Iat Andria, Suriano: «Una grande occasione persa»

Il professore lamenta lo scarso funzionamento dell'Ufficio di Accoglienza Turistica

giovedì 16 luglio 2015
A cura di Federico Peloso
Il prof. Riccardo Suriano, in una nota stampa, ha lamentato lo scarso funzionamento dell'Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica (Iat) del Comune di Andria. «Se lo Iat – scrive Suriano - funzionasse a dovere, tutta la città ne beneficerebbe. Compito precipuo del suddetto ufficio è quello di soddisfare i bisogni di tutto il movimento turistico. Allo Iat è demandato il compito di dare tutte le informazioni utili sui nostri innumerevoli beni culturali, sia civili che religiosi, sacri e profani, oltre a indirizzare il turista nei ristoranti, negli alberghi, nei Bed & Breakfast, nei teatri, nelle multisale e negli spettacoli di piazza. Per non parlare di Castel del Monte, orgoglio mondiale della nostra città, ma ancora oggi così lontano, più solitario che mai».

L'Ufficio in questione è sito in piazza Vittorio Emanuele II, meglio conosciuta come la Catuma, in un edificio che è stato prima l'Ufficio Postale del Comune e poi la sede dell'Associazione Nazionale ex combattenti della I Guerra Mondiale. «Confesso – ha proseguito il professore, a proposito dell'attività dello Iat - che si tratta di un lavoro complesso ed immane, ma ad oggi soddisfacente solo a metà. Non esiste neanche un congruo numero di impiegati, la struttura è aperta solo di mattina fino al venerdì e di pomeriggio solo il martedì e il giovedì. Il sabato e la domenica l'Ufficio comunale di Informazione e Accoglienza Turistica resta completamente chiuso. Così pure nei giorni delle principali festività religiose e civili dell'anno. Eppure sono proprio questi i giorni tradizionalmente più aperti a ogni forma di flusso turistico, locale, nazionale e internazionale. Accade così che chi arriva nella città federiciana resta completamente solo».

Riccardo Suriano ritiene che gli investimenti sul turismo siano fondamentali per cercare di lasciarsi alle spalle l'infinito tunnel della crisi economica. «Da noi il turismo langue. Si muove a fatica. Stenta a decollare. Forse perché siamo nel Sud? La causa non è questa. Nella vicina Matera hanno saputo adeguarsi a tempo dovuto».