Il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli fa chiarezza su un dipinto di Andria del 1851
“Chi scrive dimentica passaggi che non devono cadere nell'oblio della storia”
sabato 4 novembre 2023
9.26
Fu l'incisore e pittore italiano Achille Vianelli a realizzare, nel 1851, un dipinto su grafite dedicato all'attuale Piazza La Corte, ad Andria. Un' opera d'arte che, unica nel suo genere, la cui copia originale è conservata attualmente nel Metropolitan Museum of Art di New York, ci offre uno sguardo, uno spaccato di vita quotidiana in cui l'ordinario scorrere del tempo e dei giorni è segnato da scene di quotidianità assoluta di quell'epoca e fermento per una città prettamente contadina. Il dipinto, dopo che fu abbandonato per diversi decenni negli archivi del museo oltreoceano, attraverso una ricerca digitale da parte del documentarista andriese Nick Ferrara fu reso noto nel 2015, e ora a distanza di otto anni torna nuovamente sotto i riflettori. Infatti, nei giorni scorsi, grazie alle dichiarazioni rilasciate dal Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli all'ambasciatore andriese dei Saperi e Sapori di Puglia per Italia&Friends, Antonio Pistillo, sono emerse precisazioni legati al Palazzo Ducale di Piazza La Corte.
"Il Palazzo Monumento Nazionale era in quella data, del conte Spagnoletti Zeuli e che la famiglia lo aveva restaurato perché in condizioni molto precarie quando dal Duca, passò alla Famiglia Spagnoletti – precisa il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli, personaggio dall'indiscusso spessore imprenditoriale nel settore dell'agricoltura territoriale – chi scrive dimentica sempre questi passaggi che non devono cadere nell' oblio della storia".
Quindi, a distanza di anni dal ritrovamento del dipinto, si riscrive la storia di quello scorcio di Andria che l'artista volle rappresentare e trasmettere ai posteri: "Tutto quel movimento di gente e carri erano legati alla nostra Azienda - prosegue il Conte Spagnoletti Zeuli - Il terzo campanile era il convento storico delle, suore poi abbattuto di cui mia nonna si oppose con tutte le sue forze affinché invece fosse restaurato. Al suo posto purtroppo realizzarono l'obbrobio della piazza coperta".
"Il Palazzo Monumento Nazionale era in quella data, del conte Spagnoletti Zeuli e che la famiglia lo aveva restaurato perché in condizioni molto precarie quando dal Duca, passò alla Famiglia Spagnoletti – precisa il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli, personaggio dall'indiscusso spessore imprenditoriale nel settore dell'agricoltura territoriale – chi scrive dimentica sempre questi passaggi che non devono cadere nell' oblio della storia".
Quindi, a distanza di anni dal ritrovamento del dipinto, si riscrive la storia di quello scorcio di Andria che l'artista volle rappresentare e trasmettere ai posteri: "Tutto quel movimento di gente e carri erano legati alla nostra Azienda - prosegue il Conte Spagnoletti Zeuli - Il terzo campanile era il convento storico delle, suore poi abbattuto di cui mia nonna si oppose con tutte le sue forze affinché invece fosse restaurato. Al suo posto purtroppo realizzarono l'obbrobio della piazza coperta".