"Il Vangelo secondo Matteo": 50 anni fa Pasolini a Castel del Monte
La pellicola proiettata negli scorsi giorni al Liceo Scientifico "Nuzzi"
domenica 26 ottobre 2014
8.25
Sono passati 50 anni dalla realizzazione del film "Il Vangelo secondo Matteo", pellicola del 1964 di Pier Paolo Pasolini. Il regista emiliano sbarcò tra Puglia e Basilicata per realizzare un film definito "capolavoro" e proiettato nell'Auditorium del Liceo Scientifico "Nuzzi" di Andria negli scorsi giorni in una serata in cui è stato ricordata la figura di Pasolini ed il legame con la Puglia e con Castel del Monte. La pellicola, infatti, è stata girata proprio tra il Maniero Federiciano ed i Sassi di Matera prossima Capitale della Cultura nel 2019.
«Che abissale differenza rispetto al Cristo di Mel Gibson. Poeta raffinatissimo Pasolini, cruento e sanguinario Gibson». Sono state queste le prime parole del Prof. Riccardo Suriano docente scolastico da sempre attivo nella rievocazione della storia del territorio: «Pasolini precorre i tempi - ha ricordato il Prof. Suriano - comprese l'unicità di Matera e di Castel del Monte, i quali, parecchi anni dopo, sono divenuti patrimonio mondiale dell'UNESCO. Il suo film testimonia lo stato di degrado dei due siti. Il mio ricordo personale di quel periodo, è un aneddoto incredibile. In occasione delle riprese del film, Pasolini venne ad Andria, in Piazza Porta la Barra a caccia di comparse cinematografiche. Me lo ha riferito un amico, allora dodicenne, che fu scelto da Pasolini in persona. I suoi genitori, però, gli vietarono di parteciparvi. Diventato medico durante gli studi all'Università della Sapienza a Roma, in un bar del quartiere, conobbe il Pelosi in persona, poi autore dell'omicidio di Pasolini».
Dopo la proiezione del film di Pasolini, è stata la volta di un trio che ha voluto testimoniare la vicinanza con un altro maestro italiano: Fabrizio De Andrè. Il Prof. Michele Zagaria, voce e chitarra acustica, il prof. Tatullo (armonica a bocca) e l'ex studente dello Scientifico "Nuzzi" Claudio Suriano (chitarra elettrica) hanno riproposto due canzoni del cantautore, "Le tre madri" e "Il testamento di Tito". «L'avvicinamento di Pasolini e De Andrè non è casuale: come ha sottolineato il prof. Michele Palumbo, promotore dell'evento, sono due grandi atei, ma accomunati da un identico afflato mistico e spirituale - ha concluso Riccardo Suriano - E' davvero sorprendente questo intreccio tra Pasolini, la Puglia, Castel del Monte e Andria!».
«Che abissale differenza rispetto al Cristo di Mel Gibson. Poeta raffinatissimo Pasolini, cruento e sanguinario Gibson». Sono state queste le prime parole del Prof. Riccardo Suriano docente scolastico da sempre attivo nella rievocazione della storia del territorio: «Pasolini precorre i tempi - ha ricordato il Prof. Suriano - comprese l'unicità di Matera e di Castel del Monte, i quali, parecchi anni dopo, sono divenuti patrimonio mondiale dell'UNESCO. Il suo film testimonia lo stato di degrado dei due siti. Il mio ricordo personale di quel periodo, è un aneddoto incredibile. In occasione delle riprese del film, Pasolini venne ad Andria, in Piazza Porta la Barra a caccia di comparse cinematografiche. Me lo ha riferito un amico, allora dodicenne, che fu scelto da Pasolini in persona. I suoi genitori, però, gli vietarono di parteciparvi. Diventato medico durante gli studi all'Università della Sapienza a Roma, in un bar del quartiere, conobbe il Pelosi in persona, poi autore dell'omicidio di Pasolini».
Dopo la proiezione del film di Pasolini, è stata la volta di un trio che ha voluto testimoniare la vicinanza con un altro maestro italiano: Fabrizio De Andrè. Il Prof. Michele Zagaria, voce e chitarra acustica, il prof. Tatullo (armonica a bocca) e l'ex studente dello Scientifico "Nuzzi" Claudio Suriano (chitarra elettrica) hanno riproposto due canzoni del cantautore, "Le tre madri" e "Il testamento di Tito". «L'avvicinamento di Pasolini e De Andrè non è casuale: come ha sottolineato il prof. Michele Palumbo, promotore dell'evento, sono due grandi atei, ma accomunati da un identico afflato mistico e spirituale - ha concluso Riccardo Suriano - E' davvero sorprendente questo intreccio tra Pasolini, la Puglia, Castel del Monte e Andria!».