Il Centro Ricerche Bonomo chiude definitivamente l'attività
Le organizzazioni sindacali: «A casa i lavoratori senza una preventiva concertazione». La scelta dei liquidatori spiazza un ente che da oltre trent'anni contribuisce alla ricerca agroalimentare
martedì 8 gennaio 2013
8.46
Il Centro Ricerche Bonomo di Andria chiude definitivamente la propria attività. Lavoratori e ricercatori dell'ente hanno visto risolvere il loro contratto di lavoro per giustificato motivo oggettivo. Ma le organizzazioni sindacali, la FLAI-CGIL, il FAI-CISL e la UILA-UIL di Bari-Bat, non ci stanno e continuano la loro battaglia verso una decisione che appare piuttosto azzardata. Il Centro Ricerche Bonomo, infatti, è ormai da anni al centro di una gestione difficile sino alla nomina dei liquidatori che stanno traghettando l'ente: «I liquidatori, senza alcuna preventiva concertazione con le organizzazioni sindacali, hanno deciso la risoluzione del rapporto di lavoro - scrivono le sigle sindacali - riteniamo tale comportamento assolutamente inaccettabile e chiediamo il ritiro dei licenziamenti quale condizione per riprendere il confronto ed utilizzare gli ammortizzatori sociali»
La ricerca agroalimentare ha un ruolo strategico sopratutto nella nostra provincia, ma sembra che il Centro Ricerche Bonomo non sia utile a nessuno nonostante l'utilità e le ottime opportunità già create: «E' sconcertante e inopportuna la decisione assunta dai liquidatori di mettere fine a un'esperienza di ricerca trentennale - continuano dai sindacati - che ha visto collaborazione e progettualità con Ministeri, Università e altri Centri di Ricerca, senza tener conto di ulteriori progetti tuttora in atto, affidati al Centro, come i Piani integrati di filiera per la valorizzazione del fungo carboncello, già finanziato al 100% dalla Regione Puglia, per un contributo pubblico di 900 mila euro, e dunque senza alcun costo per il CRB. Oppure il progetto Nuport per la valorizzazione dei nuovi prodotti alimentari a base di ortaggi di 700 mila euro di cui 300 mila affidati al CRB e in parte già spesi».
Accanto a questi progetti già in essere, vi è anche la delibera della Provincia di Bari del 30 novembre scorso con la quale lo stesso ente ha acquistato le attrezzature scientifiche del Centro Ricerche Bonomo per un valore di 828.000 euro: «A fronte di tali progettualità anziché mettere in campo politiche di investimento e occupazionali - dicono dai sindacati - i liquidatori decidono la chiusura, vicenda, a nostro modesto parere, che ha il sapore di essere stata gestita dalla politica e di chi amministra questi Enti con pressapochismo e scarsa lungimiranza. Sono stati persino anticipati i tempi di invio delle lettere di licenziamento ai lavoratori, già collocati in cassa integrazione in deroga a zero ore e che in prossimità della scadenza del 31 dicembre 2012 le OO.SS., con la lettera del 15 dicembre, sollecitavano i liquidatori e la direzione provinciale del lavoro la convocazione per il prosieguo del ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga»
Tale situazione ha di fatto creato una esasperazione accentuata tra i lavoratori, che nonostante gli eccessivi ritardi delle retribuzioni hanno continuato, comunque, nonostante i sacrifici, a dare responsabilmente piena disponibilità.
La ricerca agroalimentare ha un ruolo strategico sopratutto nella nostra provincia, ma sembra che il Centro Ricerche Bonomo non sia utile a nessuno nonostante l'utilità e le ottime opportunità già create: «E' sconcertante e inopportuna la decisione assunta dai liquidatori di mettere fine a un'esperienza di ricerca trentennale - continuano dai sindacati - che ha visto collaborazione e progettualità con Ministeri, Università e altri Centri di Ricerca, senza tener conto di ulteriori progetti tuttora in atto, affidati al Centro, come i Piani integrati di filiera per la valorizzazione del fungo carboncello, già finanziato al 100% dalla Regione Puglia, per un contributo pubblico di 900 mila euro, e dunque senza alcun costo per il CRB. Oppure il progetto Nuport per la valorizzazione dei nuovi prodotti alimentari a base di ortaggi di 700 mila euro di cui 300 mila affidati al CRB e in parte già spesi».
Accanto a questi progetti già in essere, vi è anche la delibera della Provincia di Bari del 30 novembre scorso con la quale lo stesso ente ha acquistato le attrezzature scientifiche del Centro Ricerche Bonomo per un valore di 828.000 euro: «A fronte di tali progettualità anziché mettere in campo politiche di investimento e occupazionali - dicono dai sindacati - i liquidatori decidono la chiusura, vicenda, a nostro modesto parere, che ha il sapore di essere stata gestita dalla politica e di chi amministra questi Enti con pressapochismo e scarsa lungimiranza. Sono stati persino anticipati i tempi di invio delle lettere di licenziamento ai lavoratori, già collocati in cassa integrazione in deroga a zero ore e che in prossimità della scadenza del 31 dicembre 2012 le OO.SS., con la lettera del 15 dicembre, sollecitavano i liquidatori e la direzione provinciale del lavoro la convocazione per il prosieguo del ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga»
Tale situazione ha di fatto creato una esasperazione accentuata tra i lavoratori, che nonostante gli eccessivi ritardi delle retribuzioni hanno continuato, comunque, nonostante i sacrifici, a dare responsabilmente piena disponibilità.