Il centro Zenith ricorda lo sterminio dei disabili nella Germania nazista

Prof. Fortunato: «Ancora oggi assistiamo impietriti a recrudescenze naziste che mortificano la vita. È necessario tenere alta la guardia»

martedì 26 gennaio 2021 4.58
Sono passati 75 anni da quando i Russi il 27 gennaio del'45 scoprirono ad Auschwitz il più grande luogo di sterminio nazista, spalacando le porte di un orrore indicibile.

«Tra il 1939 e il 1945 in Germania si compì una storia atroce e dolorosa -sottolinea il prof. Antonello Fortunato, responsabile del centro Zenith di Andria-, ancora troppo poco nota, che portò alla morte, anzi alla soppressione scientifica di quasi 300 mila persone, tutti disabili e malati mentali, colpevoli di non rientrare nei parametri di perfezione e produttività elaborati dalla logica nazista.
Questa aberrante pagina di storia che prende il nome di Aktion T4, fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah. Realizzato in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, ebbe inizio prima dei campi di concentramento e terminò addirittura dopo la liberazione. Si iniziò con la sterilizzazione forzata, per passare poi direttamente all'uccisione dei disabili nelle camere a gas.
Il tutto reso ancora più tremendo dall'avallo di accurate ricerche scientifiche. Uccisioni e esperimenti, infatti, non furono opera solo delle SS, ma di illustri psichiatri che insieme a medici di famiglia, direttori di ospedali e infermieri si trasformarono in aguzzini dei loro pazienti. Si trattò, quindi, di una vera e propria manipolazione delle coscienze con tanto di programmi didattici per le scuole di ogni ordine e grado e con una propaganda capillare fatta di film proiettati nei cinema di Stato, di manifesti, mostre e opuscoli distribuiti ovunque in Germania.
La foto di questo bambino con la sindrome di down, annientato da una furia ideologica diabolica, rende il nostro animo malinconico e preoccupato. Ancora oggi assistiamo impietriti a recrudescenze naziste che mortificano la vita. È necessario tenere alta la guardia. È necessario sviluppare anticorpi efficaci per disinnescare con la cultura della memoria ogni tentativo di vilipendio alla vita.
Il centro Zenith mercoledì 27, con i suoi ragazzi specialmente abili, i volontari e le famiglie dedicherà momenti di riflessione per non dimenticare le vittime più fragili di questo male assoluto».