Auditorium gremito ieri, all’Officina San Domenico, per la prima del cortometraggio “La Gabbia”

Una sinergia di giovani talenti del territorio, con la regia di Federico Favino

domenica 19 febbraio 2017 21.28
A cura di Sara Suriano
Grande successo per il cortometraggio "La Gabbia", che ieri ha gremito l'auditorium dell'Officina San Domenico in occasione della prima visione. Il breve film, primo cortometraggio diretto da Federico Favino e scritto a sei mani con la collaborazione di Tommaso Regano e Bogdan Dreyer, è nato tanto da un intreccio di differenti figure professionali, quanto dalla condivisione di sogni e aspettative.

«"La gabbia" affonda le sue radici in un ordinario dramma familiare apparso sulle pagine di cronaca nera di un quotidiano estero – spiega Federico - ma si è sviluppato, con un più ampio respiro, come una riflessione universale, con tempo e spazio indefiniti, su quella condizione di prigionia mentale dalla quale si può evadere solo diventando artefici del proprio destino».

Federico, che dopo il diploma si è trasferito a Bucarest incontrando il regista Bogdan Dreyer, ha percorso accanto a lui un cammino di formazione durato tre anni, tra Transilvania e Roma. Tornato ad Andria, Federico ha condiviso il suo sogno con un team di giovani professionisti nel campo delle arti visuali, mettendo a punto un prodotto nato tra ottobre 2016 e gennaio 2017.

Il cortometraggio, della durata di 15 minuti, è stato girato grazie alla collaborazione di Francesco Confalone come direttore della fotografia, Nicola Pappalettera e Francesco Ribezzo come operatori di camera, Nicola Dipierro alle luci, i quali si sono formati presso la scuola di fotografia e cinematografia F. Project a Bari; Tommaso Regano, co-sceneggiatore e storyborder, formatosi alla scuola romana Comics; Domenico Moschetta, diplomatosi all'istituto Marangoni di Milano e stilista presso "sum", ai costumi; Carmen Montrone e Loredana Quaquarelli, studentesse presso la scuola New Apamf, al trucco; Claudio Suriano, formatosi alla Saint Louis di Roma, e Pierpaolo Confalone, studente presso il conservatorio di Foggia, alle musiche. Antonello Pappalettera, tecnico ai microfoni e addetto al montaggio.

«Gli apprezzamenti rivolti al nostro prodotto mi rendono fiero sia in quanto direttore della fotografia – afferma Francesco Confalone - ma soprattutto perché, quello presentato oggi, è il prodotto di giovani professionisti del territorio che hanno creduto nei loro sogni e collaborato facendo leva solo sulle proprie forze».

Sul set gli attori Giuseppe Francavilla, Antonella Liso, Adriana Versi, Marianna Albore, Emanuele Zingaro, Antonio Todisco, Pietro Cavaliere, Domenico Tacchio, Antonio Memeo, Pietro Ruscigno, Luigi Di Leo, Benvenuto Messia, Luigi Di Schiena. Oltre a numerose comparse, hanno collaborato anche Sara Suriano, Luca Sorice e Enzo Caputo.

«Il mio ringraziamento è diretto in primis a Federico Favino per aver creduto in me ed avermi affidato il ruolo di protagonista e poi a tutti i ragazzi della troupe, meravigliosi e professionali - afferma Giuseppe Francavilla, co-fondatore e attore della compagnia teatrale tranese "Il carro dei Guitti" – Un grazie lo rivolgo anche ai fantastici miei colleghi attori e al pubblico presente in sala per aver apprezzato un film, nonché per i numerosi complimenti e attestazioni di stima».

"La gabbia" prodotto da Mihaela Szechely e Roberto Favino, con la produzione esecutiva "The Missing Frame", si è esposto ieri sera per la prima volta ad occhi estranei con il riscontro positivo del pubblico: «Giunge chiaro e diretto il messaggio del film che, in chiave tragicomica, presenta un'interessante lettura di rapporti interpersonali non inconsueti causati dalla mancanza di dialogo. Quindici minuti intensi, scanditi da musiche inedite, che fanno riflettere».

Contestualmente è stato possibile prendere visione dell'esposizione fotografica "sum", con scatti di Francesco Confalone e abiti dell'atelier dello stilista Domenico Moschetta (via Torino, 40/b); ad allietare maggiormente la serata tipiche delizie pugliesi, quali i vini e l'olio dell'azienda agricola Ardito che accompagnavano bruschette e taralli del panificio San Michele.
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