Imu sui terreni agricoli: arriva il rinvio di sei mesi
Nei giorni scorsi rivolta corale contro la decisione del Governo Renzi
venerdì 5 dicembre 2014
12.17
E' stata una proficua rivolta corale effettuata da associazioni, sindacati, professionisti ed amministratori locali, uniti contro la decisione del Governo Renzi di modificare le esenzioni dell'IMU per i terreni agricoli ormai ex montani. La levata di scudi, infatti, ha prodotto un primo risultato e cioè quello di veder prorogato a giugno la scadenza attraverso un decreto legge che sarà presentato nei prossimi giorni nella manovra che è in esame al pacchetto della legge di stabilità. Il Governo, per bocca del sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, punta a sfruttare questo tempo per individuare criteri un pò più solidi con cui distinguere chi dovrà pagare da chi invece manterrà l'esenzione. Nulla cambia, invece, per i terreni che già pagavano l'Imu con le vecchie regole. In ogni caso, problema principale all'entrata in vigore di questo strumento da cui il Governo puntava a recuperare 350 milioni di euro, è stato rappresentato dal calendario: la revisione delle esenzioni, infatti, è prevista fin da aprile, ma il decreto attuativo è spuntato solo a pochi giorni da una scadenza, quella del 16 dicembre, che avrebbe imposto a milioni di contribuenti di versare tutta l'Imu dell'anno con conseguenze importanti dal punto di vista economico.
La nuova IMU per i terreni agricoli, infatti, prevede la divisione in tre fasce per i Comuni, sulla base dell'«altitudine al centro», misurata cioè nel punto in cui si trova il municipio: l'esenzione totale sarebbe stata limitata ai Comuni con altitudine superiore a 600 metri, mentre fra 281 e 600 metri l'Imu non sarebbe corrisposta solo per i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Nei Comuni fino a 280 metri, invece, il pagamento spetterà a tutti. I terreni, in genere, non si trovano nella piazza centrale e questo un criterio avrebbe finito per ignorare la geografia dei tanti Comuni che hanno il centro abitato a un'altitudine inferiore rispetto ad ampie aree del territorio come per esempio la Città di Andria e l'ampia murgia alle pendici del Castel del Monte stabilmente oltre i 280 metri.
La nuova IMU per i terreni agricoli, infatti, prevede la divisione in tre fasce per i Comuni, sulla base dell'«altitudine al centro», misurata cioè nel punto in cui si trova il municipio: l'esenzione totale sarebbe stata limitata ai Comuni con altitudine superiore a 600 metri, mentre fra 281 e 600 metri l'Imu non sarebbe corrisposta solo per i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Nei Comuni fino a 280 metri, invece, il pagamento spetterà a tutti. I terreni, in genere, non si trovano nella piazza centrale e questo un criterio avrebbe finito per ignorare la geografia dei tanti Comuni che hanno il centro abitato a un'altitudine inferiore rispetto ad ampie aree del territorio come per esempio la Città di Andria e l'ampia murgia alle pendici del Castel del Monte stabilmente oltre i 280 metri.