Installato ripetitore nel cuore della città di Andria, insorgono i residenti

Appello alla Sindaca, Giovanna Bruno, garante della salute dei cittadini

giovedì 6 marzo 2025 9.50
A cura di Luisa Sgarra
Al via la raccolta firme contro la recente installazione di un ripetitore telefonico in via Don Luigi Sturzo n. 70, a meno di 40 mt in linea d'area da un altro potente ripetitore posto in viale Istria n. 87.

Si tratta di una zona centrale della città, densamente abitata, dove è anche presente un importante poliambulatorio di medici di famiglia (adiacente al palazzo oggetto dell'installazione), gli ambulatori della ASL e due asili privati.

Nel giro di poco tempo, raccolte ben 300 firme di cittadini, molti dei quali riferiscono elettori della Sindaca Giovanna Bruno, ed è proprio a lei che rivolgono un corale appello, confidando in un suo celere intervento.

«Apprezziamo l'impegno del comune di Andria, di voler regolamentare e gestire meglio tali impianti di telefonia mobile, tramite determina dirigenziale n. 4808 del 02/01/25, con l'incarico alla POLAB SRL (che potrebbe essere interessata per una consulenza sul tema), ma a nostro avviso, tale nuovo impianto è contrario agli "obiettivi di qualità" (art. 3) dell'attuale regolamento comunale del 2016 – scrivono i residenti della zona interessata - Tale regolamento parla di minimizzare e rendere uniforme l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, per la salvaguardia della salute come diritto fondamentale dell'uomo, minimizzare i fattori di intrusione visiva del paesaggio urbano e molto altro, in più il comma 9 dell'art. 4, prevede in caso di nuove installazioni nel raggio di 100 mt da altre esistenti, di adottare misure di condivisione delle infrastrutture per contenerne l'impatto ambientale. Tutto questo non è stato rispettato».

Indignazione anche da parte del dott. Dino Leonetti, impegnato da sempre alla lotta contro l'inquinamento ambientale per la salvaguardia della salute dei cittadini «Continua lo sfregio delle regole e del diritto a non ammalarsi per cause evitabili. Hanno piazzato un altro ripetitore a fianco del nostro ambulatorio e vicino a due asili nido. Disatteso il regolamento comunale per le installazioni e il piano di localizzazione. Il Comune ha stipulato un patto di cooperazione con un gestore della telefonia e allora mi chiedo cos'altro aspettarci. Mi sento in colpa per i nostri bambini, indebitamente esposti a fattori di rischio di sofferenza evitabile. E' una vergogna!»

Nonostante, i numerosi ed evidenti studi scientifici che correlano i danni biologici alle radiazioni, i residenti fanno appello perlomeno al "Principio di cautela" ovvero che nel dubbio sarebbe meglio evitare rischi e quindi chiedono di far rimuovere il ripetitore e di far monitorare i campi elettromagnetici che insistono su tutto il quartiere, attraverso un monitoraggio sia dell'ARPA, che di società indipendenti che possano valutare il rischio biologico, derivante dall'inquinamento elettromagnetico a cui si è sottoposti e non solo «Le chiediamo cortesemente di fornirci la documentazione autorizzativa del progetto, la data effettiva di installazione dell'impianto ed eventualmente verificare l'autorizzazione e la scadenza del contratto dell'impianto già esistente in Viale Istria 87.» affinche il diritto alla salute dei cittadini venga garantito e tutelato «Ci appelliamo al Suo ruolo di Garante della salute dei cittadini, che è prerogativa di Sindaco, ma anche della Sua sensibilità di madre. I bambini, infatti, sono le prime vittime dei danni da radiazioni, come lei ben sa» concludono i residenti.
Foto aerea che mostra ubicazione dei ripetitori nel centro città di Andria