“Il Dio dei senza Dio”: ricordando l'amico Michele Palumbo

Una riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria, nel 4° anniversario della scomparsa del giornalista andriese

giovedì 4 marzo 2021
A quattro anni dalla sua morte, mi piace pensare che Michele, al di là della sponda della vita, ad attenderlo abbia trovato Gesù in persona e che, non riconoscendolo, gli abbia chiesto: "Chi sei?". E l'altro, di rimando: "Sono il Dio dei laici, degli agnostici, degli atei: il Dio dei senza Dio!". A quel punto, non oso immaginare la profondità e l'intensità del dialogo intrapreso tra i due.

Michele, come suo solito, con poche ma quanto mai intense parole, gli avrà esposto tanti interrogativi: "Della vita, del bene e del male, dell'uomo e dei suoi affanni, di una fede non donata a tutti, del perché spesso la sua ricerca è così dolorosa". Dopo un po' di silenzio, subito, quasi in un tono di dolce rimprovero, Michele incalza: "Perché lasci tanto tempo nel dubbio gli uomini? Perché non rispondi fino a farli sentire abbandonati? Perché? Perché?".

Poche parole come risposta: "Perché sono ancora Crocifisso, senza parole, un po' sordo, stanco, disperato; anch'io tradito, fallito, pauroso, assetato, timido, tenebroso, malinconico, muto…e temo tale resterò fino alla fine dei secoli!". Il dialogo tra i due ora si è fatto più intimo, amore: una luce sembra avvolgerli.

Ora è il Dio dei senza Dio che, con delicate, umanissime espressioni, mi pare ringrazi e assicuri Michele che tutto quello che è stato, ha fatto, insegnato e scritto con la punta della sua anima di giornalista – ora in difesa dei poveri, ora invocando giustizia, ora voce per i senza voce, ora per i vinti dalla vita – tutto è stato prezioso, tutto "credibile", tutto quel Dio dei senza Dio ritiene fatto a sé!

E Michele: "ma quando mai?" E il Dio dei senza Dio ancor più dolcemente: "l'hai fatto a me!" Come dire con Blasie Pascal: "Consolati, tu non mi cercheresti, se non mi avessi già trovato!" Michele è raggiante. Il dialogo continua. Ssss! Silenzio, non disturbare.