In ricordo del Carabiniere andriese Lorusso: stamane la cerimonia
Il militare, Medaglia d'Oro, è deceduto nel '38 durante uno scontro a fuoco a Taranto
domenica 4 maggio 2014
13.56
Una cerimonia sobria ma molto sentita per l'Arma dei Carabinieri: in mattinata, nel cimitero comunale di Andria, è stato commemorato il militare Antonio Lorusso, Madaglia d'Oro al Valor Militare deceduto il 4 maggio del 1938 a Taranto, annegato assieme al suo collega Francesco Calì dopo uno scontro a fuoco con alcuni malviventi, nel tentativo di scongiurare il furto di un cavo sottomarino di piombo. Alla presenza dei familiari del militare scomparso e del Capo di Stato Maggiore della Legione dei Carabinieri Puglia, il Colonnello Marco Rizzo, nonché del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari Colonnello Castello e del Sindaco di Andria Nicola Giorgino, è stata deposta una corona di fiori davanti alla tomba dove è sepolto il Carabiniere andriese.
Un breve ricordo dei fatti, poi, ha permesso di riportare alla memoria l'atto eroico del militare Lorusso che, sulla spiaggia di Contrada Pizzone a Taranto, assieme al suo collega affrontò quattro uomini avvicinatisi alla bobina che legava il cavo di piombo con la chiara intenzione di trafugarla. Dopo averne intimato l'alt, i due Carabinieri spararono alcuni colpi di pistola a scopo intimidatorio ma, nonostante poco avvezzi al nuoto, tentarono di aggrapparsi alla barca dei malviventi che stava riprendendo il largo. Francesco Calì perse l'appoggio della nave dopo aver subito violenza da parte degli occupanti e cadde in acqua senza mai riemergere. Il carabiniere Lorusso, cercò di soccorrere il collega ed aprì il fuoco con la sua pistola, colpendo uno dei criminali e provocandone la morte. Durante i momenti concitati, i malviventi costrinsero anche il militare andriese a lasciare l'appoggio della barca provocandone l'inevitabile annegamento.
Solo dopo la cattura dei criminali fu possibile ricostruire in maniera precisa l'accaduto, facendo emergere l'eroismo e la dedizione al dovere espressa dai due militari, che, coscienti del pericolo che correvano, non esitarono a tuffarsi in mare per assicurare i malviventi alla Giustizia, con il massimo spirito di abnegazione e di sacrificio. Alla memoria del carabiniere Antonio Lorusso è intitolata la Caserma sede del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi.
Un breve ricordo dei fatti, poi, ha permesso di riportare alla memoria l'atto eroico del militare Lorusso che, sulla spiaggia di Contrada Pizzone a Taranto, assieme al suo collega affrontò quattro uomini avvicinatisi alla bobina che legava il cavo di piombo con la chiara intenzione di trafugarla. Dopo averne intimato l'alt, i due Carabinieri spararono alcuni colpi di pistola a scopo intimidatorio ma, nonostante poco avvezzi al nuoto, tentarono di aggrapparsi alla barca dei malviventi che stava riprendendo il largo. Francesco Calì perse l'appoggio della nave dopo aver subito violenza da parte degli occupanti e cadde in acqua senza mai riemergere. Il carabiniere Lorusso, cercò di soccorrere il collega ed aprì il fuoco con la sua pistola, colpendo uno dei criminali e provocandone la morte. Durante i momenti concitati, i malviventi costrinsero anche il militare andriese a lasciare l'appoggio della barca provocandone l'inevitabile annegamento.
Solo dopo la cattura dei criminali fu possibile ricostruire in maniera precisa l'accaduto, facendo emergere l'eroismo e la dedizione al dovere espressa dai due militari, che, coscienti del pericolo che correvano, non esitarono a tuffarsi in mare per assicurare i malviventi alla Giustizia, con il massimo spirito di abnegazione e di sacrificio. Alla memoria del carabiniere Antonio Lorusso è intitolata la Caserma sede del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi.