"Inferno Agricoltura", dossier di Direzione Italia-Noi con l'Italia
Solo “Andria agricola” vale il 20% della FIAT di Melfi in termini di manodopera assunta
venerdì 11 maggio 2018
13.41
Per comprendere l'Inferno Agricoltura in Puglia si devono partire da un dato significativo, a titolo esemplificativo abbiamo preso in esame la provincia di Bari e Bat, bene sono 30mila gli addetti nel Barese e 12mila nella Bat. "Sapete quanti sono gli addetti che lavorano nella Fiat di Melfi? - ha detto il consigliere e coordinatore regionale di Direzione Italia-Noi con l'Italia, Francesco Ventola, iniziando la conferenza stampa – 18mila. Ora immaginate che i 18mila dipendenti Fiat non siano messi nelle condizioni di lavorare e l'azienda si fermasse. Sarebbe una notizia sconvolgente? E il responsabile di questa situazione sarebbe cacciato? Ora tutto questo non avviene nell'Agricoltura pugliese dove i responsabili, il presidente Emiliano e l'assessore Di Gioia, continuano a essere totalmente inadeguati, inattivi e irresponsabili, ma restano lì a non fare niente o peggio a peggiorare la situazione"
Quello presentato dal gruppo regionale di Dit-Nci (oltre Ventola, il capogruppo Ignazio Zullo e i consiglieri Renato Perrini e Luigi Manca) è un vero e proprio dossier Agricoltura, dove sono elencati punto per punto tutte le "emergenze" di un settore che rappresenta il 32% dell'olivicoltura italiana, che solo nella provincia di Bari garantisce 4 milioni di giornate lavorative all'anno (solo per fare un esempio: solo "Andria agricola" vale il 20% della FIAT di Melfi in termini di manodopera assunta.
Sono queste per i consiglieri Dit-Nci i problemi, i capitoli dell'Inferno:
LA XYLELLA FASTIDIOSA – La situazione è quella più drammatica in assoluto, perché il danno incommensurabile non è solo legato alla mancata produzione di olio, ma al paesaggio e quindi al turismo. Il presidente Emiliano ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, ostacolando il Piano Siletti che tre anni fa avrebbe se non risolto, quanto meno ridotto i danni impedendo che il batterio arrivasse alle porte di Bari. All'inadeguatezza governativa si è aggiunta la approssimazione e la superficialità di ambientalisti da strapazzo e amministratori locali incoscienti, che insiene a una "particolare magistratura" ha risparmiato gli olivi dalle motoseghe, condannandoli però a morte con la Xylella.
LE CALAMITA'- della Gelata del 2017 che ha interessato molti Comuni della Bat non c'è ancora la delimitazione dei territori che devono essere inseriti nel decreto; per la Siccità 2017 (una delle peggiori che si ricordi) la Regione non ha ancora inviato al Ministero, doveva farlo entro il 31 dicembre scorso, la proposta di declaratoria; della Gelata 2018 sono ancora in corso accertamenti. E' chiaro che i contadini in ginocchio per queste situazioni non hanno ancora visto un euro di risarcimento ma ricevono puntualmente le cartelle esattoriali per il tributo 630 per la manutenzione dei servizi che i Consorzi di Bonifica dovrebbero erogare.
La proposta di Dit-Nci è quella di usufruire degli interventi previsti dal D. Lgs n.102 del 2004, ovvero: a) contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media ordinaria;b) prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell'anno in cui si è verificato l'evento dannoso e per l'anno successivo, da erogare al seguente tasso agevolato; c) proroga delle operazioni di credito agrario; d) agevolazioni previdenziali. Aumento degli anticipi dei fondi europei Pac. Autorizzare l'erogazione di anticipi almeno fino al 70% per i pagamenti diretti e almeno fino all'85% per il sostegno concesso nell'ambito delle misure a superficie dello sviluppo rurale.
L'AGEA – Qui i disastri provocati dai ritardi sono impressionanti: allo stato attuale non si riescono a pagare i premi aggiuntivi 2016 per un problema al software Agea, si è riusciti a far partire l'istruttoria automatizzata solo per 300 pratiche. (è il caso di ricordare che il Sian è un sistema che ha drenato fino ad oggi dalle casse dello Stato la bellezza di 780 milioni di euro e costa sei volte in più della Francia.
CONSORZI DI BONIFICA – Il più grande controsenso dell'Agricoltura pugliese: se da un lato viene preteso il pagamento del tributo 630 per assicurare le manutenzioni ordinarie/straordinarie dall'altro, poi, proprio le mancate manutenzioni portano ritardi nell'erogazione dell'acqua. Il caso più emblematico in questi giorni si sta verificando nelle campagne Foggiane e della Bat dove è in corso la raccolta delle primizie, ma l'erogazione dell'acqua è partita – su sollecitazione degli agricoltori – il 30 aprile. Molte tubature obsolete, però, sono fisicamente "saltate" al passaggio dell'acqua e il Consorzio non provvede a ripararle perché non ha addetti, non solo per carenza di personale, ma anche perché quelli in servizio sono stati messi in ferie proprio nei giorni di avvio della fase irrigua.
GLI AIUTI ACCOPPIATI – la stragrande maggioranza delle risorse, parliano di 500 milioni di euro vengono destinate al Centro-Nord, al Sud rimangono appena il 36% perché le maggiori dotazioni vengono assegnate a settori che nulla hanno a che vedere con la nostra agricoltura, questo perché ai tavoli nazionali ed europei la nostra voce non si fa sentire. L'assessore Di Gioia è anche il rappresentante di tutti gli assessori del settore è in grado di poter riequilibrare queste percentuali a favore della Puglia e del Mezzogiorno? E lo sa che c'è tempo fino al primo agosto prossimo per presentare richiesta di revisione per le dotazioni del 2019?
"L'assessore Di Gioia venga a riferire in Commissione Agricoltura – hanno tuonato all'unisono i consiglieri regionali Dit-Nci – vogliamo sentire cosa ha da dire anche sulle attese create dal Psr. Ci auguriamo che non ci venga a raccontare le cose che ripete ormai in ogni occasione… ma che si assuma la responsabilità, insieme al suo presidente, del disastro e ne tragga le dovute conseguenze".
Quello presentato dal gruppo regionale di Dit-Nci (oltre Ventola, il capogruppo Ignazio Zullo e i consiglieri Renato Perrini e Luigi Manca) è un vero e proprio dossier Agricoltura, dove sono elencati punto per punto tutte le "emergenze" di un settore che rappresenta il 32% dell'olivicoltura italiana, che solo nella provincia di Bari garantisce 4 milioni di giornate lavorative all'anno (solo per fare un esempio: solo "Andria agricola" vale il 20% della FIAT di Melfi in termini di manodopera assunta.
Sono queste per i consiglieri Dit-Nci i problemi, i capitoli dell'Inferno:
LA XYLELLA FASTIDIOSA – La situazione è quella più drammatica in assoluto, perché il danno incommensurabile non è solo legato alla mancata produzione di olio, ma al paesaggio e quindi al turismo. Il presidente Emiliano ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, ostacolando il Piano Siletti che tre anni fa avrebbe se non risolto, quanto meno ridotto i danni impedendo che il batterio arrivasse alle porte di Bari. All'inadeguatezza governativa si è aggiunta la approssimazione e la superficialità di ambientalisti da strapazzo e amministratori locali incoscienti, che insiene a una "particolare magistratura" ha risparmiato gli olivi dalle motoseghe, condannandoli però a morte con la Xylella.
LE CALAMITA'- della Gelata del 2017 che ha interessato molti Comuni della Bat non c'è ancora la delimitazione dei territori che devono essere inseriti nel decreto; per la Siccità 2017 (una delle peggiori che si ricordi) la Regione non ha ancora inviato al Ministero, doveva farlo entro il 31 dicembre scorso, la proposta di declaratoria; della Gelata 2018 sono ancora in corso accertamenti. E' chiaro che i contadini in ginocchio per queste situazioni non hanno ancora visto un euro di risarcimento ma ricevono puntualmente le cartelle esattoriali per il tributo 630 per la manutenzione dei servizi che i Consorzi di Bonifica dovrebbero erogare.
La proposta di Dit-Nci è quella di usufruire degli interventi previsti dal D. Lgs n.102 del 2004, ovvero: a) contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media ordinaria;b) prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell'anno in cui si è verificato l'evento dannoso e per l'anno successivo, da erogare al seguente tasso agevolato; c) proroga delle operazioni di credito agrario; d) agevolazioni previdenziali. Aumento degli anticipi dei fondi europei Pac. Autorizzare l'erogazione di anticipi almeno fino al 70% per i pagamenti diretti e almeno fino all'85% per il sostegno concesso nell'ambito delle misure a superficie dello sviluppo rurale.
L'AGEA – Qui i disastri provocati dai ritardi sono impressionanti: allo stato attuale non si riescono a pagare i premi aggiuntivi 2016 per un problema al software Agea, si è riusciti a far partire l'istruttoria automatizzata solo per 300 pratiche. (è il caso di ricordare che il Sian è un sistema che ha drenato fino ad oggi dalle casse dello Stato la bellezza di 780 milioni di euro e costa sei volte in più della Francia.
CONSORZI DI BONIFICA – Il più grande controsenso dell'Agricoltura pugliese: se da un lato viene preteso il pagamento del tributo 630 per assicurare le manutenzioni ordinarie/straordinarie dall'altro, poi, proprio le mancate manutenzioni portano ritardi nell'erogazione dell'acqua. Il caso più emblematico in questi giorni si sta verificando nelle campagne Foggiane e della Bat dove è in corso la raccolta delle primizie, ma l'erogazione dell'acqua è partita – su sollecitazione degli agricoltori – il 30 aprile. Molte tubature obsolete, però, sono fisicamente "saltate" al passaggio dell'acqua e il Consorzio non provvede a ripararle perché non ha addetti, non solo per carenza di personale, ma anche perché quelli in servizio sono stati messi in ferie proprio nei giorni di avvio della fase irrigua.
GLI AIUTI ACCOPPIATI – la stragrande maggioranza delle risorse, parliano di 500 milioni di euro vengono destinate al Centro-Nord, al Sud rimangono appena il 36% perché le maggiori dotazioni vengono assegnate a settori che nulla hanno a che vedere con la nostra agricoltura, questo perché ai tavoli nazionali ed europei la nostra voce non si fa sentire. L'assessore Di Gioia è anche il rappresentante di tutti gli assessori del settore è in grado di poter riequilibrare queste percentuali a favore della Puglia e del Mezzogiorno? E lo sa che c'è tempo fino al primo agosto prossimo per presentare richiesta di revisione per le dotazioni del 2019?
"L'assessore Di Gioia venga a riferire in Commissione Agricoltura – hanno tuonato all'unisono i consiglieri regionali Dit-Nci – vogliamo sentire cosa ha da dire anche sulle attese create dal Psr. Ci auguriamo che non ci venga a raccontare le cose che ripete ormai in ogni occasione… ma che si assuma la responsabilità, insieme al suo presidente, del disastro e ne tragga le dovute conseguenze".