"Io non rischio", il tour della Protezione civile fa tappa anche ad Andria
Gli amministratori nelle piazze per la campagna di prevenzione nazionale
domenica 16 ottobre 2016
15.10
Anche le istituzioni scendono in piazza per sostenere il programma di prevenzione, promosso dal dipartimento nazionale di Protezione civile, "Io non rischio". Oggi, domenica 16 ottobre 2016, anche il presidente del comitato permanente di Protezione civile pugliese, Ruggiero Mennea, compie un tour nelle città della Bat per salutare i volontari che promuovono la prevenzione insieme ad altri amministratori del territorio (nella foto con Mennea il sindaco di Bisceglie e neo consigliere provinciale, Francesco Spina). Prima tappa è stata a Bisceglie, poi Trani, Barletta, Andria (alle ore 17.30), Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia.
«In queste piazze – ha spiegato il consigliere regionale Pd, promotore del progetto 'Smart Protezione Civile Puglia' - la presenza degli amministratori locali ha sostenuto lo sforzo dei volontari, avvicinando la popolazione e illustrando le buone norme comportamentali nel caso in cui ci si trovi coinvolti in un evento sismico, alluvionale o di dissesto idrogeologico». Mennea ha rilevato la risposta attiva delle comunità, aggiungendo che «lo sviluppo del concetto di comunità resiliente deve passare attraverso gli uomini e le donne delle istituzioni». «Solo in questo modo – ha concluso - possiamo assicurarci che le nuove generazioni abbiano coscienza e conoscenza dei pericoli e rispetto del territorio».
«In queste piazze – ha spiegato il consigliere regionale Pd, promotore del progetto 'Smart Protezione Civile Puglia' - la presenza degli amministratori locali ha sostenuto lo sforzo dei volontari, avvicinando la popolazione e illustrando le buone norme comportamentali nel caso in cui ci si trovi coinvolti in un evento sismico, alluvionale o di dissesto idrogeologico». Mennea ha rilevato la risposta attiva delle comunità, aggiungendo che «lo sviluppo del concetto di comunità resiliente deve passare attraverso gli uomini e le donne delle istituzioni». «Solo in questo modo – ha concluso - possiamo assicurarci che le nuove generazioni abbiano coscienza e conoscenza dei pericoli e rispetto del territorio».