L'Europa taglia 79mln di euro alla Puglia per "spese mal gestite"

La Corte UE ha respinto il ricorso della Regione. Si tratta di fondi 2000-2006

venerdì 4 dicembre 2015 9.05
La Corte di giustizia Ue ha confermato il taglio di 79 milioni di euro di fondi Ue alla Puglia per il 2000-2006, dovuto a carenze nei controlli e nella gestione delle spese. La decisione di Lussemburgo dà ragione alla Commissione Ue, che nel 2009 aveva deciso di ridurre i finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) concesso all'Italia e relativo al programma operativo regionale (Por) della Regione Puglia per il periodo precedente. Bruxelles nel 2007 aveva rilevato come «il sistema di controllo sulla gestione dei fondi in Puglia non fosse idoneo a garantire la legalità e l'efficienza della spesa comunitaria».

Da qui la sospensione nel 2008 dei pagamenti intermedi con tre mesi di tempo per garantire che solo le spese ammissibili fossero coperte dal contributo del Fesr. Nel 2009, però, la Commissione «constatava che l'Italia non aveva adempiuto alle prescrizioni» e quindi decideva la riduzione dei fondi Ue alla Puglia per un importo di 79 milioni di euro a valere sul Fesr 2000-2006, pari a una correzione forfettaria del 10% sulle spese certificate sino alla data di sospensione dei pagamenti intermedi. L'Italia ha quindi fatto ricorso al Tribunale Ue che però lo ha respinto nel 2014, e oggi la Corte Ue ha respinto anche il nuovo ricorso che chiedeva l'annullamento della sentenza del Tribunale.