L'ulivo di Gino, a San Valentino il ricordo del fondatore di Emergency
Altra tappa al. CPIA del Festival della legalità in svolgimento ad Andria
venerdì 3 marzo 2023
9.43
Si è conclusa ieri pomeriggio la seconda tappa del Festival della Legalità. Protagonista assoluto è stato il quartiere di San Valentino dove, prima, è stato messo a dimora, nel giardino della Scuola Salvemini, sede anche del CPIA BAT "Gino Strada", "L'ulivo di Gino" pianta della pace, a perenne ricordo del fondatore di Emergency.
Al rito presente anche il Vescovo di Andria, Luigi Mansi e la Sindaca, avv. Giovanna Bruno affiancati da Simonetta Gola, moglie di Gino Strada e guidati dal prof. Paolo Farina, dirigente del CPIA Andria.
A seguire, nell'auditorium dell'Istituto, si è tenuta la presentazione del libro "Una persona alla volta" a cura di sua moglie Simonetta Gola. Tra le altre autorità presenti anche l'ispettore dell'ufficio scolastico regionale, la dirigente scolastica della Salvemini, Elisa Abruzzese e gli alunni dell'istituto comprensivo "Imbriani Salvemini". Immancabile anche la presenza delle forze dell'ordine.
Al termine della presentazione c'è stata l'illuminazione del murales che immortale l'imponente immagine di Gino Strada e un immancabile foto di gruppo per immortalare un momento davvero importante per la città di Andria, quello di ieri sera (2 marzo).
Tante emozioni legate alla seconda edizione del Festival della Legalità vissute proprio nel quartiere San Valentino « Quartiere che sarà attenzionato anche da altri lavori, per esempio uno dei parchi che si trovano proprio nei pressi del murales di Gino strada che saranno presi in gestione dalle scuole che operano in maniera brillante su quelle pozioni di città» dichiara la Sindaca Giovanna Bruno.
«Questa terza edizione invece è dedicata ai "Testimoni di Legalità", abbiamo cominciato il 1 marzo con una testimonianza fortissima. Il papà di Michele Fazio, il giovane ragazzo barese, poco meno che sedicenne ucciso 21 anni fa per sbaglio da una pallottola della mala del centro antico di Bari. I ragazzi erano particolarmente rapiti perché quella testimonianza ci serve a dire che cosa è la parabola della vita quando si è donne e uomini di pace. Quei genitori che hanno addirittura dopo un percorso hanno accolto anche chi ha ucciso il loro figliolo, cedendo loro il perdono. Quindi la parabola della vita e che cosa significa essere davvero costruttori di pace» e aggiunge «Oggi con questa bellissima altra pagina legata alla figura come quella di Gino strada che ci ha visto come amministrazione la prima in assoluto in Italia ad intitolare un istituto scolastico, proprio a lui, alla sua memoria. Tra l'altro abbracciando anche tutta la città con quella immagine bellissima di Gino strada che vediamo proprio qui, in questo quartiere che è un quartiere particolare perché il tempo ce lo ha consegnato come particolare» e conclude «Per noi è un quartiere vitale, un quartiere di ricchezza umana, per noi è un quartiere di crocevia di esperienze che stiamo cercando di valorizzare. Allora sono contentissima che anche all'interno di questa edizione ci sia la possibilità di soffermarci su una figura, come quella di Gino Strada che per eccellenza è un testimone di pace, di umanità, un testimone di coraggio e di coerenza. E noi di queste testimonianze abbiamo bisogno per crescere come comunità»
Al rito presente anche il Vescovo di Andria, Luigi Mansi e la Sindaca, avv. Giovanna Bruno affiancati da Simonetta Gola, moglie di Gino Strada e guidati dal prof. Paolo Farina, dirigente del CPIA Andria.
A seguire, nell'auditorium dell'Istituto, si è tenuta la presentazione del libro "Una persona alla volta" a cura di sua moglie Simonetta Gola. Tra le altre autorità presenti anche l'ispettore dell'ufficio scolastico regionale, la dirigente scolastica della Salvemini, Elisa Abruzzese e gli alunni dell'istituto comprensivo "Imbriani Salvemini". Immancabile anche la presenza delle forze dell'ordine.
Al termine della presentazione c'è stata l'illuminazione del murales che immortale l'imponente immagine di Gino Strada e un immancabile foto di gruppo per immortalare un momento davvero importante per la città di Andria, quello di ieri sera (2 marzo).
Tante emozioni legate alla seconda edizione del Festival della Legalità vissute proprio nel quartiere San Valentino « Quartiere che sarà attenzionato anche da altri lavori, per esempio uno dei parchi che si trovano proprio nei pressi del murales di Gino strada che saranno presi in gestione dalle scuole che operano in maniera brillante su quelle pozioni di città» dichiara la Sindaca Giovanna Bruno.
«Questa terza edizione invece è dedicata ai "Testimoni di Legalità", abbiamo cominciato il 1 marzo con una testimonianza fortissima. Il papà di Michele Fazio, il giovane ragazzo barese, poco meno che sedicenne ucciso 21 anni fa per sbaglio da una pallottola della mala del centro antico di Bari. I ragazzi erano particolarmente rapiti perché quella testimonianza ci serve a dire che cosa è la parabola della vita quando si è donne e uomini di pace. Quei genitori che hanno addirittura dopo un percorso hanno accolto anche chi ha ucciso il loro figliolo, cedendo loro il perdono. Quindi la parabola della vita e che cosa significa essere davvero costruttori di pace» e aggiunge «Oggi con questa bellissima altra pagina legata alla figura come quella di Gino strada che ci ha visto come amministrazione la prima in assoluto in Italia ad intitolare un istituto scolastico, proprio a lui, alla sua memoria. Tra l'altro abbracciando anche tutta la città con quella immagine bellissima di Gino strada che vediamo proprio qui, in questo quartiere che è un quartiere particolare perché il tempo ce lo ha consegnato come particolare» e conclude «Per noi è un quartiere vitale, un quartiere di ricchezza umana, per noi è un quartiere di crocevia di esperienze che stiamo cercando di valorizzare. Allora sono contentissima che anche all'interno di questa edizione ci sia la possibilità di soffermarci su una figura, come quella di Gino Strada che per eccellenza è un testimone di pace, di umanità, un testimone di coraggio e di coerenza. E noi di queste testimonianze abbiamo bisogno per crescere come comunità»