Italgas vs Comune di Andria: il Consiglio di Stato rimanda tutto all'inizio
Oltre cinque milioni e mezzo dovuti dall'azienda che gestisce gli impianti. Emolumento dovuto per l'affitto della rete distributiva di cui stabilire la definitiva proprietà
venerdì 3 maggio 2013
10.23
E' una sentenza che rischia di mandare in tilt le esangui casse del Comune di Andria: il Consiglio di Stato, infatti, ha rimandato tutto al giudice ordinario con una nuova causa intrapresa nella querelle che vede contrapposti Comune di Andria ed Italgas. Nel 1973, infatti, l'Italgas ha avuto la concessione per la posa e la distribuzione del gas in città con contratto trentennale scaduto proprio nel 2003. Qui iniziano i problemi: le due parti, infatti, si sono rivolte ad un Collegio Arbitrale che il 1 giugno 2004 ha sentenziato che il termine ultimo del rapporto tra le parti era stabilito il 31 dicembre 2005 per varie modifiche legislative e stabilendo anche che a quella data l'intera rete distributiva del gas sarebbe stata acquisita gratuitamente al patrimonio del Comune di Andria. Dopo l'esecutività del lodo arbitrale data dal Tribunale di Trani, lo stesso Comune di Andria ha trascritto nei propri registri immobiliari la proprietà degli impianti.
Alla data di fine 2005 la stessa Italgas ha continuato a gestire il servizio e le parti si sono accordate per la gestione del servizio, senza gara ad evidenza pubblica, sino al 21 giugno 2012. Chiarito il tempo di gestione degli impianti, il Comune di Andria nel 2009, con una determina dirigenziale del 20 marzo 2009 dell'allora Amministrazione Zaccaro, per ufficializzare lo schema integrativo della convenzione tra le parti, richiedeva un canone annuale di fitto degli impianti di 700 mila euro per il quale la stessa Italgas ha presentato immediato ricorso al TAR con l'impugnativa del provvedimento comunale. Il Tribunale Amministrativo, con sentenza n. 575 del 20 marzo del 2012 ha stabilito che il ricorso in parte poteva esser accolto e che la scadenza naturale del contratto tra le parti era stabilita nel 2012 senza poterlo scindere dalla proprietà della rete distributiva. In sostanza la determina del 2009 veniva annullata e la proprietà della rete è rimasta dell'Italgas sino al 2012 con la conseguente non esigibilità da parte del Comune stesso del canone annuale di 700 mila euro dal 2006.
L'immediato ricorso al Consiglio di Stato del Comune di Andria, ha prodotto la sentenza depositata il 16 gennaio 2013 e notificata al Comune di Andria il 28 gennaio, con la quale lo stesso grado di giudizio rimanda la causa al Giudice Ordinario per difetto di giurisdizione del Giudice amministrativo. Di conseguenza la stessa sentenza del TAR è stata annullata dal Consiglio di Stato con l'Italgas nuovamente impegnata a far ripartire tutto l'iter dinnanzi ad un Giudice ordinario. La contesa vale oltre 5 milioni e mezzo di euro risultati ed effetto della richiesta del Comune di Andria con nota scritta del 10 agosto 2011.
Alla data di fine 2005 la stessa Italgas ha continuato a gestire il servizio e le parti si sono accordate per la gestione del servizio, senza gara ad evidenza pubblica, sino al 21 giugno 2012. Chiarito il tempo di gestione degli impianti, il Comune di Andria nel 2009, con una determina dirigenziale del 20 marzo 2009 dell'allora Amministrazione Zaccaro, per ufficializzare lo schema integrativo della convenzione tra le parti, richiedeva un canone annuale di fitto degli impianti di 700 mila euro per il quale la stessa Italgas ha presentato immediato ricorso al TAR con l'impugnativa del provvedimento comunale. Il Tribunale Amministrativo, con sentenza n. 575 del 20 marzo del 2012 ha stabilito che il ricorso in parte poteva esser accolto e che la scadenza naturale del contratto tra le parti era stabilita nel 2012 senza poterlo scindere dalla proprietà della rete distributiva. In sostanza la determina del 2009 veniva annullata e la proprietà della rete è rimasta dell'Italgas sino al 2012 con la conseguente non esigibilità da parte del Comune stesso del canone annuale di 700 mila euro dal 2006.
L'immediato ricorso al Consiglio di Stato del Comune di Andria, ha prodotto la sentenza depositata il 16 gennaio 2013 e notificata al Comune di Andria il 28 gennaio, con la quale lo stesso grado di giudizio rimanda la causa al Giudice Ordinario per difetto di giurisdizione del Giudice amministrativo. Di conseguenza la stessa sentenza del TAR è stata annullata dal Consiglio di Stato con l'Italgas nuovamente impegnata a far ripartire tutto l'iter dinnanzi ad un Giudice ordinario. La contesa vale oltre 5 milioni e mezzo di euro risultati ed effetto della richiesta del Comune di Andria con nota scritta del 10 agosto 2011.