​III congresso Cgil Bat: Luigi Antonucci rieletto segretario generale

Conclusa la due giorni congressuale del sindacato a Barletta

giovedì 6 marzo 2014
Luigi Antonucci è stato rieletto nel III congresso provinciale della Cgil di Barletta – Andria - Trani alla guida della segreteria confederale. Ai lavori hanno partecipato il segretario generale della Cgil Puglia, Giovanni Forte, Antonella Morga, segretario Cgil Puglia ed il responsabile dell'area welfare della Cgil Nazionale, Nicola Marongiu, al quale sono state affidate le conclusioni dell'assemblea contraddistinta da un vivace dibattito interno al sindacato che si è aperto all'esterno con una tavola rotonda organizzata nella prima giornata di congresso sul tema "Il lavoro prima di tutto perché il lavoro decide il futuro": nella discussione alla quale sono intervenuti il presidente della Provincia di Barletta – Andria – Trani, Francesco Ventola, Cosimo Santoro, presidente Confindustria Bat, Mario Landriscina, direttore Confesercenti Bat ed Emmanuele Daluiso, vice presidente Euro Idees Bruxelles la Cgil Bat ha voluto affrontare la questione dell'occupazione insieme ad attori sociali ed istituzionali nella convinzione che sia «necessaria una straordinaria azione a sostegno del lavoro che deve vedere tutti impegnati attorno ad un tavolo: sindacati, istituzioni e parti sociali», ha spiegato il segretario generale, Luigi Antonucci.

​III congresso Cgil Bat
​III congresso Cgil Bat
«Quando nel 2008 la segreteria della Cgil regionale con grande coraggio ma anche con estrema lungimiranza decise di dare agli iscritti della nuova provincia pugliese la possibilità di avere la loro organizzazione ancora più insediata nel territorio pochissimi avrebbero scommesso anche un solo centesimo sulla sua sopravvivenza. Invece, oggi siamo qui, più radicati che mai a dare ragione a chi con forza ci ha sostenuti», così Antonucci nel suo intervento introduttivo ha aperto l'assemblea congressuale che si è celebrata alla presenza di 116 delegati eletti nelle scorse settimane durante i congressi delle categorie. Nei luoghi di lavoro e nelle leghe sono stati coinvolti migliaia di lavoratori e pensionati. Nelle 168 assemblee congressuali di base, sugli oltre 23000 iscritti al nostro sindacato, hanno partecipato alla discussione e alla votazione dei documenti e degli emendamenti il 56,35 % degli aventi diritto. Oltre la metà degli iscritti ha voluto partecipare e portare il proprio contributo alla discussione sui due documenti congressuali.

Nel suo intervento Antonucci ha ripercorso le tappe più importanti dell'azione del sindacato negli ultimi quattro anni. Tra le principali azioni della Cgil c'è la lotta al lavoro nero «un autentico dramma – ha detto Antonucci – che l'Italia intera ha scoperto il 3 ottobre del 2011 con il crollo di una palazzina a Barletta e la morte di cinque giovani donne. In quei giorni con la Cgil e la Filctem nazionale abbiamo messo in campo una serie di iniziative che un anno dopo hanno portato alla firma di un protocollo di intesa per un progetto di uscita dal lavoro 'nero' tra Cgil, Filctem, Regione Puglia, Comune di Barletta ed il Consorzio '5 stelle' nato all'indomani della tragedia e formato dalla parte migliore degli imprenditori del settore tessile e abbigliamento. Nei prossimi mesi l'iniziativa immaginata in quel protocollo forse vedrà la luce, tra mille difficoltà. Quella enorme tragedia e le altre che si sono succedute hanno cambiato il modo di lavorare di migliaia di persone? Certo che no. Qualche giorno fa l'Istat ci ha raccontato che il lavoro illegale e sommerso ha raggiunto punte del 30% nel meridione. Pensate, un lavoratore su tre non è in regola. Una enormità».

In Italia la disoccupazione ha raggiunto la quota del 12.9 %, nel Mezzogiorno sfiora il 30%. Dieci punti percentuali in più quella giovanile che nel Sud raggiunge picchi del 50% e talvolta li supera. «Quando discutiamo con le aziende la frase ricorrente per giustificare tutto è la crisi. Ricordo un datore di lavoro tessile di Canosa di Puglia che ci diceva che non pagava i contributi e non rispettava il CCNL di comparto perché c'era la crisi. La sua azienda lavorava per i grandi marchi che la crisi non l'hanno mai sentita e allora forse qualcosa non quadrava. Aziende come queste portano alla chiusura tutti coloro che vogliono rispettare le regole perché drogano il mercato facendo una concorrenza sleale».

Nella relazione di Antonucci anche le proposte per uscire dalla crisi, «la capacità e la possibilità di spendere ecco ciò che serve», spiega il segretario generale. «Si continuano a drenare le pochissime risorse rimaste nelle tasche della gente. Aumentano ancora le accise sui carburanti, la Tares ha costretto alcune famiglie a decidere se pagare le tasse o mettere un piatto a tavola. Una vera lotta all'evasione fiscale potrebbe essere una seria via di uscita dalla crisi. 130 miliardi di mancato gettito ogni anno, altro che finanziarie. E poi la patrimoniale, un'imposta sui grandi patrimoni finanziari, come in altri paesi europei con cui si recupererebbero 10 miliardi di euro ogni anno. La Cgil come sempre non è rimasta a guardare ed ha presentato il 'piano del lavoro' che si ispira alla proposta che Giuseppe Di Vittorio ha lanciato alla fine della seconda guerra mondiale per la ricostruzione del Paese. Oggi come allora, proposte che si muovono nel silenzio e nell'indifferenza del padronato e delle istituzioni di governo. Chiedo ai sindaci del territorio ed al presidente della Provincia di non rimanere più alla finestra a guardare e di unirsi alle forze sociali naturalmente nell'ambito delle loro possibilità per cominciare a dare le risposte che i cittadini chiedono. Qualche mese fa abbiamo inviato una lettera aperta che riguardava gli stessi argomenti. Allora non abbiamo ricevuto risposta. La speranza è che ora ci si organizzi. Non si può più aspettare».