Il Ministero delle Finanze chiede l'annullamento dei consigli comunali di 800 comuni d'Italia

Al centro la mancata approvazione delle aliquote di Imu, Tari e Tasi entro il 31 luglio

martedì 1 dicembre 2015 10.42
A cura di Stefano Massaro
Una nuova grana piomba sui comuni italiani e quindi anche sul Comune di Andria ed in particolare sull'amministrazione comunale guidata da Nicola Giorgino: il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha, infatti, richiesto l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del Consiglio Comunale del 31 agosto 2015 con le annesse delibere di approvazione delle varie aliquote di Tari, Tasi ed Imu per l'anno in corso. Alla base del ricorso, presentato presso il Tar per la Puglia, ci sarebbe la tempistica di approvazione delle aliquote prevista per legge entro il 31 luglio 2015. Stessa sorte di Andria, tuttavia, è toccata a circa 800 comuni in tutta Italia nella stessa identica situazione del comune del nord barese.

Il ricorso è stato notificato lo scorso 6 novembre e troverà l'opposizione e la costituzione in giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo, da parte del Comune di Andria dopo la decisione della Giunte comunale durante la seduta del 30 novembre. Alla base della contestazione dell'atto del Ministero, l'impossibilità dell'ente di approvare prima quelle aliquote vista la tornata elettorale effettuata il 31 maggio precedente ed il primo consiglio comunale effettuato a quattro giorni dalla ipotetica scadenza fissata dal Dicastero.