I Gilet arancioni a Di Maio: "Interventi rapidi per salvare l'industria ecosostenibile di Puglia"

Folta la delegazione in rappresentanza degli agricoltori ricevuta a Roma

lunedì 1 aprile 2019 20.49
Tutelare gli operai agricoli attraverso la conferma delle giornate lavorative dell'anno precedente nei territori colpiti da gelate e xylella, defiscalizzazione dei tributi, degli oneri previdenziali e blocco delle rate dei mutui per i frantoi, cooperative agricole di trasformazione e frantoi aziendali, rottamazione dei frantoi oleari con adeguato ristoro a chi sceglie di uscire definitivamente dal sistema di trasformazione, proroga di 24 mesi per adeguamenti strutturali necessari al comparto.

Sono queste le richieste principali presentate dai gilet arancioni questa mattina durante il vertice al Mise col Ministro Luigi Di Maio.

Folta la delegazione in rappresentanza degli agricoltori: oltre al portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli e al Presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, c'erano il Presidente di Unapol, Tommaso Loiodice, il rappresentante dei frantoiani, Elia Pellegrino, e il rappresentante degli agricoltori salentini, Mimino Primiceri.

I dati della campagna 2018/2019, riportati dai gilet arancioni nel documento consegnato a Di Maio, sono noti: 50mila gli operai agricoli che lavorano in olivicoltura in Puglia, 1 milione le giornate lavorative perse nel territorio compreso tra le province di Bari, Bat e Foggia distrutte dalle gelate, mentre sono 1,5 milioni le giornate lavorative perse nella zona infetta da xylella del Salento.
L'olivicoltura in Puglia, in termini di operai assunti, vale il 200% della Fiat ed il 300% dell'Ilva.

I frantoi che a causa della xylella hanno totalmente dismesso la propria attività sono quasi 200 ed almeno altri 100 sono in procinto di fare altrettanto.

"Le chiediamo di intervenire per salvare l'industria pugliese più ecosostenibile che ci sia, l'unica in grado di dare futuro ai giovani, e di non farli andar via, grazie ad una tradizione millenaria, l'unica che per la sua alta specializzazione è lontana anni luce da fenomeni di capolarato, il polmone economico green di un settore che vale in termini di assunzioni il 200% della Fiat ed il 300% dell'Ilva", ha sottolineato il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli.

"Le chiediamo di venire in Puglia a visitare la realtà economica più importante della nostra Regione, il traino economico di una terra abituata a non chiedere aiuti dello Stato ma a lavorare per portare ogni giorno il pane a casa - ha sottolineato Spagnoletti Zeuli -. Vogliamo che sia garantita ai lavoratori della terra e ai frantoiani la dignità che purtroppo non ci viene riconosciuta".

"Occorre individuare misure per i frantoi che ristorino la perdita di attività economica, la difficoltà a supportare il credito bancario, gli oneri previdenziali e la necessità di rivedere alcune importanti procedure normative - ha sottolineato Spagnoletti Zeuli -. Agli operai agricoli, che sono i più specializzati che ci siano, forse ancor prima che alle aziende, è necessario garantire la "sopravvivenza": il 2018 è stato devastante per tutti loro, giorni tristi con redditi inesistenti. A loro bisogna garantire il futuro e bisogna dare dignità".

E per il presidente della Regione Puglia Emiliano e per l'assessore regionale all'agricoltura Di Gioia è stato un incontro proficuo poiché, oltre alle materie agricole che normalmente vengono trattate col Ministro dell'Agricoltura e con il sottosegretario, si sono approfonditi con il vicepremier argomenti legati allo sviluppo economico, come frantoi, lavoro, tutela del personale che non avrà le giornate lavorative a causa della fitopatia.

Questa trasversalità del Governo consente di poter intervenire su tutte le materie oggetto del decreto legge contenente le misure su xylella e gelate 2018. Domani l'assessore all'Agricoltura parteciperà all'audizione per conto dei Presidenti delle Regioni e quindi della Commissione, dove sarà rimarcata l'esigenza che venga attuata una fortissima sburocratizzazione e che siano posti in essere interventi specifici attingendo alle risorse che sono state assegnate per la rinascita del potenziale produttivo. Ciò significa riconversione, affinché ci sia la tutela dei redditi e quindi della capacità salariale dei dipendenti in un arco di tempo ragionevole, considerato che serviranno alcuni mesi per rimettere in piedi il sistema produttivo. È necessario immaginare la possibilità, con l'ausilio di tutti i Ministeri coinvolti, di utilizzare le risorse italiane assieme a quelle europee affinché si crei una base per uno specifico piano di sviluppo dedicato al Salento.

L'assessore pugliese ha apprezzato la disponibilità da parte del Ministro dello Sviluppo economico di farsi parte attiva durante questo percorso affinché la Puglia possa essere sollevata dal peso, portato in solitudine negli anni precedenti, del fardello amministrativo ed economico di questa vicenda, troppo spesso nella scarsa attenzione di molte Istituzioni. Oggi, anche grazie alle proteste dei gilet arancioni pugliesi e alle manifestazioni delle associazioni agricole, la Puglia torna ad essere coadiuvata per come merita e per come avrebbe dovuto essere da tempo.