Il coraggio giovanile di mettersi in gioco, i Funkazz
Un trio musicale tutto andriese con Capozza, Suriano e Sgaramella
venerdì 1 maggio 2015
16.34
Durante il recente Murgia Wave Festival, tenutosi lo scorso 25 aprile alle pendici di Castel del Monte, si è esibito anche il giovane trio dei Funkazz, con Riccardo Capozza alla tastiera, Davide Suriano al basso e Marco Sgaramella alla chitarra elettrica. I consensi riscontrati dai tre ventenni andriesi durante la rassegna sonora e gli oltre 250 like ottenuti dalla loro pagina Facebook, in poche settimane, fanno ben sperare il gruppo, che ha le idee chiare riguardo i generi musicali sui quali concentrare il proprio lavoro. «Il nome che abbiamo scelto – ha spiegato il tastierista Capozza – è emblematico. Vogliamo dilettarci con la musica funk, caratterizzata dal ritmo incalzante e libera da sofisticazioni, magari provando a "sporcarla" con i moderni bit elettronici. Ovviamente non escludiamo la possibilità di studiare, in futuro, anche altri generi interessanti come il pop ed il rock».
Alla base delle notti insonni passate in un piccolo box della periferia cittadina, tra strumenti e computer, vi è una smisurata passione per il suono in tutte le sue sfaccettature. Davide, Marco e Riccardo pensano che la musica sia «il mezzo più efficace per dare il meglio di noi stessi, nello sforzo di creare qualcosa che possa definirsi un prodotto artistico. Con le note riusciamo a trasmettere nel modo più affascinante le nostre emozioni al mondo esterno, spingendoci oltre i confini delle capacità verbali che possediamo».
Nelle intenzioni dei tre musicisti è forte il desiderio di mettersi in gioco, nonostante le difficoltà che contraddistinguono l'attuale periodo storico. «Non è facile – hanno affermato i tre, perplessi e determinati allo stesso tempo – sia perché servono disponibilità economiche per formarsi, sia perché pare che il Paese che diede i natali ai musicisti per eccellenza, da Puccini e Verdi ai cantautori del '900, faccia fatica ad aiutare i giovani artisti, anzi, spesso li dimentica. Ma siamo fiduciosi e pronti a sgomitare per cullare il nostro sogno». Era inevitabile chiedere ai Funkazz dove aspirino ad arrivare nel loro percorso di crescita, magari da qui a 20 anni. «Il sogno è uno stadio – hanno sostenuto, guardandosi e sorridendo – in cui alcune persone possano apprezzare le note che ci auguriamo di riuscire a mettere insieme per dar vita a musica di qualità ».
Alla base delle notti insonni passate in un piccolo box della periferia cittadina, tra strumenti e computer, vi è una smisurata passione per il suono in tutte le sue sfaccettature. Davide, Marco e Riccardo pensano che la musica sia «il mezzo più efficace per dare il meglio di noi stessi, nello sforzo di creare qualcosa che possa definirsi un prodotto artistico. Con le note riusciamo a trasmettere nel modo più affascinante le nostre emozioni al mondo esterno, spingendoci oltre i confini delle capacità verbali che possediamo».
Nelle intenzioni dei tre musicisti è forte il desiderio di mettersi in gioco, nonostante le difficoltà che contraddistinguono l'attuale periodo storico. «Non è facile – hanno affermato i tre, perplessi e determinati allo stesso tempo – sia perché servono disponibilità economiche per formarsi, sia perché pare che il Paese che diede i natali ai musicisti per eccellenza, da Puccini e Verdi ai cantautori del '900, faccia fatica ad aiutare i giovani artisti, anzi, spesso li dimentica. Ma siamo fiduciosi e pronti a sgomitare per cullare il nostro sogno». Era inevitabile chiedere ai Funkazz dove aspirino ad arrivare nel loro percorso di crescita, magari da qui a 20 anni. «Il sogno è uno stadio – hanno sostenuto, guardandosi e sorridendo – in cui alcune persone possano apprezzare le note che ci auguriamo di riuscire a mettere insieme per dar vita a musica di qualità ».