«Il Signore è veramente risorto»
L'augurio pasquale di don Geremia Acri e dei Volontari di Casa Accoglienza e della Comunità “Migrantesliberi”
domenica 1 aprile 2018
«L'annuncio pasquale: "Il Signore è veramente risorto" rappresenta la fonte della speranza, l'irruzione della novità di Dio nella storia umana liberandola dai suoi angusti confini e apre ad una promessa che non delude e non può fallire.
Pasqua è annuncio di Vittoria!
Al di là di ogni naufragio, di tutte le sofferenze, oltre le barriere e divisioni possiamo ricostruire le nostre storie personali e lavorare per una storia dell'umanità all'insegna della riconciliazione e riappacificazione.
Il Vangelo ci invita a vedere la pietra ribaltata dal sepolcro, per credere nella presenza del Crocifisso-Risorto.
Vedere la pietra ribaltata-frantumata per scorgere l'agire di Dio nella storia, che ri-dona dignità ai rifiutati, libertà agli schiacciati dall'umana ingiustizia, pace ai perseguitati e ai mal-trattati, ospitalità agli scampati, rettitudine ai corrotti e pervertiti.
Pasqua è ritrovarci come comunità e sentirci "familiari e concittadini" dove insieme udiamo il grido di tutti, ricchi e poveri; potenti e deboli; sani e malsani e ci com-muoviamo nel più intimo di fronte all'altro e alla domanda: "Dov'è tuo fratello?" non fuggiamo, ma ci fermiamo prendendoci cura delle ferite degli altri, perché lo stare bene dell'altro è affar nostro.
Buona Pasqua».
Pasqua è annuncio di Vittoria!
Al di là di ogni naufragio, di tutte le sofferenze, oltre le barriere e divisioni possiamo ricostruire le nostre storie personali e lavorare per una storia dell'umanità all'insegna della riconciliazione e riappacificazione.
Il Vangelo ci invita a vedere la pietra ribaltata dal sepolcro, per credere nella presenza del Crocifisso-Risorto.
Vedere la pietra ribaltata-frantumata per scorgere l'agire di Dio nella storia, che ri-dona dignità ai rifiutati, libertà agli schiacciati dall'umana ingiustizia, pace ai perseguitati e ai mal-trattati, ospitalità agli scampati, rettitudine ai corrotti e pervertiti.
Pasqua è ritrovarci come comunità e sentirci "familiari e concittadini" dove insieme udiamo il grido di tutti, ricchi e poveri; potenti e deboli; sani e malsani e ci com-muoviamo nel più intimo di fronte all'altro e alla domanda: "Dov'è tuo fratello?" non fuggiamo, ma ci fermiamo prendendoci cura delle ferite degli altri, perché lo stare bene dell'altro è affar nostro.
Buona Pasqua».