Istituto Agrario, Ventola: «Scuola chiusa già due anni fa, senza la statizzazione»
Incontro chiarificatore tra studenti e Presidente della Provincia BAT
venerdì 11 aprile 2014
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Le richieste degli studenti erano chiare: che fine farà l'Istituto Tecnico Agrario "Umbero I" per quel che riguarda la sede e la denominazione e che fine farà il titolo di studio che gli alunni dovrebbero conseguire. Ieri pomeriggio l'incontro chiarificatore con il Presidente della Provincia BAT, Francesco Ventola, sulla spinosa questione Istituto Agrario e sulla statizzazione della scuola centenaria di Andria. Un incontro definito «franco e senza peli sulla lingua», ma un incontro che ha permesso di portare alla luce tutto l'incartamento sviluppatosi in questi anni tra Provincia, Ufficio Regionale Scolastico e Ministero della Pubblica Istruzione.
Già due anni fa l'istituto avrebbe dovuto chiudere la propria attività per l'impossibilità della Provincia di poter assumere nuovo personale docente a proprio carico visto il blocco imposto dallo Stato. Diverse soluzioni tampone operate dall'ente proprietario dell'istituto sino a novembre del 2013 quando la richiesta di statizzazione dell'ITA è stata consegnata all'Ufficio Scolastico Regionale. Dopo poco una nota dello stesso USR ha respinto la richiesta della Provincia che ha inoltrato la richiesta al Ministero per le proprie valutazioni. Nel frattempo, quindi, l'idea di attivare un nuovo corso di studio in un'istituto già esistente accorpando l'"Umberto I" al "Lotti" per completare sin dal prossimo anno il passaggio in attesa del riscontro del Ministero. Sia Ventola che la dirigente al settore Caterina Navach, hanno illustrato agli studenti gli incartamenti occorsi tra le parti.
«L'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" non si muove da Andria - ha rassicurato il Presidente Ventola - né dal plesso di Piazza San Pio X. Se il Ministero dovesse accettare la proposta di statalizzazione, avviata mesi or sono dalla Provincia, ci sarebbero anche le condizioni perché il personale a tempo indeterminato continui a lavorare all'interno dell'istituto, con gli stipendi a carico della Provincia. La scuola verrebbe comunque accorpata all'Iiss "Lotti" di Andria, conservando il proprio indirizzo e la propria denominazione». Come ribadito dal Presidente Ventola, invece, «non sarebbe stato più possibile per la Provincia gestire direttamente la scuola, perché il Governo nazionale impedisce alle Province ogni tipo di assunzione, con qualunque tipo di contratto (a tempo determinato ed indeterminato). E dal momento che l'85% degli insegnanti dell'istituto paritario hanno un contratto a tempo determinato, di fatto non potranno essere riassunti. Se la Provincia di Barletta - Andria - Trani non fosse intervenuta mesi fa per tentare il percorso di statalizzazione o l'accorpamento ad un altro istituto, questa scuola avrebbe chiuso» ha poi puntualizzato il Presidente Ventola, che ha ribadito agli studenti dell'Ita la propria «assoluta disponibilità a sottoscrivere ogni documento formale, nel rispetto della legge, che tuteli e salvaguardi ulteriormente l'istituto andriese, vero patrimonio dell'intero territorio».
Al termine dell'incontro, poi, si è concordato con gli studenti di fissare una convocazione specifica prima della firma della convezione con il Dirigente Scolastico dell'Istituto "Lotti" di Andria che accoglierà la gestione del plesso "Umberto I". In quella sede, alla presenza di genitori, docenti e provincia, vi sarà modo di controllare la convenzione e sottoscrivere eventuali modifiche.
Già due anni fa l'istituto avrebbe dovuto chiudere la propria attività per l'impossibilità della Provincia di poter assumere nuovo personale docente a proprio carico visto il blocco imposto dallo Stato. Diverse soluzioni tampone operate dall'ente proprietario dell'istituto sino a novembre del 2013 quando la richiesta di statizzazione dell'ITA è stata consegnata all'Ufficio Scolastico Regionale. Dopo poco una nota dello stesso USR ha respinto la richiesta della Provincia che ha inoltrato la richiesta al Ministero per le proprie valutazioni. Nel frattempo, quindi, l'idea di attivare un nuovo corso di studio in un'istituto già esistente accorpando l'"Umberto I" al "Lotti" per completare sin dal prossimo anno il passaggio in attesa del riscontro del Ministero. Sia Ventola che la dirigente al settore Caterina Navach, hanno illustrato agli studenti gli incartamenti occorsi tra le parti.
«L'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" non si muove da Andria - ha rassicurato il Presidente Ventola - né dal plesso di Piazza San Pio X. Se il Ministero dovesse accettare la proposta di statalizzazione, avviata mesi or sono dalla Provincia, ci sarebbero anche le condizioni perché il personale a tempo indeterminato continui a lavorare all'interno dell'istituto, con gli stipendi a carico della Provincia. La scuola verrebbe comunque accorpata all'Iiss "Lotti" di Andria, conservando il proprio indirizzo e la propria denominazione». Come ribadito dal Presidente Ventola, invece, «non sarebbe stato più possibile per la Provincia gestire direttamente la scuola, perché il Governo nazionale impedisce alle Province ogni tipo di assunzione, con qualunque tipo di contratto (a tempo determinato ed indeterminato). E dal momento che l'85% degli insegnanti dell'istituto paritario hanno un contratto a tempo determinato, di fatto non potranno essere riassunti. Se la Provincia di Barletta - Andria - Trani non fosse intervenuta mesi fa per tentare il percorso di statalizzazione o l'accorpamento ad un altro istituto, questa scuola avrebbe chiuso» ha poi puntualizzato il Presidente Ventola, che ha ribadito agli studenti dell'Ita la propria «assoluta disponibilità a sottoscrivere ogni documento formale, nel rispetto della legge, che tuteli e salvaguardi ulteriormente l'istituto andriese, vero patrimonio dell'intero territorio».
Al termine dell'incontro, poi, si è concordato con gli studenti di fissare una convocazione specifica prima della firma della convezione con il Dirigente Scolastico dell'Istituto "Lotti" di Andria che accoglierà la gestione del plesso "Umberto I". In quella sede, alla presenza di genitori, docenti e provincia, vi sarà modo di controllare la convenzione e sottoscrivere eventuali modifiche.