Intolleranze alimentari, alcune informazioni dal dott. Stefano Vitti
Il farmacista titolare della Farmacia Vitti ne spiega le cause e l'odierna diffusione
venerdì 3 marzo 2017
7.22
Intolleranze alimentari e loro diffusione nel contesto attuale. In seguito all'odierno loro vertiginoso aumento, abbiamo voluto occuparci di questa problematica, rivolgendoci a un esperto: trattasi del dott. Stefano Vitti, farmacista titolare presso la storica, omonima Farmacia cittadina, sita in via M. Attimonelli, 5. Il dottor Stefano ha evidenziato in particolare le intolleranze al glutine e al lattosio, fortemente in aumento rispetto ad alcuni anni fa, soprattutto per condizioni di carattere genetico. E' cresciuto esponenzialmente anche la percentuale di persone intolleranti a più di una sostanza.
«L'intolleranza alimentare più diffusa rispetto a tutte le altre - afferma il dott. Vitti - è quella al glutine, che porta alla celiachia. L'enorme diffusione di questa intolleranza fa sì che i prodotti senza glutine siano mutuabili, e quindi vengono erogati nelle farmacie e nei negozi convenzionati: il paziente celiaco può avere un buono mensile, in base all'età e al sesso, per il suo fabbisogno che si basa su questi prodotti, di cui può quindi usufruire senza doverli pagare. L'intolleranza al glutine è in aumento e interessa molto le fasce più giovani, addirittura anche i bambini, per i quali esistono sempre più prodotti senza glutine quali merendine, cioccolate e biscotti. Mentre prima c'erano solo pane e pasta e poco altro, adesso invece abbiamo una vasta scelta tra dolciumi, prodotti surgelati, secchi, per la colazione. Le intolleranze non sono uguali per tutti: c'è chi, ad esempio, può mangiare solo cibi senza glutine, e chi invece può tollerare una piccola quantità di cibi col glutine. Bisogna anche considerare il metabolismo del paziente, che può cambiare nel corso della vita. Di sicuro è un problema che ci si porta a vita: il paziente intollerante al glutine non ha un sistema enzimatico che gli permetta di digerire questa sostanza».
Meno diffusa a differenza di quella al glutine è l'intolleranza al lattosio, di cui oggi si registrano comunque casi sempre più frequenti: «Anche l'intolleranza al lattosio, uno zucchero usato come aggregante per fare massa, è abbastanza diffusa. L'intolleranza al lattosio è però meno diffusa rispetto a quella celiaca: infatti i prodotti senza lattosio sono presenti in moltissimi esercizi commerciali ma non sono mutuabili. E' comunque in aumento, e lo vedo negli eccipienti dei farmaci, molti dei quali evidenziano l'assenza di lattosio (che potrebbe comunque esserci, seppur in quantità microscopiche), poichè molte persone non possono prendere farmaci se questi contengono lattosio».
«Al momento non c'è una cura vera e propria, - continua il dott. Vitti - anche se si parla di una sorta di terapia che permetterebbe alla persona intollerante a poter assumere piccole quantità di glutine. In generale, c'è però un ingente business sui prodotti senza glutine: basti pensare che qui in farmacia inizialmente avevamo solo un angolo con cinque referenze di questi prodotti, adesso invece vi abbiamo dedicato un intero piano: 100 mq dedicati al senza glutine secco e surgelato. Ci tengo inoltre a precisare che, a differenza di quanto si dice sulla sanità in Italia, che la maggior parte condanna e addita, siamo l'unico Paese in Europa dove i prodotti senza glutine non si pagano. In alcuni Paesi europei i pazienti hanno agevolazioni fiscali e detrazioni su questi prodotti, ma comunque li devono pagare. L'assistenza in Italia prevede che chi abbia questo problema non debba pagare la spesa, e non è un aspetto di poco conto. Per me rappresenta un successo sociale non indifferente».
Il dottor Vitti pone l'accento della questione anche sotto il difficile risvolto a livello psicologico e sociale: «Il problema dei soggetti con l'intolleranza al glutine è abbastanza serio, poichè non è semplice che ogni giorno si debba prestare la massima attenzione nella scelta e consumazione dei prodotti giusti e prepararli a parte avendo cura di non mischiarli agli alimenti con il glutine. E' una situazione complessa anche dal punto di vista psicologico e sociale: siccome il problema persiste quotidianamente, il soggetto intollerante non può nemmeno concedersi una pizza con i propri amici o un aperitivo o qualsiasi altra cosa, in quanto quasi tutto ciò che mangiamo contiene glutine. C'è chi è attento e costante nella dieta senza glutine e chi invece la segue meno, che di sicuro ha un contraccolpo».
«L'intolleranza alimentare più diffusa rispetto a tutte le altre - afferma il dott. Vitti - è quella al glutine, che porta alla celiachia. L'enorme diffusione di questa intolleranza fa sì che i prodotti senza glutine siano mutuabili, e quindi vengono erogati nelle farmacie e nei negozi convenzionati: il paziente celiaco può avere un buono mensile, in base all'età e al sesso, per il suo fabbisogno che si basa su questi prodotti, di cui può quindi usufruire senza doverli pagare. L'intolleranza al glutine è in aumento e interessa molto le fasce più giovani, addirittura anche i bambini, per i quali esistono sempre più prodotti senza glutine quali merendine, cioccolate e biscotti. Mentre prima c'erano solo pane e pasta e poco altro, adesso invece abbiamo una vasta scelta tra dolciumi, prodotti surgelati, secchi, per la colazione. Le intolleranze non sono uguali per tutti: c'è chi, ad esempio, può mangiare solo cibi senza glutine, e chi invece può tollerare una piccola quantità di cibi col glutine. Bisogna anche considerare il metabolismo del paziente, che può cambiare nel corso della vita. Di sicuro è un problema che ci si porta a vita: il paziente intollerante al glutine non ha un sistema enzimatico che gli permetta di digerire questa sostanza».
Meno diffusa a differenza di quella al glutine è l'intolleranza al lattosio, di cui oggi si registrano comunque casi sempre più frequenti: «Anche l'intolleranza al lattosio, uno zucchero usato come aggregante per fare massa, è abbastanza diffusa. L'intolleranza al lattosio è però meno diffusa rispetto a quella celiaca: infatti i prodotti senza lattosio sono presenti in moltissimi esercizi commerciali ma non sono mutuabili. E' comunque in aumento, e lo vedo negli eccipienti dei farmaci, molti dei quali evidenziano l'assenza di lattosio (che potrebbe comunque esserci, seppur in quantità microscopiche), poichè molte persone non possono prendere farmaci se questi contengono lattosio».
«Al momento non c'è una cura vera e propria, - continua il dott. Vitti - anche se si parla di una sorta di terapia che permetterebbe alla persona intollerante a poter assumere piccole quantità di glutine. In generale, c'è però un ingente business sui prodotti senza glutine: basti pensare che qui in farmacia inizialmente avevamo solo un angolo con cinque referenze di questi prodotti, adesso invece vi abbiamo dedicato un intero piano: 100 mq dedicati al senza glutine secco e surgelato. Ci tengo inoltre a precisare che, a differenza di quanto si dice sulla sanità in Italia, che la maggior parte condanna e addita, siamo l'unico Paese in Europa dove i prodotti senza glutine non si pagano. In alcuni Paesi europei i pazienti hanno agevolazioni fiscali e detrazioni su questi prodotti, ma comunque li devono pagare. L'assistenza in Italia prevede che chi abbia questo problema non debba pagare la spesa, e non è un aspetto di poco conto. Per me rappresenta un successo sociale non indifferente».
Il dottor Vitti pone l'accento della questione anche sotto il difficile risvolto a livello psicologico e sociale: «Il problema dei soggetti con l'intolleranza al glutine è abbastanza serio, poichè non è semplice che ogni giorno si debba prestare la massima attenzione nella scelta e consumazione dei prodotti giusti e prepararli a parte avendo cura di non mischiarli agli alimenti con il glutine. E' una situazione complessa anche dal punto di vista psicologico e sociale: siccome il problema persiste quotidianamente, il soggetto intollerante non può nemmeno concedersi una pizza con i propri amici o un aperitivo o qualsiasi altra cosa, in quanto quasi tutto ciò che mangiamo contiene glutine. C'è chi è attento e costante nella dieta senza glutine e chi invece la segue meno, che di sicuro ha un contraccolpo».