I giovani di Coldiretti in protesta davanti all'assessorato pugliese all'agricoltura: «Sbloccate i bandi del PSR»
Tra i manifestanti anche il neo deputato di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato
martedì 20 marzo 2018
17.16
Giovani agricoltori pugliesi in protesta a Bari. Si sono dati appuntamento ieri pomeriggio sul lungomare, di fronte all'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, per ribadire la loro voglia di vivere e lavorare in Italia, il loro non volere lasciare il loro paese. Sono uomini e donne, ragazze e ragazzi, padri e madri con i loro figli, perché il problema è delle famiglie, perché come ci dice una della manifestanti: «Abbiamo la terra vogliamo lavorarla insieme ai nostri figli, e i soldi di questo bando invece sono bloccati. Dopo la pubblicazione due anni fa, ad oggi non sappiamo nulla di certo e nel 2020 finirà. Non vogliamo che i nostri figli siano costretti a lasciare il loro paese e ad andare all'estero per trovare lavoro».
Il bando per l'inserimento dei giovani in agricoltura, pubblicato nel 2016, ha visto infatti esclusi oltre 4 mila giovani, essendo finanziabili solo mille delle domande presentate. Ma Coldiretti e i diretti interessati non ci stanno. E come dichiara Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia: «Vanno recuperate risorse da misure improduttive e soprattutto dai GAL (Gruppi di Azione Locale). In caso contrario la Regione Puglia dovrà assumersi la responsabilità di spiegare ai giovani che intendono investire in agricoltura il perché a loro siano stati destinati solo 100 milioni di euro, mentre sono stati destinati 158 milioni ai 23 GAL. Si finanziano così apparati burocratici e collaboratori di varia provenienza, superando le distinzioni fra politica e amministrazione e sottraendo risorse ai giovani».
E non sono solo queste le problematiche legate a questo bando. Sono state 5 mila le domande presentate per il bando per l'inserimento dei giovani in agricoltura, pubblicato il 26 luglio 2016 e tenuto aperto per 2 anni per problemi con il portale, ed a marzo 2018 ancora non è stata aperta l'istruttoria.
«Serve un immediato e deciso cambio di passo - sottolinea il direttore di Coldiretti Puglia. Angelo Corsetti - perché a distanza di 4 anni dall'avvio del PSR, al netto delle difficoltà di partenza già denunciate, la spesa resta ai minimi termini e migliaia di giovani sono stati esclusi».
Fra i giovani in protesta c'era anche il deputato neoeletto di Fratelli d'Italia Marcello Gemmato.
«L'auspicio – è l'augurio dell'onorevole - è che il governo regionale dia assoluta priorità ai giovani. È poi necessario sbloccare i finanziamenti già assegnati alle imprese giovanili e concentrare ulteriori risorse non ancora assegnate sulle progettualità emergenti. Nella fattispecie, come spiegato da Coldiretti, le province pugliesi di Bari e Foggia, che registrano una crescita percentuale in media del 6.5%, rientrano a pieno titolo nella top ten nazionale (a testimoniare il processo di svecchiamento che il settore agricolo sta vivendo da anni) senza poter tuttavia contare sul bando del Psr Puglia destinato alle giovani imprese agricole».
«È inaccettabile che il popolo agricolo giovanile pugliese sia ancora in attesa di segnali dalla regione. In uno scenario di finanziamenti disponibili pari a un decimo delle domande presentate l'auspicio è che il governo regionale dia assoluta priorità ai giovani e trovi le coperture economiche necessarie per non lasciare nessuno indietro; che venga loro garantito un adeguato passaggio generazionale, che coniughi l'esperienza dei padri e l'innovazione dei figli, al fine di evitare che questi lascino la Puglia per cercare lavoro altrove», ha concluso Gemmato.
Il bando per l'inserimento dei giovani in agricoltura, pubblicato nel 2016, ha visto infatti esclusi oltre 4 mila giovani, essendo finanziabili solo mille delle domande presentate. Ma Coldiretti e i diretti interessati non ci stanno. E come dichiara Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia: «Vanno recuperate risorse da misure improduttive e soprattutto dai GAL (Gruppi di Azione Locale). In caso contrario la Regione Puglia dovrà assumersi la responsabilità di spiegare ai giovani che intendono investire in agricoltura il perché a loro siano stati destinati solo 100 milioni di euro, mentre sono stati destinati 158 milioni ai 23 GAL. Si finanziano così apparati burocratici e collaboratori di varia provenienza, superando le distinzioni fra politica e amministrazione e sottraendo risorse ai giovani».
E non sono solo queste le problematiche legate a questo bando. Sono state 5 mila le domande presentate per il bando per l'inserimento dei giovani in agricoltura, pubblicato il 26 luglio 2016 e tenuto aperto per 2 anni per problemi con il portale, ed a marzo 2018 ancora non è stata aperta l'istruttoria.
«Serve un immediato e deciso cambio di passo - sottolinea il direttore di Coldiretti Puglia. Angelo Corsetti - perché a distanza di 4 anni dall'avvio del PSR, al netto delle difficoltà di partenza già denunciate, la spesa resta ai minimi termini e migliaia di giovani sono stati esclusi».
Fra i giovani in protesta c'era anche il deputato neoeletto di Fratelli d'Italia Marcello Gemmato.
«L'auspicio – è l'augurio dell'onorevole - è che il governo regionale dia assoluta priorità ai giovani. È poi necessario sbloccare i finanziamenti già assegnati alle imprese giovanili e concentrare ulteriori risorse non ancora assegnate sulle progettualità emergenti. Nella fattispecie, come spiegato da Coldiretti, le province pugliesi di Bari e Foggia, che registrano una crescita percentuale in media del 6.5%, rientrano a pieno titolo nella top ten nazionale (a testimoniare il processo di svecchiamento che il settore agricolo sta vivendo da anni) senza poter tuttavia contare sul bando del Psr Puglia destinato alle giovani imprese agricole».
«È inaccettabile che il popolo agricolo giovanile pugliese sia ancora in attesa di segnali dalla regione. In uno scenario di finanziamenti disponibili pari a un decimo delle domande presentate l'auspicio è che il governo regionale dia assoluta priorità ai giovani e trovi le coperture economiche necessarie per non lasciare nessuno indietro; che venga loro garantito un adeguato passaggio generazionale, che coniughi l'esperienza dei padri e l'innovazione dei figli, al fine di evitare che questi lascino la Puglia per cercare lavoro altrove», ha concluso Gemmato.