Incidente a Corfù, ha smesso di battere il cuore del 19enne Giuseppe

La famiglia ha deciso di procedere con la donazione degli organi

lunedì 3 settembre 2018 20.41
Non ce l'ha fatta il diciannovenne di Trani, Giuseppe Ruta, rimasto coinvolto mercoledì 29 agosto in un incidente stradale a Corfù e da sabato ricoverato al Policlinico di Bari in coma irreversibile. Le sue condizioni erano apparse fin da subito molto gravi ma solamente questa mattina, a seguito di un nuovo elettroencefalogramma, è stata constatata la morte cerebrale. Il suo cuore, tenuto in vita dalle macchine, ha cessato di battere nel primo pomeriggio. La famiglia ha deciso di avviare tutte le procedure necessarie per la donazione degli organi.

Ruta a bordo di uno scooter affittato in loco sull'isola greca, insieme ad un suo compagno di classe, sono stati travolti frontalmente da un veicolo in curva. Il primo, dietro al conducente, è balzato al suolo e da quel momento non ha più riaperto gli occhi. Il giovane è stato ricoverato in rianimazione fino ad oggi con un grande edema cerebrale. L'altro, invece, ha riportato diverse fratture e attualmente è ricoverato presso il Miulli di Acquaviva delle Fonti.

Fin da subito si sono attivate le istituzioni locali per il rientro in patria dei due e che ha visto coinvolti rispettivamente la Asl/Bt, i sindaci di Trani e Andria, la Prefettura Bat, il servizio 118, Coordinamento regionale dei voli sanitari e presidi ospedalieri. I ragazzi sono rimpatriati sabato 1° settembre, attraverso un'aereoambulanza giunta allo scalo barese.

La vittima frequentava la 5b a Liceo Classico "De Sanctis" di Trani, di cui è dirigente scolastica l'andriese prof.ssa Grazia Ruggiero, e quest'anno aveva conseguito la maturità. Insieme ad altri suoi compagni, 12 per l'esattezza, avevano deciso di festeggiare il traguardo raggiunto a Corfù, patria del divertimento per i giovani, prima d'intraprendere l'università. In particolare, Ruta avrebbe dovuto proseguire gli studi a Milano.

La comunità scolastica del De Sanctis si stringe intorno al dolore dei famigliari. Di lui il ricordo di un giovane estroverso e scanzonato, molto amato da docenti e compagni.