In Puglia le esportazioni dell'agroalimentare crescono del 13,6%
I dati diffusi da Coldiretti parlano di settore in salute
martedì 31 dicembre 2013
09.00
In Puglia il settore agroalimentare segna un dato positivo nonostante le crisi: le esportazioni, nel 2013, sono cresciute complessivamente del 13,6 per cento. A dirlo è stato il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, intervenuto alla classica conferenza stampa di fine anno per fare il punto sull'andamento del settore. Secondo i dati diffusi, la produzione lorda vendibile è cresciuta dello 0,58%, per un valore di oltre 3 miliardi di euro, mentre sono indiscussi i primati produttivi dell'agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali, con l'uva da tavola che rappresenta il 68% del totale italiano, il pomodoro il 35%, le ciliegie il 30%, le mandorle il 35%, le olive il 35%, il grano duro il 21%, il carciofo il 31% e l'uva da vino il 14%.
Interessante anche la rilevazione rispetto ai consumi mensili alimentari: la spesa media della famiglia pugliese (2-3 componenti) si aggira attorno ai 410 euro con la carne a farla da padrona con 94 euro ed a seguire ortaggi e frutta con 72 euro. Poi pane e farinacei con 63 euro, latte e formaggi 60 euro e oli e grassi 13 euro. Il settore agroalimentare in Puglia rappresenta l'8% del pil regionale e «i valori dell'export potrebbero triplicare - è stato sottolineato da Gianni Cantele - se non vi fossero gli ormai noti fenomeni di imitazione e pirateria commerciale».
L'agricoltura in Puglia piace sempre più ai giovani che conducono ben il 35% delle imprese che negli ultimi 5 anni hanno avuto uno sprint verso l'alto per quel che riguarda la vendita diretta al consumatore: sono aumentate del 36% con i 107 mercati regionali di 'Campagna Amica', che conta 810 produttori, «che hanno raggiunto 15 milioni di euro di fatturato con una ridistribuzione del valore all'interno della filiera che garantisce il 30% in più di remunerazione ai produttori e prezzi decisamente equi ai consumatori finali». Infine, «la Puglia si attesta al primo posto in Italia», secondo Coldiretti, «per la spesa di risorse comunitarie dedicate all'imprenditoria giovanile, con 2.049 domande approvate e quasi 62 milioni di euro di finanziamenti erogati, con la misura 112 del PSR 2007 - 2013».
Interessante anche la rilevazione rispetto ai consumi mensili alimentari: la spesa media della famiglia pugliese (2-3 componenti) si aggira attorno ai 410 euro con la carne a farla da padrona con 94 euro ed a seguire ortaggi e frutta con 72 euro. Poi pane e farinacei con 63 euro, latte e formaggi 60 euro e oli e grassi 13 euro. Il settore agroalimentare in Puglia rappresenta l'8% del pil regionale e «i valori dell'export potrebbero triplicare - è stato sottolineato da Gianni Cantele - se non vi fossero gli ormai noti fenomeni di imitazione e pirateria commerciale».
L'agricoltura in Puglia piace sempre più ai giovani che conducono ben il 35% delle imprese che negli ultimi 5 anni hanno avuto uno sprint verso l'alto per quel che riguarda la vendita diretta al consumatore: sono aumentate del 36% con i 107 mercati regionali di 'Campagna Amica', che conta 810 produttori, «che hanno raggiunto 15 milioni di euro di fatturato con una ridistribuzione del valore all'interno della filiera che garantisce il 30% in più di remunerazione ai produttori e prezzi decisamente equi ai consumatori finali». Infine, «la Puglia si attesta al primo posto in Italia», secondo Coldiretti, «per la spesa di risorse comunitarie dedicate all'imprenditoria giovanile, con 2.049 domande approvate e quasi 62 milioni di euro di finanziamenti erogati, con la misura 112 del PSR 2007 - 2013».