Il viaggio in biglietteria: le storie del Castel dei Mondi
Il racconto di coloro i quali giungono allo IAT per prenotare gli spettacoli. Da oggi al via il Festival Internazionale di Andria
sabato 24 agosto 2013
9.48
Scelte e gusti diversi. Il tempo in biglietteria racconta di un Festival che unisce tanti pubblici e mostra le molte strade percorribili. Sono le persone che arrivano in piazza Catuma all'Ufficio IAT e vengono accolte dallo staff del Festival. La biglietteria organizzativa di Castel dei Mondi diventa punto di ritrovo per tutto il mese di agosto, unisce organizzatori, curiosi e spettatori. Non c'è solo la vendita di biglietti e abbonamenti, non finisce tutto con la prenotazione degli spettacoli. C'è l'allestimento di uno spazio esterno che diventa salotto - quest'anno più che mai con puff e tavolini - per chi ha voglia di trascorrervi un po' del suo tempo e respirarne l'atmosfera.
Ci sono i nuovi arrivati: «Vivo a Parigi - racconta Èmilie - e per la prima volta riesco a partecipare al Festival. Purtroppo potrò fermarmi solo sabato, perché il lavoro mi richiama in Francia. Ho scelto "In fondo agli occhi" perché esplora i linguaggi del presente. È la terza volta che vengo ad Andria a trovare i miei familiari e trovo sempre più fermento, sperimentazione, tanti giovani attivi. C'è un'energia positiva sulla cultura e credo che buona parte del merito sia del Festival».
E i frequentatori abituali: «Seguo Castel dei Mondi da almeno cinque anni - dice Vincenzo - e quest'anno ho scelto temi seri. Sono vicino all'ambiente teatrale, appassionato di teatro, e questo evento lo aspettiamo tutto l'anno». Ilaria apprezza la scelta dei luoghi: «Mi piace l'idea di utilizzare posti che durante l'anno hanno altre funzioni, come per esempio la biblioteca Sant'Agostino». E a Daniela piace il fatto che sia itinerante: «Ho seguito tante rassegne teatrali, ma di solito si svolge tutto in un unico spazio. Invece è bello che ci si debba spostare e ci si costruisca il proprio percorso».
C'è l'attesa e il desiderio di scoprire: «Mi aspetto che si rinnovi ogni anno l'impegno preso con il pubblico - ammette Giovanni - e sono curioso, quest'anno più del solito, perché mi sembra di capire che il teatro svilupperà il tema dell'individuo all'interno della società attuale. Do tutta la mia fiducia al Festival». Per Roberta è molto importante che Castel dei Mondi sia proprio ad Andria: «È una gioia poter vedere spettacoli di questo calibro a km 0, senza doverci spostare. È bella l'aria che si respira pre e post spettacoli, il teatro è lo spunto per un confronto su quello che lo spettacolo trasmette. Penso anche che l'accessibilità economica di biglietti e abbonamenti permetta davvero a tutte le fasce di età di avvicinarsi alle arti performative».
Infine, tra i principali protagonisti del Festival, lo staff che gestisce la segreteria organizzativa e la biglietteria. «Castel dei Mondi regala soddisfazioni – spiegano, e non soltanto in termini di abbonamenti venduti, che sono quasi 500, e di prenotazioni per gli spettacoli gratuiti andate a ruba. Quello che ci colpisce è che la gente è sempre più attenta, si prepara. È un evento aspettato e che sempre di più coinvolge i paesi vicini oltre ai cittadini andriesi. Siamo di fronte a due grandi categorie: c'è chi arriva preparatissimo, dopo aver fatto molte ricerche e sa esattamente cosa vuol vedere; c'è anche chi invece si affida quasi esclusivamente al nostro consiglio, e noi facciamo del nostro meglio per cercare di intercettarne i gusti. Il Festival è un evento trasversale, e non coinvolge solo i frequentatori abituali di teatro; c'è un pubblico più giovane che è molto attratto dalla musica e dai concerti».
Ci sono i nuovi arrivati: «Vivo a Parigi - racconta Èmilie - e per la prima volta riesco a partecipare al Festival. Purtroppo potrò fermarmi solo sabato, perché il lavoro mi richiama in Francia. Ho scelto "In fondo agli occhi" perché esplora i linguaggi del presente. È la terza volta che vengo ad Andria a trovare i miei familiari e trovo sempre più fermento, sperimentazione, tanti giovani attivi. C'è un'energia positiva sulla cultura e credo che buona parte del merito sia del Festival».
E i frequentatori abituali: «Seguo Castel dei Mondi da almeno cinque anni - dice Vincenzo - e quest'anno ho scelto temi seri. Sono vicino all'ambiente teatrale, appassionato di teatro, e questo evento lo aspettiamo tutto l'anno». Ilaria apprezza la scelta dei luoghi: «Mi piace l'idea di utilizzare posti che durante l'anno hanno altre funzioni, come per esempio la biblioteca Sant'Agostino». E a Daniela piace il fatto che sia itinerante: «Ho seguito tante rassegne teatrali, ma di solito si svolge tutto in un unico spazio. Invece è bello che ci si debba spostare e ci si costruisca il proprio percorso».
C'è l'attesa e il desiderio di scoprire: «Mi aspetto che si rinnovi ogni anno l'impegno preso con il pubblico - ammette Giovanni - e sono curioso, quest'anno più del solito, perché mi sembra di capire che il teatro svilupperà il tema dell'individuo all'interno della società attuale. Do tutta la mia fiducia al Festival». Per Roberta è molto importante che Castel dei Mondi sia proprio ad Andria: «È una gioia poter vedere spettacoli di questo calibro a km 0, senza doverci spostare. È bella l'aria che si respira pre e post spettacoli, il teatro è lo spunto per un confronto su quello che lo spettacolo trasmette. Penso anche che l'accessibilità economica di biglietti e abbonamenti permetta davvero a tutte le fasce di età di avvicinarsi alle arti performative».
Infine, tra i principali protagonisti del Festival, lo staff che gestisce la segreteria organizzativa e la biglietteria. «Castel dei Mondi regala soddisfazioni – spiegano, e non soltanto in termini di abbonamenti venduti, che sono quasi 500, e di prenotazioni per gli spettacoli gratuiti andate a ruba. Quello che ci colpisce è che la gente è sempre più attenta, si prepara. È un evento aspettato e che sempre di più coinvolge i paesi vicini oltre ai cittadini andriesi. Siamo di fronte a due grandi categorie: c'è chi arriva preparatissimo, dopo aver fatto molte ricerche e sa esattamente cosa vuol vedere; c'è anche chi invece si affida quasi esclusivamente al nostro consiglio, e noi facciamo del nostro meglio per cercare di intercettarne i gusti. Il Festival è un evento trasversale, e non coinvolge solo i frequentatori abituali di teatro; c'è un pubblico più giovane che è molto attratto dalla musica e dai concerti».