Imprese Bat, ancora alta la pressione fiscale nel 2015

Media del 60% nella Bat, il 59,7% ad Andria

lunedì 9 maggio 2016 10.44
E' ancora di oltre il 60% il peso del fisco sugli Artigiani e le Piccole Imprese della BAT per il 2015. Continuano ad essere inquietanti i risultati forniti dal Centro Studi della CNA Nazionale ed illustrati in occasione del convegno intitolato "Comune che vai, fisco che trovi", svoltosi in questi giorni a Roma.

L'osservatorio della CNA ha calcolato il prelievo totale delle Amministrazioni Pubbliche sul reddito (Total Tax Rate) anno 2015, di 124 amministrazioni locali della penisola. La media nazionale per il 2015 è leggermente diminuita al 60,9%, ma con punte fino al 73,2% per Reggio Calabria. Per la Provincia BAT, nonostante un piccolissimo calo, la media si conferma oltre il 60%, e più precisamente: del 64,2% per Barletta, del 59,7 % per Andria, del 59,8% per Trani.

In sostanza le tasse si mangiano il 60% del reddito, e un imprenditore della Bat deve lavorare fino ad Agosto solo per il fisco. Il problema per i piccoli imprenditori non è costituito solo dall'entità del prelievo, tra i più alti del mondo, ma anche dalla complessità delle procedure. Bisogna semplificare e rendere stabile la normativa fiscale. Purtroppo negli ultimi anni, sul prelievo complessivo fiscale sulle imprese, è aumentata la percentuale della tassazione locale, a causa anche dei minori trasferimenti statali.

«La CNA continuerà a battersi a livello nazionale affinché il Governo abolisca l'Imu sui capannoni, così come è avvenuto per le aree destinate all'agricoltura - afferma il presidente Michele De Marinis. L'imposta su strumenti di lavoro indispensabili per le aziende deve essere detraibile al 100%. Non si può pagare una tassa su un bene strumentale. A livello territoriale crediamo altresì che le amministrazioni locali possano e debbano fare la loro parte, venendo incontro alle piccole imprese. Rivolgiamo pertanto un appello alle Amministrazioni Comunali della Provincia di Barletta Andria Trani, affinché intervengano con propri atti: sulla riduzione dell'Imu sugli immobili strumentali, quando vengano effettivamente utilizzati per l'attività produttiva; sulla TARI, la nuova tassa sui rifiuti, prevedendo nel regolamento attuativo una Tariffa commisurata alla qualità e alla quantità dei rifiuti effettivamente prodotti e smaltiti ( Tariffa Puntuale); sulla Assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani, modificando i regolamenti affinché non ci sia una doppia imposizione».