Inchiesta antiusura "Fenerator", la Cassazione si pronuncia sulla posizione di un andriese

Condanna per l'imprenditore coratino D'Introno

sabato 6 ottobre 2018 13.55
Cinque anni e sei mesi di reclusione. Questa la condanna definitiva per l'imprenditore coratino Flavio D'Introno, 44 anni, ritenuto responsabile di usura anche dalla Corte di Cassazione.

I giudici romani hanno ridotto di 3 mesi la condanna inflitta dalla Corte d'Appello di Bari, dichiarando prescritto un reato.

La Cassazione si è pronunciata anche sulle le posizioni di Sabino Lupo, anch'egli di Corato, 45 enne, e di Eligio Di Bari, 48 anni, di Andria. Entrambi in secondo grado avevano visto ribadita la pena di 7 anni inflitta a vario titolo nel 2013 dal Tribunale di Trani.

Nei loro confronti la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza barese in relazione ad un episodio di estorsione risalente a gennaio 2005, perché anch'esso prescrittosi; annullandola, invece, con rinvio dinanzi ad altra sezione della corte d'appello barese per un'estorsione ritenuta commessa ad agosto 2005; e confermadola per altre contestazioni.

L'inchiesta antiusura "Fenerator", risalente al 2006, fu condotta dai finanzieri del "Gico" di Bari e coordinata dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di Trani Carla Spagnuolo.