Il Comune è salvo, approvato il Rendiconto 2022: diminuisce disavanzo e tempi di attesa dei creditori
Quasi tre ore di discussione con 20 voti a favore, 5 contrari e due astensioni
giovedì 15 giugno 2023
13.55
Il dato su tutti più importante è quello che ha portato nell'aula consiliare nella relazione l'assessore al Bilancio Pasquale Vilella e cioè quello che riguarda il disavanzo che da 90 mln di euro circa passa alla fine del 2022 a poco più di 26 milioni. Un dato di tutto rispetto per un Comune pericolosamente, solo due anni fa, in pre dissesto.
Performance pure migliore rispetto all'obiettivo fissato che era di poco superiore a 38 mln, dunque 2 milioni e 650 mila in più rispetto a ciò che sarebbe stato richiesto dal piano di rientro trasmetto al giudice contabile, a seguito del pre dissesto. Un altro dato che lascia ben sperare è quello relativo ai tempi di pagamento dei creditori che si sono abbattuti notevolmente passando da più di 200 giorni a una ottantina che comunque sono tanti ma se paragonati al passato la dicono lunga sull'operazione di rimessa a posto dei conti "lacrime e sangue", che si sta facendo al Comune.
Con 20 voti a favore 5 contrari (centrodestra) e due astenuti, tra cui Michele Coratella (M5S) via libera ad Andria al rendiconto di gestione finanziaria del 2022, in notevole ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge ovvero il 30 aprile scorso. Quasi tre ore di discussione e botta e risposta tra maggioranza e opposizione sui conti che a detta di qualcuno presentano luci e ombre. Ed è l'ufficio tributi una delle questioni maggiormente stigmatizzate negli interventi del centrodestra, Luigi Del Giudice (Movimento pugliese), Nino Marmo (La Torre), Donatella Fracchiolla (Forza Italia) e Gianluca Grumo (Italia Viva). Il problema sta nella capacità di riscossione che ciclicamente torna sotto la lente di ingrandimento. Attualmente si stanno accertando i pagamenti del 2018 che a fine anno andranno in prescrizione, circostanza che preoccupa il consigliere Marmo perchè se non dovessero andare a buon fine, anche questi risulteranno prescritti a fine anno. Invece si sarebbe dovuto procedere con l'accertamento del 2018 e portarsi avanti con il 2021. Secondo quanto emerso nel corso della discussione quasi un milione e quattocentomila euro sarebbero andati prescritti per mancata notifica. A tal riguardo il Collegio dei revisori dei conti ha invitato il Comune a rilevare i profili di responsabilità tra dirigenti, funzionari e a quanti tra i dipendenti hanno materialmente inviato le cartelle. La difesa dell'amministrazione l'ha portata avanti in primis il consigliere Francesco Bruno (Andria Lab3) che riporta su tutti un passaggio del Collegio dei revisori dei conti, che parla di "un miglioramento delle performance di riscossione". Poi per il Partito democratico interviene il capogruppo Michele Di Lorenzo elencando alcuni numeri che sono palesi criticità che vanno attenzionate e che devono indurre l'amministrazione ad una attenta riflessione: il 21,6 percento dell'Imu incassata, il 18 percento della Tasi, 1 milione e 300 mila euro di crediti stralciati perché impossibili da recuperare in quanto prescritti. Criticità che devono far riflettere ma non tali da far bocciare il bilancio visto il momento tutto sommato positivo che si sta vivendo con la diminuzione del disavanzo, il parere positivo dei revisori, i fondi pari a 45 milioni di euro per i Pinqua e in generale la stagione dei Lavori pubblici che si sta felicemente inaugurando.
Intanto la maggioranza di centro sinistra, alla luce di quanto emerso nel passato consiglio comunale, circa la polemica tra Pd e civici, su alcune poste di bilancio, sottratte da un assessorato a favore di un altro, avrebbe sostanzialmente avviato una sorta di verifica di metà mandato, che dovrebbe portare ad una puntuale analisi dell'operato fin qui svolto dai vari assessorati e quindi ad un eventuale, possibile rimpasto nell'esecutivo, magari anche con l'innesto nella maggioranza di qualche nuovo ingresso di consigliere/i comunale/i.
Performance pure migliore rispetto all'obiettivo fissato che era di poco superiore a 38 mln, dunque 2 milioni e 650 mila in più rispetto a ciò che sarebbe stato richiesto dal piano di rientro trasmetto al giudice contabile, a seguito del pre dissesto. Un altro dato che lascia ben sperare è quello relativo ai tempi di pagamento dei creditori che si sono abbattuti notevolmente passando da più di 200 giorni a una ottantina che comunque sono tanti ma se paragonati al passato la dicono lunga sull'operazione di rimessa a posto dei conti "lacrime e sangue", che si sta facendo al Comune.
Con 20 voti a favore 5 contrari (centrodestra) e due astenuti, tra cui Michele Coratella (M5S) via libera ad Andria al rendiconto di gestione finanziaria del 2022, in notevole ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge ovvero il 30 aprile scorso. Quasi tre ore di discussione e botta e risposta tra maggioranza e opposizione sui conti che a detta di qualcuno presentano luci e ombre. Ed è l'ufficio tributi una delle questioni maggiormente stigmatizzate negli interventi del centrodestra, Luigi Del Giudice (Movimento pugliese), Nino Marmo (La Torre), Donatella Fracchiolla (Forza Italia) e Gianluca Grumo (Italia Viva). Il problema sta nella capacità di riscossione che ciclicamente torna sotto la lente di ingrandimento. Attualmente si stanno accertando i pagamenti del 2018 che a fine anno andranno in prescrizione, circostanza che preoccupa il consigliere Marmo perchè se non dovessero andare a buon fine, anche questi risulteranno prescritti a fine anno. Invece si sarebbe dovuto procedere con l'accertamento del 2018 e portarsi avanti con il 2021. Secondo quanto emerso nel corso della discussione quasi un milione e quattocentomila euro sarebbero andati prescritti per mancata notifica. A tal riguardo il Collegio dei revisori dei conti ha invitato il Comune a rilevare i profili di responsabilità tra dirigenti, funzionari e a quanti tra i dipendenti hanno materialmente inviato le cartelle. La difesa dell'amministrazione l'ha portata avanti in primis il consigliere Francesco Bruno (Andria Lab3) che riporta su tutti un passaggio del Collegio dei revisori dei conti, che parla di "un miglioramento delle performance di riscossione". Poi per il Partito democratico interviene il capogruppo Michele Di Lorenzo elencando alcuni numeri che sono palesi criticità che vanno attenzionate e che devono indurre l'amministrazione ad una attenta riflessione: il 21,6 percento dell'Imu incassata, il 18 percento della Tasi, 1 milione e 300 mila euro di crediti stralciati perché impossibili da recuperare in quanto prescritti. Criticità che devono far riflettere ma non tali da far bocciare il bilancio visto il momento tutto sommato positivo che si sta vivendo con la diminuzione del disavanzo, il parere positivo dei revisori, i fondi pari a 45 milioni di euro per i Pinqua e in generale la stagione dei Lavori pubblici che si sta felicemente inaugurando.
Intanto la maggioranza di centro sinistra, alla luce di quanto emerso nel passato consiglio comunale, circa la polemica tra Pd e civici, su alcune poste di bilancio, sottratte da un assessorato a favore di un altro, avrebbe sostanzialmente avviato una sorta di verifica di metà mandato, che dovrebbe portare ad una puntuale analisi dell'operato fin qui svolto dai vari assessorati e quindi ad un eventuale, possibile rimpasto nell'esecutivo, magari anche con l'innesto nella maggioranza di qualche nuovo ingresso di consigliere/i comunale/i.