Il musical “Matilde” in scena all’Auditorium della scuola G. Verdi
Spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Roald Dahl
martedì 6 giugno 2017
Pare che gli italiani leggano poco o niente e che non si faccia nulla per la promozione della lettura e dei libri. Pare, inoltre, che i bambini siano sempre più affascinati da cellulari, videogiochi e altre diavolerie informatiche. Vero o falso? Per fortuna tutto questo è falso, o almeno lo è per gli alunni della 5^ A della scuola primaria dell'Istituto Verdi-Cafaro che, mercoledì 7 giugno, alle 17.30, saranno in scena con il musical "Matilde".
La scelta del noto romanzo di Dahl vuol rappresentare proprio l'essenza del percorso scolastico che in cinque anni, grazie alla passione dei docenti, ha avvicinato gli alunni all'amore per la lettura. Un amore che potrà far spiccare il volo ai nostri ragazzi proprio come la protagonista Matilde. Un volo che li porterà ad essere dei bravi cittadini, brave persone capaci di comprendere e di farsi comprendere, di rispettare e di farsi rispettare, capaci di contribuire alla costruzione di una società migliore, in cui ciascuno si veda realizzato e ciascuno sia rispettato, perché altrimenti, come diceva e scriveva Don Milani, il cui pensiero è oggi attuale quanto allora, «finché ci sarà uno che conosce 2000 parole e uno che ne conosce 200, questi sarà oppresso dal primo. La parola ci fa uguali».
La scelta del noto romanzo di Dahl vuol rappresentare proprio l'essenza del percorso scolastico che in cinque anni, grazie alla passione dei docenti, ha avvicinato gli alunni all'amore per la lettura. Un amore che potrà far spiccare il volo ai nostri ragazzi proprio come la protagonista Matilde. Un volo che li porterà ad essere dei bravi cittadini, brave persone capaci di comprendere e di farsi comprendere, di rispettare e di farsi rispettare, capaci di contribuire alla costruzione di una società migliore, in cui ciascuno si veda realizzato e ciascuno sia rispettato, perché altrimenti, come diceva e scriveva Don Milani, il cui pensiero è oggi attuale quanto allora, «finché ci sarà uno che conosce 2000 parole e uno che ne conosce 200, questi sarà oppresso dal primo. La parola ci fa uguali».