Interdittive Antimafia in due aziende agricole andriesi
Provvedimento adottato dalla Prefettura
martedì 3 novembre 2020
12.26
Rimane alta l'attenzione della Prefettura di Barletta Andria Trani nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata in agricoltura. Dopo la sottoscrizione, nelle scorse settimane, del Protocollo "Mille Occhi sulle Città e sulle Campagne" finalizzato ad innalzare il livello di sicurezza nel settore agricolo ed in vista dell'imminente convocazione della cabina di regìa dello stesso Protocollo, nei giorni scorsi il Prefetto Maurizio Valiante ha adottato due interdittive antimafia nei confronti di altrettante aziende agricole di Andria.
Le imprese colpite, a carico delle quali sono emerse circostanze ostative rispetto alla normativa prevista dal Codice Antimafia, avevano fatto richieste di contributo all'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Ag.E.A.); proprio il recente Rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari aveva ribadito come il contesto amministrativo-organizzativo e tecnico-infrastrutturale in cui opera il sistema delle erogazioni in agricoltura, gestito dall'Ag.E.A., fosse caratterizzato da un rischio particolarmente significativo di possibili frodi.
Con i due provvedimenti interdittivi adottati dal Prefetto, dunque, è stato impedita l'erogazione di contributi nei confronti delle due aziende che presentavano criticità dal punto di vista della normativa antimafia; per effetto delle interdittive, inoltre, alle stesse aziende sarà inibito ogni tipo di rapporto contrattuale con la pubblica amministrazione, dalla quale non potranno ottenere licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio.
Il filone della lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata dell'agricoltura si affianca a quello, di competenza della Procura della Repubblica, finalizzato ad individuare truffe ai danni dell'Inps. A tal riguardo, il Prefetto Valiante ha voluto esprimere compiacimento agli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, appartenenti alla Compagnia del Gruppo di Barletta, per la brillante operazione che ha individuato, nel territorio di questa provincia, un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dell'Inps, che si basava sulla falsa assunzione di braccianti agricoli per poi procedere al successivo licenziamento degli stessi, in modo tale da creare i presupposti per beneficiare delle indennità di disoccupazione o maternità corrisposte dall'Istituto Previdenziale.
Le imprese colpite, a carico delle quali sono emerse circostanze ostative rispetto alla normativa prevista dal Codice Antimafia, avevano fatto richieste di contributo all'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Ag.E.A.); proprio il recente Rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari aveva ribadito come il contesto amministrativo-organizzativo e tecnico-infrastrutturale in cui opera il sistema delle erogazioni in agricoltura, gestito dall'Ag.E.A., fosse caratterizzato da un rischio particolarmente significativo di possibili frodi.
Con i due provvedimenti interdittivi adottati dal Prefetto, dunque, è stato impedita l'erogazione di contributi nei confronti delle due aziende che presentavano criticità dal punto di vista della normativa antimafia; per effetto delle interdittive, inoltre, alle stesse aziende sarà inibito ogni tipo di rapporto contrattuale con la pubblica amministrazione, dalla quale non potranno ottenere licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio.
Il filone della lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata dell'agricoltura si affianca a quello, di competenza della Procura della Repubblica, finalizzato ad individuare truffe ai danni dell'Inps. A tal riguardo, il Prefetto Valiante ha voluto esprimere compiacimento agli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, appartenenti alla Compagnia del Gruppo di Barletta, per la brillante operazione che ha individuato, nel territorio di questa provincia, un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dell'Inps, che si basava sulla falsa assunzione di braccianti agricoli per poi procedere al successivo licenziamento degli stessi, in modo tale da creare i presupposti per beneficiare delle indennità di disoccupazione o maternità corrisposte dall'Istituto Previdenziale.