I bambini a scuola di badminton attraverso il progetto "Shuttle Time"
Intervista alla prof.ssa Dora Guarino, dirigente scolastico del 3° Circolo Didattico "R. Cotugno"
sabato 24 febbraio 2018
6.43
Il badminton o comunemente chiamato "volano", è uno sport che consiste nel colpire un volano con una racchetta facendogli oltrepassare la rete e mandandolo nella metà campo opposta dove dovrà essere ribattuto al volo dall'avversario. Si tratta di uno sport in cui si rendono necessarie prestanza fisica, agilità e prontezza di riflessi. L'effetto è spettacolare con scambi rapidi, cambi di fronte e movimentati recuperi. Possono sfidarsi, oltre a due giocatori (singolare), anche due coppie dello stesso sesso (doppio maschile o doppio femminile), o due coppie formate da giocatori di entrambi i sessi (doppio misto). Pur essendo meno popolare rispetto ad altre discipline sportive, la diffusione del badminton in Italia sta conoscendo una rapida ascesa. Nella città di Andria, gli istituti scolastici 3° C.D. Cotugno, 1° C.D. Oberdan e l'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" hanno aderito al progetto "Shuttle Time", che prevede l'insegnamento del badminton a bambini e ragazzi.
Maggiori dettagli sull'organizzazione di questo progetto ce li ha offerti, nel corso di una nostra intervista, la prof.ssa Dora Guarino, Dirigente Scolastico del 3° Circolo Didattico "Riccardo Cotugno": «Il progetto "Shuttle Time" è in realtà un programma internazionale. Alla lettera significa "E' ora di volano" e prevede l'insegnamento del badminton ai bambini. Il progetto copre la fascia d'età compresa tra i 5 e i 15 anni, motivo per cui abbiamo accettato di partecipare alla proposta dell'Ufficio Scolastico Regionale. In Italia il gioco del badminton è diffuso dalla FIBa (Federazione Italiana Badminton) che, in collaborazione con il MIUR, ha diffuso questa proposta alle scuole. Quest'anno il programma si intitola "Shuttle Time", ma noi non abbiamo accettato a partire da quest'anno: già lo scorso anno, infatti, nell'insegnamento dell'educazione motoria abbiamo inserito il gioco del badminton che rientrava nel progetto scolastico "Racchette di classe", svoltosi con un istruttore di minitennis e un istruttore di badminton che operavano all'interno della scuola. Lo scorso anno il progetto era rivolto a otto classi terminali, mentre il progetto "Shuttle Time" di quest'anno prevede soltanto l'insegnamento del badminton e al quale hanno aderito 12 sezioni e 26 classi, dunque un'adesione in massa anche in seguito alla positiva esperienza dello scorso anno».
Per i docenti che si occuperanno di insegnare il badminton nelle scuole è stato organizzato qualche mese fa un apposito corso per apprendere le tecniche principali di questo sport, come approfondisce la prof.ssa Guarino: «Siamo una delle 12 scuole in tutta la Puglia ad aver aderito a questo progetto: come tutte le novità si parte in pochi perchè c'è chi sperimenta e apre la strada, e sono convinta che in seguito aderiranno anche altre scuole, grazie altresì al passaparola dei docenti che contribuiscono alla diffusione di iniziative positive. Abbiamo formato due docenti, ora istruttrici: una referente per la scuola dell'infanzia e una per la scuola primaria. Entrambe hanno seguito un corso di formazione acquisendo la certificazione "Shuttle Time Teacher", facendosi successivamente promotrici di questa disciplina tra i colleghi e all'interno della scuola. Questo corso di 8 ore si è svolto a settembre ed è stato tenuto da istruttori di badminton e al termine del quale i docenti partecipanti hanno conseguito una certificazione; mi hanno riferito che è stato particolarmente interessante».
Integrazione, divertimento e la possibilità di organizzare tornei, questi gli obiettivi primari che hanno inciso nella scelta di diffondere il badminton fra i bambini: «Abbiamo scelto di far praticare il badminton in quanto riesce a coniugare l'implementazione e le capacità motorie di base dei bambini con il gioco motorio, dunque si tratta anche di un modo divertente di praticare educazione fisica. Ci sono riscontri positivi anche nei confronti dei bambini diversamente abili, poichè questa disciplina accresce l'integrazione. E' possibile anche visionare schemi di gioco, in quanto abbiamo ricevuto dalla federazione diversi kit di volani e materiale didattico, e diverse lezioni sulle quali si formano i docenti rivedendo le varie proposte e presentarle in modo alternativo, divertente e coinvolgente. Abbiamo diffuso il progetto relativo al badminton in più classi anche nell'intento di organizzare un torneo a livello scolastico, ma non è esclusa la possibilità di mettere in cantiere un torneo di badminton tra le diverse scuole che stanno portando avanti questa iniziativa».
Questa tipologia di progetti rappresenta anche un buon modo per diffondere ulteriormente questa disciplina sportiva anche nelle nostre località, dove è poco nota: «Il badminton è un'attività sportiva piuttosto insolita dalle nostre parti, in quanto è praticato particolarmente nell'area anglosassone. Anche in Italia, però, sta cominciando a trovare riscontro: è importante, infatti, cercare di non far praticare ai bambini sempre le stesse attività facendo invece sperimentare nuovi sport in modo che i bambini possano scegliere quello più consono alle proprie capacità. Ritengo dunque che la scuola debba far conoscere discipline diverse: si tratta di fare lezione in maniera differente con strumenti diversi, ma pur sempre una lezione di attività sportiva».
Maggiori dettagli sull'organizzazione di questo progetto ce li ha offerti, nel corso di una nostra intervista, la prof.ssa Dora Guarino, Dirigente Scolastico del 3° Circolo Didattico "Riccardo Cotugno": «Il progetto "Shuttle Time" è in realtà un programma internazionale. Alla lettera significa "E' ora di volano" e prevede l'insegnamento del badminton ai bambini. Il progetto copre la fascia d'età compresa tra i 5 e i 15 anni, motivo per cui abbiamo accettato di partecipare alla proposta dell'Ufficio Scolastico Regionale. In Italia il gioco del badminton è diffuso dalla FIBa (Federazione Italiana Badminton) che, in collaborazione con il MIUR, ha diffuso questa proposta alle scuole. Quest'anno il programma si intitola "Shuttle Time", ma noi non abbiamo accettato a partire da quest'anno: già lo scorso anno, infatti, nell'insegnamento dell'educazione motoria abbiamo inserito il gioco del badminton che rientrava nel progetto scolastico "Racchette di classe", svoltosi con un istruttore di minitennis e un istruttore di badminton che operavano all'interno della scuola. Lo scorso anno il progetto era rivolto a otto classi terminali, mentre il progetto "Shuttle Time" di quest'anno prevede soltanto l'insegnamento del badminton e al quale hanno aderito 12 sezioni e 26 classi, dunque un'adesione in massa anche in seguito alla positiva esperienza dello scorso anno».
Per i docenti che si occuperanno di insegnare il badminton nelle scuole è stato organizzato qualche mese fa un apposito corso per apprendere le tecniche principali di questo sport, come approfondisce la prof.ssa Guarino: «Siamo una delle 12 scuole in tutta la Puglia ad aver aderito a questo progetto: come tutte le novità si parte in pochi perchè c'è chi sperimenta e apre la strada, e sono convinta che in seguito aderiranno anche altre scuole, grazie altresì al passaparola dei docenti che contribuiscono alla diffusione di iniziative positive. Abbiamo formato due docenti, ora istruttrici: una referente per la scuola dell'infanzia e una per la scuola primaria. Entrambe hanno seguito un corso di formazione acquisendo la certificazione "Shuttle Time Teacher", facendosi successivamente promotrici di questa disciplina tra i colleghi e all'interno della scuola. Questo corso di 8 ore si è svolto a settembre ed è stato tenuto da istruttori di badminton e al termine del quale i docenti partecipanti hanno conseguito una certificazione; mi hanno riferito che è stato particolarmente interessante».
Integrazione, divertimento e la possibilità di organizzare tornei, questi gli obiettivi primari che hanno inciso nella scelta di diffondere il badminton fra i bambini: «Abbiamo scelto di far praticare il badminton in quanto riesce a coniugare l'implementazione e le capacità motorie di base dei bambini con il gioco motorio, dunque si tratta anche di un modo divertente di praticare educazione fisica. Ci sono riscontri positivi anche nei confronti dei bambini diversamente abili, poichè questa disciplina accresce l'integrazione. E' possibile anche visionare schemi di gioco, in quanto abbiamo ricevuto dalla federazione diversi kit di volani e materiale didattico, e diverse lezioni sulle quali si formano i docenti rivedendo le varie proposte e presentarle in modo alternativo, divertente e coinvolgente. Abbiamo diffuso il progetto relativo al badminton in più classi anche nell'intento di organizzare un torneo a livello scolastico, ma non è esclusa la possibilità di mettere in cantiere un torneo di badminton tra le diverse scuole che stanno portando avanti questa iniziativa».
Questa tipologia di progetti rappresenta anche un buon modo per diffondere ulteriormente questa disciplina sportiva anche nelle nostre località, dove è poco nota: «Il badminton è un'attività sportiva piuttosto insolita dalle nostre parti, in quanto è praticato particolarmente nell'area anglosassone. Anche in Italia, però, sta cominciando a trovare riscontro: è importante, infatti, cercare di non far praticare ai bambini sempre le stesse attività facendo invece sperimentare nuovi sport in modo che i bambini possano scegliere quello più consono alle proprie capacità. Ritengo dunque che la scuola debba far conoscere discipline diverse: si tratta di fare lezione in maniera differente con strumenti diversi, ma pur sempre una lezione di attività sportiva».