Isola Ecologica chiusa dal 7 gennaio: riapertura lunedì 11

Struttura piena di rifiuti ingombranti per lo stop della ditta che li smaltisce

domenica 10 gennaio 2016 11.16
A cura di Stefano Massaro
«Dopo i disservizi durante le passate festività, oggi rileviamo, che da giorni l'unica isola ecologica rimasta nel nostro territorio è chiusa e riapre il giorno 11 gennaio». E' la denuncia dell'Associazione Libertà è Partecipazione di Andria che ha rilanciato con una nota stampa di questa mattina la problematica verificatasi all'interno dell'Isola Ecologica di Andria. La denuncia prosegue con i disagi procurati ai cittadini: «Chiusa l'isola ecologica - scrivono dall'associazione - gli utenti non sanno, dove portare tali rifiuti ingombranti, "e alcuni incivili li lasciano sul viale dell'entrata dell'isola!". L'isola ecologica, invece, di un centro di raccolta, sembra una discarica di rifiuti!». In realtà nei pressi dell'Isola Ecologica più che rifiuti ingombranti si sono verificati abbandoni di sacchetti indifferenziati di rifiuti, cosa decisamente più grave, visto che proprio l'intera struttura di via Stazio è stata dotata di telecamere proprio per evitare l'abbandono incontrastato di rifiuti. Ma facendo un passo indietro abbiamo cercato di comprendere esattamente cosa sia accaduto all'Isola Ecologica andriese.

La chiusura del 7 gennaio, infatti, si è resa necessaria poichè la ditta appaltatrice dello smaltimento dei rifiuti ingombranti, la TRA.SMA.R. sas di Barletta, ha comunicato agli addetti della struttura di via Stazio di non poter più ritirare i rifiuti a causa dell'impossibilità di smaltirli per alcuni giorni. La situazione è stata sbloccata solo nella giornata di sabato con i primi camion della ditta barlettana che hanno ritirato nuovamente i rifiuti ingombranti presenti nella struttura e ridando fiato agli angusti spazi di via Stazio. Per questo, ci comunicano dall'Isola Ecologica stessa, sarà tutto nuovamente regolare lunedì 11 gennaio. Ma l'associazione Libertà è Partecipazione formula alcune altre domande dirette ad ente comunale ma anche alla ditta Sangalli che gestisce la raccolta differenziata porta a porta: «Perché un territorio così esteso, con oltre 100.000 abitanti, debba essere servita da una sola isola ecologica? Quando invece, i costi del servizio raddoppiano, con il raddoppio minimo della bolletta ai cittadini della tassa rifiuti».