Coronavirus: il sindacato di Polizia LES, si appella al Presidente della Regione Puglia
Rinnovata la richiesta alla fornitura dei dispositivi di protezione individuale, come le mascherine
venerdì 27 marzo 2020
9.37
Un appello a rendere il più possibile sicuro il lavoro delle Forze dell'ordine ai tempi del coronavirus. A chiederlo, questa volta é Michele Caputo, Segretario Regionale della Puglia del sindacato di Polizia LeS (Libertà e Sicurezza), rivolgendosi in particolare al Presidente della Regione Michele Emiliano.
Tutte le Forze dell'ordine ogni giorno sono chiamate ad un impegno importante per la tutela della sicurezza dei cittadini di tutta l'Italia.
In questo periodo in cui il nuovo Coronavirus sta contagiando fasce sempre più estese di popolazione, è ancor più evidente a tutti con quale dedizione esse si stanno attivando anche per tutelare la salute delle popolazioni, pur in mezzo a difficoltà non comuni da affrontare.
In particolare, uomini e donne che, senza battere ciglio, negli scenari più disparati e più imprevisti, cercano di far rispettare oltre all'ordine e alla sicurezza pubblica anche le varie disposizioni che vengono man mano emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Protezione Civile e di tutte quelle emanate dalle varie Regioni per contrastare l'attuale pandemia. Come dicevamo Michele Caputo, Segretario Regionale della Puglia del LeS (Libertà e Sicurezza) ha scritto questa lettera aperta.
"Eccelse istituzioni, illustrissimo Presidente Emiliano la divisa non è un'armatura, non sono nuovi in Puglia i casi di covid-19 che hanno colpito personale della Polizia di Stato, ultimo in ordine di tempo un collega del Commissariato di PS di Canosa di Puglia, quest'ultimo già sanificato e operativo in men che non si dica. I Poliziotti, vivono giornalmente a stretto contatto con i cittadini, oltre a cercare di far rispettare il DPCM, espletano giornalmente servizi di ordine pubblico e nondimeno interventi di emergenza gestiti dal 113, questo comporta inevitabilmente, lo stretto contatto con cittadini di tutti i tipi, dal medico al senza tetto, dal tossicodipendente al commerciante, la lista è infinita. Voglio sottolineare che, gli uomini in divisa, hanno a disposizione una limitatissima disponibilità di dispositivi di protezione individuale, da utilizzare solo come extrema ratio, qualora fosse evidente il rischio di contagio, come se fosse preventivabile, comprensibile a priori, quando necessario o meno. La nostra preoccupazione che a causa del nostro lavoro potremo diventare untori inconsapevoli del virus, è ormai acclarato che si può essere infetti e asintomatici, per questo chiediamo per la nostra e per l'altrui sicurezza un controllo dei poliziotti, sottoponendoli al tampone, vuol dire tutelare non solo le loro famiglie, ma anche tutti i cittadini che entrano in contatto con le divise, parliamo di migliaia e migliaia di persone ogni giorno. Tuteliamo chi, per dovere, per senso civico e per scelta di vita, ha deciso di mettere a disposizione la propria vita al servizio della collettività."
Tutte le Forze dell'ordine ogni giorno sono chiamate ad un impegno importante per la tutela della sicurezza dei cittadini di tutta l'Italia.
In questo periodo in cui il nuovo Coronavirus sta contagiando fasce sempre più estese di popolazione, è ancor più evidente a tutti con quale dedizione esse si stanno attivando anche per tutelare la salute delle popolazioni, pur in mezzo a difficoltà non comuni da affrontare.
In particolare, uomini e donne che, senza battere ciglio, negli scenari più disparati e più imprevisti, cercano di far rispettare oltre all'ordine e alla sicurezza pubblica anche le varie disposizioni che vengono man mano emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Protezione Civile e di tutte quelle emanate dalle varie Regioni per contrastare l'attuale pandemia. Come dicevamo Michele Caputo, Segretario Regionale della Puglia del LeS (Libertà e Sicurezza) ha scritto questa lettera aperta.
"Eccelse istituzioni, illustrissimo Presidente Emiliano la divisa non è un'armatura, non sono nuovi in Puglia i casi di covid-19 che hanno colpito personale della Polizia di Stato, ultimo in ordine di tempo un collega del Commissariato di PS di Canosa di Puglia, quest'ultimo già sanificato e operativo in men che non si dica. I Poliziotti, vivono giornalmente a stretto contatto con i cittadini, oltre a cercare di far rispettare il DPCM, espletano giornalmente servizi di ordine pubblico e nondimeno interventi di emergenza gestiti dal 113, questo comporta inevitabilmente, lo stretto contatto con cittadini di tutti i tipi, dal medico al senza tetto, dal tossicodipendente al commerciante, la lista è infinita. Voglio sottolineare che, gli uomini in divisa, hanno a disposizione una limitatissima disponibilità di dispositivi di protezione individuale, da utilizzare solo come extrema ratio, qualora fosse evidente il rischio di contagio, come se fosse preventivabile, comprensibile a priori, quando necessario o meno. La nostra preoccupazione che a causa del nostro lavoro potremo diventare untori inconsapevoli del virus, è ormai acclarato che si può essere infetti e asintomatici, per questo chiediamo per la nostra e per l'altrui sicurezza un controllo dei poliziotti, sottoponendoli al tampone, vuol dire tutelare non solo le loro famiglie, ma anche tutti i cittadini che entrano in contatto con le divise, parliamo di migliaia e migliaia di persone ogni giorno. Tuteliamo chi, per dovere, per senso civico e per scelta di vita, ha deciso di mettere a disposizione la propria vita al servizio della collettività."