Italicum e Parlamento, On. Fucci: «No alle preferenze, sì alle riforme»

Inizia oggi l'iter parlmentare delle nuova legge elettorale. L'intervista al deputato andriese

martedì 11 febbraio 2014 10.06
A cura di Stefano Massaro
Parte oggi tra moltissime polemiche l'iter parlamentare per la nuova legge elettorale, il cosiddetto "Italicum" nato da un'intesa tra Partito Democratico e Forza Italia. Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, in via del Nazareno, hanno sostanzialmente dato il via libera alla sostituzione del vecchio "Porcellum" che ha dato vita alle grandi intese in Parlamento per l'ingovernabilità del Senato. Dai due partiti assicurano che questa è una legge in grado di sintetizzare le richieste dei cittadini e del mondo della politica anche se non è previsto il ritorno alle preferenze ma di una mini lista bloccata con colleggi più snelli ed un premio di maggioranza da raggiungere al 37%. Gli emendamenti sono già moltissimi e da oggi parte l'iter parlamentare che sarà sicuramente duro anche alla luce delle roboanti proteste del Movimento 5 Stelle negli scorsi giorni.

«L'Italicum sembra essere il punto di partenza per l'avvio di quelle riforme che da tanto tempo la nazione aspetta - dice l'On. Benedetto Fucci, Deputato di Forza Italia - la Legge Elettorale è uno dei provvedimenti più importanti, intanto per i cittadini che devono sentirsi più coinvolti nelle scelte e poi la Corte Costituzionale ha bocciato il Porcellum. L'accordo tra Berlusconi e Renzi può essere un tassello essenziale per procedere alle altre importanti riforme. Collegi più piccoli e liste ristrette, questo l'Italicum per i cittadini italiani anche se il testo licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali, vedrà delle inevitabili modifiche visti i numerosi emendamenti che a partire da martedì (oggi ndr) saranno discussi alla Camera». Tema preferenze: l'Italicum non le reintroduce anche se in tanti protestano per questo: «Personalmente credo sia giusto non ritornare alle preferenze - dice Benedetto Fucci - perchè in passato si è visto come spesso ci si è ritrovati a scelte che avevano puramente logiche di questo o quel partito e non di vera e reale rappresentanza dei territori».

Riforme e Parlamento al centro dei problemi di un'intera nazione, in attesa di un forte segnale dal mondo della politica. Per la massima pluralità d'informazione, la nostra redazione avrebbe completato questo articolo con l'intervista all'altro deputato andriese, Giuseppe D'Ambrosio del Movimento 5 Stelle, ma nonostante i ripetuti contatti non si è riusciti ad intervistare l'Onorevole per impegni istituzionali. «Anche se nella sostanza molte rivendicazioni del Movimento 5 Stelle sono condivisibili nella forma no - ha continuato Benedetto Fucci - l'istituzione va sempre rispettata, nel momento in cui è stata eletta diventa la rappresentanza del popolo e sono i capisaldi della democrazia. E poi bisogna capire che il mandato elettorale degli elettori non è mera rappresentanza ma anche proposta e mediazione - conclude Fucci - non ci si può presentare solo come nuovo o unico senza accollarsi la responsabilità di essere in un contesto istituzionale nel quale si decidono le sorti del paese».