Ipertermia, andriese ricoverato per 6 mesi in ospedale: la moglie dedica un pensiero

Pieno d’amore e di dedizione nei confronti del marito

sabato 19 febbraio 2022 10.55
Riceviamo e pubblichiamo un pensiero di dedica, pieno d'amore e di dedizione, di una nostra concittadina (il cui nome rimane riservato) nei confronti del marito, dimesso recentemente, dopo circa sei mesi di ospedalizzazione, a causa di ipertermia.

Indescrivibile! Si rinasce
Siamo chiamati alla vita dall' Amore, inizia un iter meraviglio nel silenzio di un grembo, poi, eccoti fuori. I tuoi occhi si aprono al mondo.
Si cresce, si muovono i primi passi, si balbetta, si pronunciano le prime parole, si vive, si agisce, si studia, ci si sposa, si lavora, ci si dedica al mondo, si soffre, ma la vita va tra conquiste e gioie, cadute e risalite, affanni e sogni.
Dai alla tua nascita, a quella chiamata le tue risposte agendo secondo regole ben precise, seguendo quello che l'Amore, nel cuore e nella mente, ti suggerisce.
Certamente si sbaglia, si fanno errori, non si comprende appieno il messaggio, la parola che viene dall' Alto, tu, comunque, ti sei sforzato, hai fatto tua la Parola per eccellenza, hai teso l'orecchio all'Ascolto.
Ad un certo punto della tua vita il buio. Rimani ad occhi chiusi, in bilico, non sai dove sei, perché sei lì, cosa mai è successo, perché è accaduto.
Ma l'imperscrutabile amore di Dio può.... " vuolsi colà dove si puote ciò che si vuole."
Rinasci, sì rinasci. Ecco che riapri i tuoi occhi, li posi sui tuoi cari, li segui annuendo, ringrazi chi degli uomini ti ha aiutato a venir fuori, per la tua competenza dai una risposta ai tanti perché.
Sei andato e sei ritornato continui a dire e a ringraziare il Buon Dio che ha voluto così.
La tua vita deve iniziare da zero, devi riprendere a camminare, devi nuovamente muovere i primi passi, devi agire, renderti utile, devi continuare a lavorare, non vuoi essere il nulla, sei rinato non dimenticarlo!
Inizia di nuovo la tua vita, ascolti i messaggi dei tanti amici, di persone conosciute nel tuo viaggio, rispondi ai molteplici, semplici, ma veri saluti, ringrazi il loro esseri stato accanto. La vita inizia a riempirti nuovamente di gioia. Nel tuo piccolo - ti dici - posso fare ancora qualcosa, devo riprendere la mia vita nelle mie mani. È l'imperativo categorico che ti dai nel silenzio di un letto d'ospedale. La vita, la tua vita è nelle Sue Mani, ma anche nelle tue, ricordatelo sempre.
Devi tornare a sorridere, nonostante tutto. Adesso sei qui tra i tuoi cari, gli altri, il mondo. Devi ancora dispensare ciao, carezze, consigli. Il tuo cuore e la tua mente sono ancora brillanti, lucidi, vivi. Di tutto questo rimarrà solo un ricordo nella tua memoria.
Allora, affioreranno, soltanto, la bellezza, la generosità, la disponibilità, la gentilezza, la signorilità che la tua persona, il tuo essere meraviglioso ha dato e continuerà a dare. Queste le parole delle tante persone che, sentendo la tua storia, hanno detto.
Chi ti ha conosciuto in poco tempo, in questa circostanza, nella tua odissea d'ospedale, ti ha definito " mitico" perché per tutti avevi un sorriso, un grazie.
Queste parole cariche d'affetto, che sottolineano il tuo essere, il tuo modus vivendi ti spingano a tornare, anzi a ritornare tu: l'uomo delle grandi imprese, l' uomo di scienza e di coscienza, l' uomo dei grandi sogni, l' uomo dei grandi afflati umanitari. Allora...ben tornato Amore mio!