L’assessora Matrangola alla Marcia della Legalità di Andria con la sindaca Bruno e il presidente di Libera don Ciotti
Matrangola ha invitato le istituzioni "a dare ai ragazzi scesi in piazza spazi di opportunità, confronto e protagonismo"
venerdì 18 ottobre 2024
07.00
Ieri mattina, migliaia di persone hanno partecipato alla Marcia della Legalità organizzata dal Comune di Andria col patrocinio di Regione Puglia, Consiglio regionale della Puglia, Provincia Barletta-Andria-trani, Anci Puglia, ALI Autonomie Locali Italiane, Libera – Presidio di Andria, Avviso Pubblico e altri attori del territorio.
Vertici istituzionali, studenti, cittadini, associazioni, sindaci della provincia di BAT, Forze dell'Ordine hanno camminato fianco a fianco, per la pace, la giustizia e contro la criminalità, guidati da don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera.
Accanto al fondatore di Libera e al sindaco di Andria Giovanna Bruno, presente per la Regione Puglia l'assessora alla Cultura e Legalità Viviana Matrangola.
"Le mafie – ha detto Matrangola – hanno paura del nostro impegno. Da figlia di una donna di questa terra, caduta per aver detto no alle mafie, so bene quanto il malaffare si nutra del silenzio delle persone. Ogni volta che siamo indifferenti, ogni volta che ci voltiamo dall'altra parte, noi stiamo regalando alla criminalità organizzata un'occasione per diventare più forte. Ma se noi ci impegniamo, se noi continuiamo a incontrarci, a dialogare, a rafforzare i nostri legami, le mafie sono costrette ad arretrare".
Dal palco della manifestazione, Matrangola ha invitato le istituzioni "a dare ai ragazzi scesi in piazza spazi di opportunità, confronto e protagonismo" affinché possano "sentirsi al centro di un progetto di comunità e di futuro. Un progetto nel quale la costruzione del Noi viene prima di ogni individualismo".
"In questa direzione – ha ricordato – vanno gli sforzi della Regione Puglia, tra le prime in Italia per investimenti in strumenti di contrasto non repressivo della criminalità organizzata con azioni che spaziano dall'utilizzo di beni confiscati all'educazione dei cittadini, passando per la lotta alla tratta di esseri umani. Sforzi che, naturalmente, si affiancano a quelli compiuti dalla Magistratura e dalle Forze dell'Ordine, a cui voglio esprimere la mia gratitudine per il lavoro quotidiano e per lo storico risultato messo a segno pochi giorni fa, con l'operazione 'Mari e Monti', che ha portato all'arresto di 39 persone appartenenti alla mafia garganica".
"Una gioia – ha detto infine – essere oggi al fianco di don Ciotti, mio mentore. Da 25 anni, mano nella mano, condividiamo percorsi di antimafia sociale".
La sindaca di Andria Giovanna Bruno ha sottolineato che "la criminalità si insinua nel nostro quotidiano facendo leva sulla paura, sull'omertà e sulla disgregazione sociale, e usa i nostri ragazzi per toglierci il futuro; tocca i commercianti, gli imprenditori e chi è in difficoltà con il racket, le estorsioni e l'usura; si infila nelle pieghe delle istituzioni, vestita da normalità. Ma noi, con coraggio, possiamo essere una Comunità in cammino: testimoni di legalità e di pace, generatori di bellezza e positività capaci di porre un argine alla criminalità".
E poi le parole di don Ciotti che, rivolgendosi alla piazza, ha detto: "Bisogna essere vigili e attenti di fronte a chi usa la bandiera della legalità per fare i propri giochi. La legalità non è un obiettivo, ma uno strumento. L'obiettivo è la giustizia sociale. E non ci potrà mai essere giustizia fino a che non ci saranno uguali diritti. Le leggi devono servire per costruire politiche di giustizia per il bene di tutti e non per i privilegi di qualcuno. Noi siamo chiamati a essere spina nel fianco delle istituzioni affinché facciano il proprio dovere. Ma ai giovani una cosa devo dirla: diffidate di chi non vi ascolta, di chi parla di voi ma non parla con voi. Sappiate distinguere tra i seduttori e gli educatori".
Vertici istituzionali, studenti, cittadini, associazioni, sindaci della provincia di BAT, Forze dell'Ordine hanno camminato fianco a fianco, per la pace, la giustizia e contro la criminalità, guidati da don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera.
Accanto al fondatore di Libera e al sindaco di Andria Giovanna Bruno, presente per la Regione Puglia l'assessora alla Cultura e Legalità Viviana Matrangola.
"Le mafie – ha detto Matrangola – hanno paura del nostro impegno. Da figlia di una donna di questa terra, caduta per aver detto no alle mafie, so bene quanto il malaffare si nutra del silenzio delle persone. Ogni volta che siamo indifferenti, ogni volta che ci voltiamo dall'altra parte, noi stiamo regalando alla criminalità organizzata un'occasione per diventare più forte. Ma se noi ci impegniamo, se noi continuiamo a incontrarci, a dialogare, a rafforzare i nostri legami, le mafie sono costrette ad arretrare".
Dal palco della manifestazione, Matrangola ha invitato le istituzioni "a dare ai ragazzi scesi in piazza spazi di opportunità, confronto e protagonismo" affinché possano "sentirsi al centro di un progetto di comunità e di futuro. Un progetto nel quale la costruzione del Noi viene prima di ogni individualismo".
"In questa direzione – ha ricordato – vanno gli sforzi della Regione Puglia, tra le prime in Italia per investimenti in strumenti di contrasto non repressivo della criminalità organizzata con azioni che spaziano dall'utilizzo di beni confiscati all'educazione dei cittadini, passando per la lotta alla tratta di esseri umani. Sforzi che, naturalmente, si affiancano a quelli compiuti dalla Magistratura e dalle Forze dell'Ordine, a cui voglio esprimere la mia gratitudine per il lavoro quotidiano e per lo storico risultato messo a segno pochi giorni fa, con l'operazione 'Mari e Monti', che ha portato all'arresto di 39 persone appartenenti alla mafia garganica".
"Una gioia – ha detto infine – essere oggi al fianco di don Ciotti, mio mentore. Da 25 anni, mano nella mano, condividiamo percorsi di antimafia sociale".
La sindaca di Andria Giovanna Bruno ha sottolineato che "la criminalità si insinua nel nostro quotidiano facendo leva sulla paura, sull'omertà e sulla disgregazione sociale, e usa i nostri ragazzi per toglierci il futuro; tocca i commercianti, gli imprenditori e chi è in difficoltà con il racket, le estorsioni e l'usura; si infila nelle pieghe delle istituzioni, vestita da normalità. Ma noi, con coraggio, possiamo essere una Comunità in cammino: testimoni di legalità e di pace, generatori di bellezza e positività capaci di porre un argine alla criminalità".
E poi le parole di don Ciotti che, rivolgendosi alla piazza, ha detto: "Bisogna essere vigili e attenti di fronte a chi usa la bandiera della legalità per fare i propri giochi. La legalità non è un obiettivo, ma uno strumento. L'obiettivo è la giustizia sociale. E non ci potrà mai essere giustizia fino a che non ci saranno uguali diritti. Le leggi devono servire per costruire politiche di giustizia per il bene di tutti e non per i privilegi di qualcuno. Noi siamo chiamati a essere spina nel fianco delle istituzioni affinché facciano il proprio dovere. Ma ai giovani una cosa devo dirla: diffidate di chi non vi ascolta, di chi parla di voi ma non parla con voi. Sappiate distinguere tra i seduttori e gli educatori".