinamiche funzionali poste in essere per la consumazione delle condotte criminose, e di gestire i contatti telefonici con i vari acquirenti ai quali fornivano le indicazioni sul luogo e sulle modalità dello scambio denaro-droga.
Le investigazioni, supportate da attività tecnica espletata mediante intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati, riprese video, monitoraggio dei veicoli, ordinaria attività di polizia giudiziaria quali servizi di osservazione, controllo, pedinamento, acquisizione documentale, escussioni di testi, perquisizioni e sequestri, ha permesso di registrare un numero di cessioni davvero significativo, le cui richieste giungevano ai vari spacciatori o direttamente in loco, ove era sempre presente un rappresentante del gruppo, pronto a soddisfare le esigenze dei vari avventori; o tramite preventivo contatto telefonico, gestito direttamente dal coordinatore del gruppo il quale, con linguaggio criptico, atto a dissimulare il reale significato delle richieste e degli accordi per la consegna della droga, forniva indicazioni di dettaglio sul luogo e sulle modalità di incontro con lo spacciatore. Scambi che avvenivano o nei pressi delle abitazioni dei capi gruppo- oppure nelle predette piazze o in luoghi prestabiliti, quasi sempre in zone periferiche della città, per eludere eventuali controlli delle Forze dell'Ordine.
Nel corso dell'attività inoltre, si è proceduto all'arresto di 4 persone e al deferimento in stato di libertà di altre 3 per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ad eseguire 16 segnalazioni per illeciti amministrativi (ex art. 75 dpr 309/90) ad altrettanti acquirenti, al sequestro di 2.225,00 euro- ritenuto provento attività illecita – al sequestro di dosi di cocaina e hashish, al rinvenimento di materiale vario per il taglio e il confezionamento della sostanza, di schede telefoniche e telefoni cellulari utilizzati per la commissione dei reati investigati.
Il risultato conseguito costituisce l'esito della costante azione di prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti da parte dei militari dell'Arma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani associata alla campagna di sensibilizzazione ed informazione compiuta soprattutto nei confronti dei giovani con incontri realizzati presso gli istituti scolastici.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Il provvedimento cautelare è l'esito di attività investigativa, condotta da marzo 2022 a giugno 2023 dalla Compagnia di Andria sotto la direzione della Procura della Repubblica, originata da approfondimenti investigativi afferenti reati predatori commessi nel centro murgiano che hanno condotto a ricostruire una filiera di vendita di sostanze psicotrope.
In particolare, il personale del Comando Stazione di Minervino Murge, nell'approfondire alcune ipotesi investigative sui possibili responsabili dei reati predatori, percepiva nell'immediato una fiorente attività di vendita al dettaglio di sostanze psicotrope che interessava più soggetti residenti in quel centro abitato, ai quali un vasto numero di acquirenti si rivolgeva per ottenere in compravendita sostanza stupefacente. L'acume investigativo dimostrato dal personale effettivo al comando Stazione, legato ad una proficua conoscenza delle dinamiche criminali locali, ha permesso di dare origine all'attività conclusasi con l'odierna esecuzione.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle successive fasi processuali condotta anche alla luce del contributo della difesa) documentare l'esistenza di una fiorente attività di vendita di sostanze stupefacenti (cocaina in maniera quasi del tutto esclusiva) che avveniva in tre distinte "piazze di spaccio": Piazza Bovio, Piazza De Deo, Piazza XX Settembre (c.d. piazza forbice). Centri nevralgici dell'attività di vendita al dettaglio delle sostanze psicotrope che veniva gestita, per ogni piazza, da tre distinti gruppi criminali capeggiati da altrettanti soggetti che si avvelavano di stretti collaboratori per effettuare le consegne dello stupefacente ad una vasta schiera di acquirenti locali.
Cinque gli indagati per i quali è stata disposta la custodia cautelare agli arresti domiciliari e per i rimanenti 9 è stata disposta la misura cautelare in carcere, tra cui coloro che ricoprivano il ruolo di coordinatori e responsabili dei 3 gruppi di spaccio, i quali in modo particolare si occupavano di procacciare la sostanza stupefacente, definendo in prima persona le dinamiche funzionali poste in essere per la consumazione delle condotte criminose, e di gestire i contatti telefonici con i vari acquirenti ai quali fornivano le indicazioni sul luogo e sulle modalità dello scambio denaro-droga.
Le investigazioni, supportate da attività tecnica espletata mediante intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati, riprese video, monitoraggio dei veicoli, ordinaria attività di polizia giudiziaria quali servizi di osservazione, controllo, pedinamento, acquisizione documentale, escussioni di testi, perquisizioni e sequestri, ha permesso di registrare un numero di cessioni davvero significativo, le cui richieste giungevano ai vari spacciatori o direttamente in loco, ove era sempre presente un rappresentante del gruppo, pronto a soddisfare le esigenze dei vari avventori; o tramite preventivo contatto telefonico, gestito direttamente dal coordinatore del gruppo il quale, con linguaggio criptico, atto a dissimulare il reale significato delle richieste e degli accordi per la consegna della droga, forniva indicazioni di dettaglio sul luogo e sulle modalità di incontro con lo spacciatore. Scambi che avvenivano o nei pressi delle abitazioni dei capi gruppo- oppure nelle predette piazze o in luoghi prestabiliti, quasi sempre in zone periferiche della città, per eludere eventuali controlli delle Forze dell'Ordine.
Nel corso dell'attività inoltre, si è proceduto all'arresto di 4 persone e al deferimento in stato di libertà di altre 3 per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ad eseguire 16 segnalazioni per illeciti amministrativi (ex art. 75 dpr 309/90) ad altrettanti acquirenti, al sequestro di 2.225,00 euro- ritenuto provento attività illecita – al sequestro di dosi di cocaina e hashish, al rinvenimento di materiale vario per il taglio e il confezionamento della sostanza, di schede telefoniche e telefoni cellulari utilizzati per la commissione dei reati investigati.
Il risultato conseguito costituisce l'esito della costante azione di prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti da parte dei militari dell'Arma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani associata alla campagna di sensibilizzazione ed informazione compiuta soprattutto nei confronti dei giovani con incontri realizzati presso gli istituti scolastici.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.