Immigrazione, Lullo: «I dati reali potrebbero far emergere altarini scomodi»

Il consigliere di Andria in Movimento torna sull'ultima tesa Assise comunale

giovedì 29 ottobre 2015 8.28
«Se il nuovo che avanza è questo, i cittadini andriesi devono cominciare seriamente a preoccuparsi». Il capogruppo in Consiglio comunale di Andria in movimento, Francesco Lullo, commenta con ironia l'ultima riunione del Consiglio comunale di Andria, che ha approvato un provvedimento di natura urbanistica, un ordine del giorno sull'immigrazione e nominato propri rappresentanti in seno all'Aro2. «La serietà delle questioni legate all'immigrazione – osserva Lullo – dovrebbe indurre a ragionamenti sui contenuti e sui fatti concreti. Invece, per l'ennesima volta, anche su questo argomento dai risvolti spesso drammatici, le minoranze hanno offerto uno spettacolo semplicemente indecoroso». L'Assemblea era chiamata a discutere un Ordine del giorno di iniziativa popolare promossa dal club "Forza Silvio" di Andria in forza delle norme sui cosiddetti "istituti di partecipazione" previsti dallo Statuto comunale. In sostanza, si sollecita un'indagine per conoscere qual è la situazione nella città: quanti sono gli immigrati totali, quanti i "rifugiati", dove vivono, cosa fanno, come si sostengono, quanto tempo restano qui, che progetti hanno.

«Com'è nel loro costume clownesco, i consiglieri con le stelle fuggono quando sono a corto di argomenti o dai guru locali non arriva in tempo via Telegram sul telefonino il compitino da svolgere – spiega il capogruppo di Andria in movimento – mentre i loro colleghi sinistri si attaccano agli abusati luoghi comuni della xenofobia e dell'inclusione». Secondo Francesco Lullo, infatti, al di là delle buone intenzioni, occorre fare i conti con la realtà: «Le lamentele dei nostri concittadini sono diffuse e sempre più pressanti. Basta fare un giro nel centro della città per rendersi conto che gli immigrati sono molti di più della novantina ipotizzata dall'ex candidato sindaco del centrosinistra e dei 77 rilevati dagli illuminati dalle stelle. E se ci si sposta in periferia o nelle campagne, la situazione è ancora più preoccupante. Cosa c'è di xenofobo in una indagine che vuole solamente rispondere alle istanze dei cittadini? Cosa c'è di discriminatorio in un provvedimento che intende essere di supporto alle iniziative delle forze dell'ordine per prevenire, innanzitutto, e reprimere, eventualmente, episodi di illegalità?».

In una fase accesa del dibattito in Consiglio, tra l'altro, è emersa una situazione che rappresenta, forse, l'emblema dell'emergenza: un'abitazione per quattro o cinque persone al massimo nei pressi del Municipio adibita a struttura di soggiorno nella quale vive qualche decina di immigrati. «Una bomba a orologeria – rimarca Lullo – sul piano sociale, ma anche sul piano igienico-sanitario. La gente è stanca di aitanti giovanotti che bivaccano con smartphone e auricolari d'ordinanza o intralciano il passo agli ingressi dei supermercati; è stanca di vederli, a fine giornata, chiedere alle cassiere di cambiare le monete in banconote e andarsene a casa con 70/80 euro; è stanca di sapere che per ogni immigrato dalle esangui casse dello Stato escono ogni mese all'incirca 2500 euro (solo un centinaio finiscono nelle tasche degli immigrati!), mentre la pensione di accompagnamento erogata a un invalido al 100% ammonta a poco più di 500 euro al mese». L'esponente della maggioranza di centrodestra conclude con una considerazione amara: «Temo che le opposizioni sinistre e stellate non vedano di buon occhio l'Ordine del giorno e quello che ne potrà scaturire per il semplice motivo che i dati reali sull'immigrazione nella nostra città potrebbero scoprire altarini scomodi. Allora sì che lorsignori potrebbero avere seri motivi per fuggire: non più dall'aula consiliare, ma dalla città».