L’escursionista Antonio Porro porta in alto il nome di Andria: scala la vetta più alta della Maiella
Questa volta “il gitano andriese” sfida il Monte Amaro con i suoi 2.793 metri sul livello del mare
mercoledì 14 luglio 2021
07.10
Antonio Porro, presidente dell'associazione andriese "Passeggiata nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia", torna a sfidare le asperità delle montagne. Con le normali dotazioni alpinistiche e le relative attrezzature come ramponi, piccozza e imbracatura, la scorsa domenica, 11 luglio, ha raggiunto la cima più alta del massiccio della Maiella e la seconda più alta dell'Appennino: Monte Amaro con i suoi 2.793 metri sul livello del mare.
L'arrampicata, effettuata in solitaria dal nostro concittadino, non si è rivelata affatto semplice per via del percorso insidioso che la suddetta destinazione presenta: infatti, il Monte Amaro (tanto bello quanto impegnativo da raggiungere come già suggerisce il nome) è situato sul versante occidentale della Maiella, e con i suoi profondi valloni e ghiaioni mobili scende ripidissimo verso Sulmona.
Circa 11 chilometri fra andata e ritorno percorsi in 8 ore, durante i quali Antonio ha messo, ancora una volta, a dura prova la sua tenacia, soprattutto nella discesa in cui ha potuto constatare un'importante differenza di quota svolgersi sotto i suoi piedi su sfasciumi e ghiaioni. Una fatica che, però, è stata ampiamente ricompensata dalla vista di ambienti grandiosi e panorami aerei spettacolari della Maiella, oltre che scorgere una straordinaria biodiversità. Dunque, in quel silenzio frastornato solo dai rumori dei passi degli escursionisti, la bandiera della nostra associazione ha nuovamente accarezzato, a quote altissime, cieli azzurri in un'atmosfera senza tempo.
Per Antonio la montagna è il suo habitat naturale e non ha difficoltà a nasconderlo. Infatti ha dichiarato di trascorrere molto ore in questi ambienti distanti dal mondo caotico della città. Una passione che coltiva da circa 10 anni, da quando ha ereditato dai suoi genitori una dimora nella Murgia, ma che è anche scritta nel suo DNA. "Da tre generazioni coltiviamo le nostre terre, forti di una tradizione famigliare che mi ha consentito di maturare una grande passione per la natura", commenta il presidente del sodalizio andriese.
Non è solo la sua longeva esperienza da escursionista che lo rende così bravo. "L'escursione implica tanti sacrifici, come ad esempio affrontare un lungo viaggio per giungere alla meta prefissata; però ne vale sempre la pena poiché significa sfidare sé stessi, ed è la parte che amo di più di questa avventura", dice Antonio.
"La montagna mi ha insegnato che nella vita basta poco per essere felici: lo zaino contiene tutto quello che mi serve. Viviamo in un mondo ricco di cose inutili e a volte le confondiamo con la bellezza. In realtà la vera bellezza si rivela quando riusciamo ad instaurare un dialogo con noi stessi e con la natura che ci circonda, in grado di suscitare in noi emozioni sempre nuove e forti".
L'arrampicata, effettuata in solitaria dal nostro concittadino, non si è rivelata affatto semplice per via del percorso insidioso che la suddetta destinazione presenta: infatti, il Monte Amaro (tanto bello quanto impegnativo da raggiungere come già suggerisce il nome) è situato sul versante occidentale della Maiella, e con i suoi profondi valloni e ghiaioni mobili scende ripidissimo verso Sulmona.
Circa 11 chilometri fra andata e ritorno percorsi in 8 ore, durante i quali Antonio ha messo, ancora una volta, a dura prova la sua tenacia, soprattutto nella discesa in cui ha potuto constatare un'importante differenza di quota svolgersi sotto i suoi piedi su sfasciumi e ghiaioni. Una fatica che, però, è stata ampiamente ricompensata dalla vista di ambienti grandiosi e panorami aerei spettacolari della Maiella, oltre che scorgere una straordinaria biodiversità. Dunque, in quel silenzio frastornato solo dai rumori dei passi degli escursionisti, la bandiera della nostra associazione ha nuovamente accarezzato, a quote altissime, cieli azzurri in un'atmosfera senza tempo.
Per Antonio la montagna è il suo habitat naturale e non ha difficoltà a nasconderlo. Infatti ha dichiarato di trascorrere molto ore in questi ambienti distanti dal mondo caotico della città. Una passione che coltiva da circa 10 anni, da quando ha ereditato dai suoi genitori una dimora nella Murgia, ma che è anche scritta nel suo DNA. "Da tre generazioni coltiviamo le nostre terre, forti di una tradizione famigliare che mi ha consentito di maturare una grande passione per la natura", commenta il presidente del sodalizio andriese.
Non è solo la sua longeva esperienza da escursionista che lo rende così bravo. "L'escursione implica tanti sacrifici, come ad esempio affrontare un lungo viaggio per giungere alla meta prefissata; però ne vale sempre la pena poiché significa sfidare sé stessi, ed è la parte che amo di più di questa avventura", dice Antonio.
"La montagna mi ha insegnato che nella vita basta poco per essere felici: lo zaino contiene tutto quello che mi serve. Viviamo in un mondo ricco di cose inutili e a volte le confondiamo con la bellezza. In realtà la vera bellezza si rivela quando riusciamo ad instaurare un dialogo con noi stessi e con la natura che ci circonda, in grado di suscitare in noi emozioni sempre nuove e forti".