In ricordo di Marilena Bonomo: scompare la pioniera dell'arte contemporanea
La gallerista 86enne di origini andriesi ha vissuto per molti anni a Bari
sabato 30 agosto 2014
Aveva 86 anni ed è deceduta a Bari lunedì scorso, una delle figure più significative per l'arte contemporanea nel capoluogo pugliese. Si tratta di Marilena Macario più conosciuta come Marilena Bonomo, di origini andriesi e moglie del Prof. Lorenzo Bonomo, che decise di seguire negli Stati Uniti dove l'allora giovane medico stava realizzando i suoi studi di specializzazione. Negli States la gallerista scoprì l'arte contemporanea che cominciava ad affermarsi e nel 1971 ha inaugurato a Bari, in via Nicolò dell'Arca, la galleria d'arte che porta il cognome di famiglia.
Artisti divenuti di primissimo livello come Barry, Bochner, Boetti, Buren, Dibbets, Fabro, Huebler, Lewitt, Paolini, Ryman e Weiner, che sono transitati nella Città di Bari e nella Regione Puglia. Opere provenienti dalla galleria Bonomo sono state utilizzate in sedi prestigiose come Atene, Amsterdam e New York. Le sue due figlie, Sandra e Valentina, proseguono nella gestione della Galleria, nel solco tracciato dalla mamma Marilena.
«Ho un ricordo bellissimo di Marilena - ci dice Riccardo Bonomo - lei ha sempre cercato di esser da sprono per l'unione della famiglia ed attorno a se ha saputo raccogliere tantissimi artisti e come ha ricordato, durante le esequie, proprio un artista barese, lei li considerava un po' come se fossero figli. Sicuramente una guida per noi cugini più piccoli».
Artisti divenuti di primissimo livello come Barry, Bochner, Boetti, Buren, Dibbets, Fabro, Huebler, Lewitt, Paolini, Ryman e Weiner, che sono transitati nella Città di Bari e nella Regione Puglia. Opere provenienti dalla galleria Bonomo sono state utilizzate in sedi prestigiose come Atene, Amsterdam e New York. Le sue due figlie, Sandra e Valentina, proseguono nella gestione della Galleria, nel solco tracciato dalla mamma Marilena.
«Ho un ricordo bellissimo di Marilena - ci dice Riccardo Bonomo - lei ha sempre cercato di esser da sprono per l'unione della famiglia ed attorno a se ha saputo raccogliere tantissimi artisti e come ha ricordato, durante le esequie, proprio un artista barese, lei li considerava un po' come se fossero figli. Sicuramente una guida per noi cugini più piccoli».