Il centro volontariato Zenith vola a Parigi
I ragazzi “specialmente abili” saranno all’estero dal 1 al 3 novembre
venerdì 25 ottobre 2019
13.03
Proseguono le iniziative del centro volontariato Zenith, la storica associazione di volontariato per i ragazzi specialmente abili, fondata da Antonello Fortunato. In occasione delle prossime festività, i ragazzi del centro, saranno pronti a vivere emozioni uniche, questa volta raggiungendo la capitale della Francia, Parigi dove soggiorneranno da venerdì 1 a domenica 3 novembre.
"Ancora un'opportunità per i ragazzi specialmente abili del centro Zenith. Ancora un'emozione forte per ribadire il sacrosanto diritto per tutti alla felicità, attraverso un viaggio. Il viaggio è futuro, ma è anche memoria, traccia indelebile, emozione" – spiega il prof. Antonello Fortunato - "Non si spiega altrimenti perché non ci limitiamo a sfogliare un catalogo patinato, o un sito internet, o un libro di fotografie, o un racconto di grandi viaggiatori. Tutti, indistintamente, sentiamo il bisogno dell'incognito, dell'esperienza imprevista, dell'impatto con la bellezza di un luogo con le sensazioni di una mostra, con la vertigine del capolavoro artistico, con il brivido di un evento sportivo, con il calore di uno spettacolo a lungo atteso. Le persone con disabilità forse sentono ancor di più questo bisogno interiore. C'è un'idea di sfida, c'è il desiderio profondo di "di-vertere", ossia di cambiare strada, uscendo dalla routine di un'esistenza spesso scandita dal limite, dal deficit, dal già sperimentato.Il viaggiatore con disabilità non ha paura .E' pronto a qualche accomodamento ragionevole rispetto alle abitudini preziose che lo tranquillizzano nel proprio habitat. E' quasi il turista ideale, perché desidera fortemente il viaggio, per poterlo centellinare, riempire di esperienze, raccontare e disseminare al ritorno. E allora buon viaggio e buona vita a tutti noi".
"Ancora un'opportunità per i ragazzi specialmente abili del centro Zenith. Ancora un'emozione forte per ribadire il sacrosanto diritto per tutti alla felicità, attraverso un viaggio. Il viaggio è futuro, ma è anche memoria, traccia indelebile, emozione" – spiega il prof. Antonello Fortunato - "Non si spiega altrimenti perché non ci limitiamo a sfogliare un catalogo patinato, o un sito internet, o un libro di fotografie, o un racconto di grandi viaggiatori. Tutti, indistintamente, sentiamo il bisogno dell'incognito, dell'esperienza imprevista, dell'impatto con la bellezza di un luogo con le sensazioni di una mostra, con la vertigine del capolavoro artistico, con il brivido di un evento sportivo, con il calore di uno spettacolo a lungo atteso. Le persone con disabilità forse sentono ancor di più questo bisogno interiore. C'è un'idea di sfida, c'è il desiderio profondo di "di-vertere", ossia di cambiare strada, uscendo dalla routine di un'esistenza spesso scandita dal limite, dal deficit, dal già sperimentato.Il viaggiatore con disabilità non ha paura .E' pronto a qualche accomodamento ragionevole rispetto alle abitudini preziose che lo tranquillizzano nel proprio habitat. E' quasi il turista ideale, perché desidera fortemente il viaggio, per poterlo centellinare, riempire di esperienze, raccontare e disseminare al ritorno. E allora buon viaggio e buona vita a tutti noi".