L'atletica andriese e i successi che passano dalla strada. Ma le strutture sportive?

Il prof. Pino Tortora, tecnico FIDAL: «Sono stanco di questa situazione, da anni totale assenza di spazi adeguati»

mercoledì 17 ottobre 2018 05.00
A cura di Antonio D'Oria
Strutture sportive fantastiche e dove trovarle. Una simpatica (o presunta tale) frase ispirata al titolo del noto fantasy che presta il fianco a una delle questioni più problematiche della nostra città, ossia la mancanza di strutture sportive specifiche per alcune discipline molto praticate ad Andria. L'atletica, per esempio: tutti associamo questo sport a una pista con diverse corsie, che solitamente circonda i campi sportivi e si rende dunque necessaria per la pratica di questa disciplina. Anche ad Andria ce n'è una all'interno del campo sportivo comunale S. Angelo dei Ricchi, molto utilizzata dalle società sportive locali e anche da numerosi cittadini per allenamento personale. Il problema in questione è proprio la pista, o meglio le pessime condizioni in cui per anni è versata a causa della scarsa manutenzione, e quel che è peggio è che adesso non è possibile usufruirne perché la tanto annunciata riapertura dello stadio S. Angelo dei Ricchi non è ancora avvenuta. Tutti coloro che praticano atletica a livello amatoriale o agonistico, dunque, sono costretti ad inseguire la propria passione allenandosi per strada. E' una situazione divenuta insostenibile non solo per gli sportivi di questa disciplina, ma anche per i tecnici. Docente e grande appassionato di questo sport, il tecnico andriese FIDAL Pino Tortora ha sottolineato con forza, nel corso di una nostra intervista, la mancanza di spazi adeguati per l'allenamento degli atleti e il lungo silenzio delle istituzioni in tal senso.

«Per quanto riguarda l'atletica – ha dichiarato il prof. Tortora - la situazione è carente dal punto di vista delle strutture. Al S. Angelo dei Ricchi la pista versava già in condizioni pietose, figuriamoci oggi. Il campo comunale era comunque molto utile per noi che pratichiamo atletica ma in generale per tutti i cittadini, e anche per le scuole che preparano i ragazzi ai giochi sportivi studenteschi. Adesso siamo invece costretti a vivere per la strada: facciamo allenamento in Pineta o attorno allo stadio con tutti i pericoli e i disagi che questo stato di cose comporta in quanto dobbiamo barcamenarci con il traffico, scansandoci da qualche automobilista impazzito e respirando aria per nulla salubre a causa dello smog. Sono stanco di tutto ciò, ma non mi arrendo e sono comunque contento di mettere a disposizione il mio tempo per i ragazzi. Quando abbiamo bisogno di una pista siamo costretti a rivolgerci ai colleghi di Barletta che ci danno la possibilità di allenarci sulla pista al campo sportivo "Puttilli"».

Il tecnico FIDAL evidenzia anche l'importanza dei successi ottenuti dai giovani atleti a livello agonistico pur costretti ad allenarsi in precarie condizioni. «Nonostante questa incresciosa situazione, i risultati dei nostri atleti sono lodevoli: un nostro ragazzo classe 2003, Nicola Lomuscio, ha conquistato il titolo italiano sui 5000 metri categoria cadetti ai campionati nazionali svoltisi a Rieti il 6 ottobre scorso. Nicola ha precedentemente ottenuto anche il titolo di campione regionale e nella sua categoria detiene il miglior tempo sui 5000 metri in Puglia. Pur nelle difficoltà, quindi, riusciamo ad ottenere risultati di un certo livello. Abbiamo anche altri ragazzini che promettono bene, ma per raggiungere buoni risultati l'atletica richiede costante preparazione, sudore e sacrificio. Inoltre, fino al 2015 ho avuto una società, l'ASD Belvedere Andria, con la quale abbiamo allenato numerosi ragazzi in 30 anni di attività. Ma non avendo a disposizione il campo non è stato possibile procedere con l'affiliazione alla FIDAL, una procedura costosa e molto complicata senza sponsor né contributi e aiuti economici dall'amministrazione. Di conseguenza i ragazzi andriesi che praticano atletica sono costretti ad affiliarsi a società di paesi limitrofi: Nicola Lomuscio, per esempio, è tesserato con l'Atletica Acquaviva; questo è un paradosso, ossia avere ragazzi andriesi che non vestono i colori della propria città. Aldilà di ciò, mi importa soprattutto che i nostri ragazzi abbiano le possibilità per emergere e per questo vado avanti continuando a perseguire la mia passione per lo sport e trasmetterla alle giovani generazioni».