Il Presidente della BAT scrive al Ministro Patroni Griffi

Nella missiva si sottolinea l'importanza degli enti provinciali. Ventola difende la Sesta provincia

martedì 13 novembre 2012 17.44
Nessun'altra soluzione se non carta e penna ed una missiva direttamente indirizzata al Ministro Patroni Griffi. E' quanto ha fatto il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola nella giornata odierna. La Provincia BAT è stata accorpata a quella di Foggia nella revisione degli assetti territoriali dall'attuale Governo Monti e dal 1 gennaio dovrebbe iniziare il count-down definitivo. Dopo neanche una consiliatura, insomma, la BAT sparisce: "E' fonte di generale e marcato disorientamento quanto sta avvenendo sul riordino delle Province tra soppressioni e accorpamenti - scrive nel testo integrale allegato a questo articolo il Presidente Ventola - tanti i livelli coinvolti: da quello politico-istituzionale a quello economico-sociale che sollevano forti perplessità. Verrebbe da dire che se il rimedio è peggio del male, meglio sarebbe lasciare le cose come sono. Ma non è per niente così!"

L'accento, tra le righe, si sposta subito alla necessità di recuperare una riforma costituzionale che preveda la modifica di tutti gli assetti territoriali: "Che il nostro Paese abbia bisogno di una cura dimagrante per alleggerire il proprio peso istituzionale - scrive ancora Ventola - ne sono fortemente convinto. Per questo ritengo che l'iter intrapreso dall'ultimo governo politico e legittimato dal voto popolare sia l'unico corretto e serio: quello della riforma costituzionale che modifichi tutti gli assetti, dal Parlamento, alle Regioni, alle Province, ai Comuni. Ma si potrà obiettare che i tempi necessari per realizzare tale riforma non sono compatibili per la continue emergenze in cui gravita il nostro Paese. E' vero, ma è meglio impegnare qualche mese in più anzichè approvare con decreto legge, tra l'altro, un riordino solo delle Province ed avviare l'iter costitutivo delle Città Metropolitane la cui istituzione era stata prevista ben 22 anni fa (L. 142 del 1990). Del resto, nessuna garanzia sul buon fine viene assicurata da provvedimenti pasticciati di dubbia legittimità costituzionale che disorientano le Comunità interessate e creano un caos istituzionale".

Nella missiva, inoltre, vi sono due richieste al Ministro Patroni Griffi: "In primo luogo - scrive il Presidente Ventola - la Corte Costituzionale ha recentemente rinviato la decisione sui ricorsi regionali. Non Le sembra un chiaro intendimento di voler lasciare alla politica ogni decisione affinché si possano prefigurare soluzioni e tempi adeguati? Non si può con righello o colpo di spugna cancellare identità territoriali storiche, culturali ed economiche. In secondo luogo - continua Ventola - In una condizione in cui serve chiarezza di intendimenti ma altrettanta chiarezza sul percorso da seguire, se discutibile è già la coerenza tra gli obiettivi dichiarati di risparmio della spesa pubblica e la cancellazione/accorpamento di Province, non crede che proprio il percorso da Lei previsto sia particolarmente accidentato se non impossibile, oltre che dannoso? Come si può pensare in poco più di 6/7 mesi, riorganizzare l'assetto delle Province in tutt'Italia, peraltro in una fase elettorale che interesserà diversi livelli istituzionali e territoriali (Parlamento, Capo dello Stato, alcune Regioni quali Lazio e Lombardia)?".

Per concludere un accenno ai costi della politica: "Il costo della politica provinciale nella BAT - conclude Ventola - incide per 1,5 euro all'anno per abitante: l'inefficienza si annida qui o altrove? È proprio questo che ci chiedeva la lettera di Mario Draghi e di Jean-Claude Trichet o, meglio, la successiva comunicazione dell'UE dello scorso 4 novembre? Affermavo inizialmente che il rimedio è peggio del male! La proposta di riordino delle Province è, perciò, davvero irricevibile; il Parlamento se ne dovrà fare carico. Di qui l'appello ai Segretari di Partito acchè sia restituito al mittente l'attuale perverso disegno e si abbia il coraggio di affrontare nel merito i problemi sui quali tutti aspettano una risposta seria e realizzabile, in barba all'antipolitica di moda. Stanarne le ragioni di fondo è l'unica verità che merita risposte".