Il turismo ad Andria è in crescita, nel 2022 +46% rispetto al 2010
L'analisi di Emmanuele Daluiso, Vice Presidente di Euro*IDEES-Bruxelles
giovedì 31 agosto 2023
5.14
Questa estate, non dissimilmente da altre estati, si è infuocato il dibattito su come sta andando la stagione turistica. Abbiamo letto sulla stampa, sui social media e sentito in televisione voci discordanti: da una parte chi sostiene che la stagione estiva ha registrato un forte calo di turisti, dall'altra chi sostiene il contrario.
É un dibattito che ha interessato l'intera Italia, che ha preso in particolare di mira la Puglia per gli alti prezzi, ben oltre il tasso di inflazione, per altro in lento calo, che nasconderebbero manovre speculative da parte degli operatori turistici.
E così tanti turisti italiani e pugliesi, per questa estate, avrebbero preso la via di mete alternative, in particolare quelle dell'Albania e della Grecia.
Ma come stanno veramente le cose? E, soprattutto, quali risultati potrebbero aversi a fine anno?
Di questo dibattito ce ne siamo già occupati in un precedente intervento, ma ci ritorniamo su per qualche approfondimento di analisi e per cercare di capire se il 2023 sarà un anno di successi o di crisi per il turismo nella BAT come in Puglia e come pure in Italia.
Il turismo, un settore sempre più importante in Puglia e nella BAT
È evidente che il turismo in Puglia, come pure nella BAT, sia diventato nel corso degli ultimi venticinque anni un settore sempre più importante, grazie agli sforzi fatti da tanti operatori turistici e alle politiche di promozione della destinazione Puglia adottate dal Governo regionale.
Nel 1998 le presenze turistiche in Puglia erano pari a poco più di 7 milioni e hanno superato i 16 milioni nel 2022, nuovo record regionale, nonostante la pandemia intercorsa tra il 2020 e il 2021. Questi dati evidenziano, dunque, una forte crescita dei flussi turistici verso la Puglia, esattamente pari a +125,9%, contro una crescita italiana pari a +37,6%.
La Puglia, dunque, è diventata, pur nei limiti delle sue dimensioni territoriali e demografiche, una meta turistica emergente nel panorama italiano e non solo. I dati ci dicono che fra le regioni dell'Europa che si affaccia sul Mediterraneo la Puglia è fra le regioni che nell'ultimo ventennio hanno registrato i maggiori tassi di crescita dei flussi turistici.
Che la Puglia sia diventata sempre più una meta non solo per i turisti italiani ma anche per quelli stranieri emerge chiaramente dai dati: fra il 1998 e il 2022 le presenze turistiche in Puglia sono cresciute del 323,7%, con il 65,8% nazionale. In Puglia la quota di presenze straniere sul totale è pertanto cresciuta, nel periodo esaminato, dal 14,5% al 27,2%.
Questa visione di lungo periodo è bene non perderla quando si fanno discussioni sul turismo pugliese, per evitare di cadere in discussioni sterili e magari asserire che tutto va male.
Anche la BAT ha usufruito di questo trend positivo del turismo pugliese, per quanto sia demograficamente una piccola provincia.
Le rilevazioni ufficiali per la BAT partono dal 2010, quando furono registrate 279.486 presenze turistiche. Nel 2022 hanno raggiunto la quota di 389.385 unità, registrando, pertanto, un incremento pari al 39,3%, contro il 24,1% regionale e il 9,7% nazionale.
Il trend turistico nei primi cinque mesi del 2023
Fatta questa opportuna puntualizzazione sui trend di lungo periodo dei flussi turistici in Puglia, vediamo cosa è possibile desumere sui trend dell'anno in corso, dai pochi dati ufficiali attualmente disponibili.
A questo riguardo ad oggi abbiamo solo i dati provvisori, diffusi dall'ISTAT, relativamente ai primi cinque mesi, cioè relativamente al periodo da gennaio a maggio, riguardanti l'Italia. Per la Puglia, non sono disponibili dati ufficiali, ma da quanto detto sulla stampa da parte dell'assessore regionale al turismo, il trend dovrebbe essere, più o meno, in linea con quello nazionale.
Vediamo dunque cosa ci dicono i dati ISTAT sull'andamento delle presenze turistiche in Italia nei primi cinque mesi del 2023.
Le presenze turistiche in questa prima parte dell'anno sono aumentate del 15,5% rispetto al 2022, un dato positivo che ha fatto gioire il Ministro del Turismo nei giorni scorsi. Dunque sta andando benissimo il 2023, ha ragione il Ministro a gioire?
Per altro, ai primi di marzo, il centro di ricerche Demoskopika aveva diffuso i risultati di un suo studio previsionale sul turismo in Italia, che prospettava un nuovo record per il 2023, oltre 442 milioni di presenze turistiche, con una crescita rispetto al 2022, pari al 12,2%.
La coda lunga della pandemia
Tutto questo ottimismo è giustificato? Vedremo i risultati finali a fine anno cosa ci diranno.
Per ora possiamo fare solo una precisazione non di poco conto.
Il paragone dei primi cinque mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 non è appropriato, in quanto i primi mesi del 2022 hanno risentito delle misure restrittive adottate, anche in campo turistico, negli ultimi mesi del 2021.
Pertanto, se vogliamo capire veramente il dato dei primi cinque mesi del 2023 dobbiamo rapportarlo a quello dello stesso periodo del 2019, l'anno prima dello scoppio della pandemia.
E qui le cose cambiano totalmente, poiché la crescita diventa negativa: infatti, la variazione in Italia per il periodo esaminato è stata pari a -5,7%. Si tratta di un decremento che ha toccato tanto gli italiani (-6,6%) che gli stranieri (-4,9%).
Questi trend fanno emergere molti dubbi sulla crescita turistica prospettata da Demoskopika, ma staremo a vedere i dati reali si fine anno.
I trend turistici in Puglia nel 2023.
Partiamo dai dati previsionali di Demoskopika, che per la Puglia hanno previsto una crescita turistica per il 2023 pari al 10% rispetto al 2022. Sarebbe un bel risultato, che porterebbe la Puglia a registrare un nuovo record di presenze pari a circa 16.300.000 presenze.
Come abbiamo detto per la Puglia non abbiamo dati ufficiali da parte dell'ISTAT, per cui si può provare a fare qualche speculazione sui dati degli anni precedenti.
Possiamo notare che i primi cinque mesi del 2022 avevano registrato, rispetto allo stesso periodo del 2019 un decremento di presenze turistiche pari al 9,5% contro un decremento nazionale del 18,4%. La coda lunga della pandemia nei primi mesi del 2022 ha, dunque, colpito anche la Puglia ma in misura meno intensa che a livello nazionale. E questa è una buona notizia.
Un'altra buona notizia viene dall'analisi dei trend relativi al periodo estivo (giugno-luglio-agosto) e agli ultimi quattro mesi dell'anno.
Per questi due periodi nel 2022 rispetto al 2019 la Puglia è andata molto meglio che l'Italia nel suo insieme: nel periodo estivo la Puglia ha registrato una crescita di presenze turistiche del 6,3% contro il -1,7% italiano; nel periodo finale dell'anno la Puglia ha segnato una crescita dell'8,5% contro lo 0,4% italiano.
Il risultato finale è stato che la Puglia, pur registrando un inizio di anno non buono a causa della coda lunga della pandemia, è poi riuscita a chiudere positivamente l'anno, con una crescita di presenze turistiche del 4,4%.
Differentemente l'Italia, nel suo insieme, ha registrato un forte decremento nella prima parte dell'anno, che non è riuscito a colmare né con il periodo estivo, che ha visto un ulteriore trend negativo, né con la parte finale dell'anno, che ha registrato solo una lieve crescita, con il risultato finale di un decremento di presenze turistiche (-5,7%).
Il peso della lenta crescita economica
Questa analisi relativa al 2022 rispetto al 2023 ci porta a pensare che l'anno in corso potrebbe ripetere in qualche modo i trend turistici del 2022.
Qui però le citate previsioni di Demoskopika che prefigurano una crescita da record per il turismo italiano e anche per quello pugliese, devono fare i conti con una situazione economica incerta, legata a un'inflazione che resta ancora alta, a un aumento dei tassi di interesse, che fra l'atro aggrava il peso dei mutui, agli effetti della guerra in Ucraina, alla crescita lenta che sta interessando la Germania e tutta la Zona euro.
Queste variabili economiche e geopolitiche avranno un effetto, anzi stanno già avendo un effetto rilevante, ma difficile dire quanto peseranno sui risultati finali del turismo in Italia e in Puglia nel 2023.
Nuove sfide per lo sviluppo del turismo pugliese
Spesso sentiamo dire che la crescita economica non è infinita, ma relativamente alla crescita turistica della Puglia non possiamo dire che sia vicino al limite.
Se consideriamo l'indice di turisticità delle regioni italiane, che rapporta le presenze turistiche alla popolazione, con riferimento agli anni 2000 e 2019, vediamo che la Puglia mostra notevoli margini di crescita.
Infatti, rapportando il livello di crescita turistica alla media nazionale, tra i due anni esaminati, la Puglia è passata dal 36,1% al 53,3% della media nazionale. Per raggiungere la media nazionale la Puglia dovrebbe raddoppiare le presenze attuali, senza considerare che ci sono regioni molto al di sopra di tale media (Trentino Alto Adige (661,8%), Valle d'Aosta (395,6%), Veneto (199,6%), Toscana (177,9%).
Pertanto, la Puglia se vuole può ancora crescere tanto in termini di economia turistica, ma ha davanti a sé diverse sfide che deve affrontare con strategie coerenti.
Rilevanti sono sicuramente quelle della maggiore internazionalizzazione, della maggiore destagionalizzazione, del coinvolgimento nella crescita turisticità delle aree interne, della segmentazione della domanda turistica a cui aspira, dell'integrazione del turismo con altri settori.
Le polemiche di questa estate sul turismo in Puglia, alla fine, si legano a tali sfide. Lo sviluppo turistico futuro della Puglia dipenderà dalle capacità degli operatori privati e del governo regionale, fra loro in cooperazione, di affrontare e vincere tali sfide. In realtà, già da anni è in atto una strategia complessiva che sta puntando in queste direzioni, ma ora è il momento di acquisire una maggiore consapevolezza di tali sfide e avviare azioni più determinate per vincerle.
Qualche dato sulla BAT.
In questo scenario pugliese, anche la BAT, per quanto possa essere una piccola destinazione turistica, può svolgere il proprio ruolo.
Abbiamo già detto che tra il 2010 e il 2022 ha visto crescere le presenze turistiche di quasi il 40% e si appresta a superare la quota di 400 mila presenze.
Interessante è stata la performance del comune di Trani che in questi ultimi dodici anni ha raddoppiato le presenze turistiche passando da circa 58 mila a oltre 115 mila presenze, diventando così il comune con le maggiori presenze turistiche della BAT.
Segue il comune di Bisceglie con circa 85 mila presenze e una crescita del 37,8% rispetto al 2010.
Il terzo comune è Barletta con poco più di 80 mila presenze nel 2022 e una crescita rispetto al 2010 pari al 25,5%.
In buona crescita anche il comune di Andria con circa 43 mila presenze nel 2022 (+46,5% rispetto al 2010).
In questi quattro comuni si concentra oltre l'83% delle presenze turistiche della BAT.
Il 29% circa delle presenze turistiche della BAT proviene dall'estero, una quota leggermente superiore alla media regionale (27,2%).
Anche nella BAT i risultati finali del 2023 sono legati, come la Puglia ai risultati della stagione estiva, così come a quelli dell'ultima parte dell'anno.
A cura di Emmanuele Daluiso, Vice Presidente di Euro*IDEES-Bruxelles nonché membro dell'AISRE-Associazione Italiana di Scienze Regionali.
É un dibattito che ha interessato l'intera Italia, che ha preso in particolare di mira la Puglia per gli alti prezzi, ben oltre il tasso di inflazione, per altro in lento calo, che nasconderebbero manovre speculative da parte degli operatori turistici.
E così tanti turisti italiani e pugliesi, per questa estate, avrebbero preso la via di mete alternative, in particolare quelle dell'Albania e della Grecia.
Ma come stanno veramente le cose? E, soprattutto, quali risultati potrebbero aversi a fine anno?
Di questo dibattito ce ne siamo già occupati in un precedente intervento, ma ci ritorniamo su per qualche approfondimento di analisi e per cercare di capire se il 2023 sarà un anno di successi o di crisi per il turismo nella BAT come in Puglia e come pure in Italia.
Il turismo, un settore sempre più importante in Puglia e nella BAT
È evidente che il turismo in Puglia, come pure nella BAT, sia diventato nel corso degli ultimi venticinque anni un settore sempre più importante, grazie agli sforzi fatti da tanti operatori turistici e alle politiche di promozione della destinazione Puglia adottate dal Governo regionale.
Nel 1998 le presenze turistiche in Puglia erano pari a poco più di 7 milioni e hanno superato i 16 milioni nel 2022, nuovo record regionale, nonostante la pandemia intercorsa tra il 2020 e il 2021. Questi dati evidenziano, dunque, una forte crescita dei flussi turistici verso la Puglia, esattamente pari a +125,9%, contro una crescita italiana pari a +37,6%.
La Puglia, dunque, è diventata, pur nei limiti delle sue dimensioni territoriali e demografiche, una meta turistica emergente nel panorama italiano e non solo. I dati ci dicono che fra le regioni dell'Europa che si affaccia sul Mediterraneo la Puglia è fra le regioni che nell'ultimo ventennio hanno registrato i maggiori tassi di crescita dei flussi turistici.
Che la Puglia sia diventata sempre più una meta non solo per i turisti italiani ma anche per quelli stranieri emerge chiaramente dai dati: fra il 1998 e il 2022 le presenze turistiche in Puglia sono cresciute del 323,7%, con il 65,8% nazionale. In Puglia la quota di presenze straniere sul totale è pertanto cresciuta, nel periodo esaminato, dal 14,5% al 27,2%.
Questa visione di lungo periodo è bene non perderla quando si fanno discussioni sul turismo pugliese, per evitare di cadere in discussioni sterili e magari asserire che tutto va male.
Anche la BAT ha usufruito di questo trend positivo del turismo pugliese, per quanto sia demograficamente una piccola provincia.
Le rilevazioni ufficiali per la BAT partono dal 2010, quando furono registrate 279.486 presenze turistiche. Nel 2022 hanno raggiunto la quota di 389.385 unità, registrando, pertanto, un incremento pari al 39,3%, contro il 24,1% regionale e il 9,7% nazionale.
Il trend turistico nei primi cinque mesi del 2023
Fatta questa opportuna puntualizzazione sui trend di lungo periodo dei flussi turistici in Puglia, vediamo cosa è possibile desumere sui trend dell'anno in corso, dai pochi dati ufficiali attualmente disponibili.
A questo riguardo ad oggi abbiamo solo i dati provvisori, diffusi dall'ISTAT, relativamente ai primi cinque mesi, cioè relativamente al periodo da gennaio a maggio, riguardanti l'Italia. Per la Puglia, non sono disponibili dati ufficiali, ma da quanto detto sulla stampa da parte dell'assessore regionale al turismo, il trend dovrebbe essere, più o meno, in linea con quello nazionale.
Vediamo dunque cosa ci dicono i dati ISTAT sull'andamento delle presenze turistiche in Italia nei primi cinque mesi del 2023.
Le presenze turistiche in questa prima parte dell'anno sono aumentate del 15,5% rispetto al 2022, un dato positivo che ha fatto gioire il Ministro del Turismo nei giorni scorsi. Dunque sta andando benissimo il 2023, ha ragione il Ministro a gioire?
Per altro, ai primi di marzo, il centro di ricerche Demoskopika aveva diffuso i risultati di un suo studio previsionale sul turismo in Italia, che prospettava un nuovo record per il 2023, oltre 442 milioni di presenze turistiche, con una crescita rispetto al 2022, pari al 12,2%.
La coda lunga della pandemia
Tutto questo ottimismo è giustificato? Vedremo i risultati finali a fine anno cosa ci diranno.
Per ora possiamo fare solo una precisazione non di poco conto.
Il paragone dei primi cinque mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 non è appropriato, in quanto i primi mesi del 2022 hanno risentito delle misure restrittive adottate, anche in campo turistico, negli ultimi mesi del 2021.
Pertanto, se vogliamo capire veramente il dato dei primi cinque mesi del 2023 dobbiamo rapportarlo a quello dello stesso periodo del 2019, l'anno prima dello scoppio della pandemia.
E qui le cose cambiano totalmente, poiché la crescita diventa negativa: infatti, la variazione in Italia per il periodo esaminato è stata pari a -5,7%. Si tratta di un decremento che ha toccato tanto gli italiani (-6,6%) che gli stranieri (-4,9%).
Questi trend fanno emergere molti dubbi sulla crescita turistica prospettata da Demoskopika, ma staremo a vedere i dati reali si fine anno.
I trend turistici in Puglia nel 2023.
Partiamo dai dati previsionali di Demoskopika, che per la Puglia hanno previsto una crescita turistica per il 2023 pari al 10% rispetto al 2022. Sarebbe un bel risultato, che porterebbe la Puglia a registrare un nuovo record di presenze pari a circa 16.300.000 presenze.
Come abbiamo detto per la Puglia non abbiamo dati ufficiali da parte dell'ISTAT, per cui si può provare a fare qualche speculazione sui dati degli anni precedenti.
Possiamo notare che i primi cinque mesi del 2022 avevano registrato, rispetto allo stesso periodo del 2019 un decremento di presenze turistiche pari al 9,5% contro un decremento nazionale del 18,4%. La coda lunga della pandemia nei primi mesi del 2022 ha, dunque, colpito anche la Puglia ma in misura meno intensa che a livello nazionale. E questa è una buona notizia.
Un'altra buona notizia viene dall'analisi dei trend relativi al periodo estivo (giugno-luglio-agosto) e agli ultimi quattro mesi dell'anno.
Per questi due periodi nel 2022 rispetto al 2019 la Puglia è andata molto meglio che l'Italia nel suo insieme: nel periodo estivo la Puglia ha registrato una crescita di presenze turistiche del 6,3% contro il -1,7% italiano; nel periodo finale dell'anno la Puglia ha segnato una crescita dell'8,5% contro lo 0,4% italiano.
Il risultato finale è stato che la Puglia, pur registrando un inizio di anno non buono a causa della coda lunga della pandemia, è poi riuscita a chiudere positivamente l'anno, con una crescita di presenze turistiche del 4,4%.
Differentemente l'Italia, nel suo insieme, ha registrato un forte decremento nella prima parte dell'anno, che non è riuscito a colmare né con il periodo estivo, che ha visto un ulteriore trend negativo, né con la parte finale dell'anno, che ha registrato solo una lieve crescita, con il risultato finale di un decremento di presenze turistiche (-5,7%).
Il peso della lenta crescita economica
Questa analisi relativa al 2022 rispetto al 2023 ci porta a pensare che l'anno in corso potrebbe ripetere in qualche modo i trend turistici del 2022.
Qui però le citate previsioni di Demoskopika che prefigurano una crescita da record per il turismo italiano e anche per quello pugliese, devono fare i conti con una situazione economica incerta, legata a un'inflazione che resta ancora alta, a un aumento dei tassi di interesse, che fra l'atro aggrava il peso dei mutui, agli effetti della guerra in Ucraina, alla crescita lenta che sta interessando la Germania e tutta la Zona euro.
Queste variabili economiche e geopolitiche avranno un effetto, anzi stanno già avendo un effetto rilevante, ma difficile dire quanto peseranno sui risultati finali del turismo in Italia e in Puglia nel 2023.
Nuove sfide per lo sviluppo del turismo pugliese
Spesso sentiamo dire che la crescita economica non è infinita, ma relativamente alla crescita turistica della Puglia non possiamo dire che sia vicino al limite.
Se consideriamo l'indice di turisticità delle regioni italiane, che rapporta le presenze turistiche alla popolazione, con riferimento agli anni 2000 e 2019, vediamo che la Puglia mostra notevoli margini di crescita.
Infatti, rapportando il livello di crescita turistica alla media nazionale, tra i due anni esaminati, la Puglia è passata dal 36,1% al 53,3% della media nazionale. Per raggiungere la media nazionale la Puglia dovrebbe raddoppiare le presenze attuali, senza considerare che ci sono regioni molto al di sopra di tale media (Trentino Alto Adige (661,8%), Valle d'Aosta (395,6%), Veneto (199,6%), Toscana (177,9%).
Pertanto, la Puglia se vuole può ancora crescere tanto in termini di economia turistica, ma ha davanti a sé diverse sfide che deve affrontare con strategie coerenti.
Rilevanti sono sicuramente quelle della maggiore internazionalizzazione, della maggiore destagionalizzazione, del coinvolgimento nella crescita turisticità delle aree interne, della segmentazione della domanda turistica a cui aspira, dell'integrazione del turismo con altri settori.
Le polemiche di questa estate sul turismo in Puglia, alla fine, si legano a tali sfide. Lo sviluppo turistico futuro della Puglia dipenderà dalle capacità degli operatori privati e del governo regionale, fra loro in cooperazione, di affrontare e vincere tali sfide. In realtà, già da anni è in atto una strategia complessiva che sta puntando in queste direzioni, ma ora è il momento di acquisire una maggiore consapevolezza di tali sfide e avviare azioni più determinate per vincerle.
Qualche dato sulla BAT.
In questo scenario pugliese, anche la BAT, per quanto possa essere una piccola destinazione turistica, può svolgere il proprio ruolo.
Abbiamo già detto che tra il 2010 e il 2022 ha visto crescere le presenze turistiche di quasi il 40% e si appresta a superare la quota di 400 mila presenze.
Interessante è stata la performance del comune di Trani che in questi ultimi dodici anni ha raddoppiato le presenze turistiche passando da circa 58 mila a oltre 115 mila presenze, diventando così il comune con le maggiori presenze turistiche della BAT.
Segue il comune di Bisceglie con circa 85 mila presenze e una crescita del 37,8% rispetto al 2010.
Il terzo comune è Barletta con poco più di 80 mila presenze nel 2022 e una crescita rispetto al 2010 pari al 25,5%.
In buona crescita anche il comune di Andria con circa 43 mila presenze nel 2022 (+46,5% rispetto al 2010).
In questi quattro comuni si concentra oltre l'83% delle presenze turistiche della BAT.
Il 29% circa delle presenze turistiche della BAT proviene dall'estero, una quota leggermente superiore alla media regionale (27,2%).
Anche nella BAT i risultati finali del 2023 sono legati, come la Puglia ai risultati della stagione estiva, così come a quelli dell'ultima parte dell'anno.
A cura di Emmanuele Daluiso, Vice Presidente di Euro*IDEES-Bruxelles nonché membro dell'AISRE-Associazione Italiana di Scienze Regionali.