Humanae vitae, 50 anni alla ricerca del dialogo sulla vita
Numerosa la partecipazione all’interessantissimo dibattito
venerdì 23 novembre 2018
16.00
Ieri sera, venerdì 22 novembre c.a., presso la Comunità Papa Giovanni XXII – Madonna di Guadalupe-, si è svolta una conferenza voluta da varie associazioni cittadini quali Club Unesco di Andria, Centro Italiano Femminile, Comitato Progetto Uomo e Comunità Giovanni XXIII per riflettere su argomenti vivi, forti, inerenti l'Enciclica Humanae Vitae, a 50 anni dalla pubblicazione.
Il dibattito si è svolto sulla difesa della vita e per riflettere su trasformazioni, bisogni e speranze della famiglia.
Dopo il saluto dell'ing. Giovanni Di Bari, presidente del Club Unesco, di Mimmo Quatela quale presidente del Comitato progetto Uomo; di Saverio Lorusso presidente della Comunità Giovanni XXIII e della dr.ssa Porzia Quagliarella, teologa e psicoterapeuta, presidente del Centro Femminile Italiano, il Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi ha salutato i presenti dimostrando soddisfazione e compiacimento per l'incontro di alto valore formativo, soprattutto per i giovani, al fine di approfondire i grandi valori che sono dentro questa Enciclica di Papa San Paolo VI, giunta al 50° anno dall'avvenuta pubblicazione.
Mons. Felice Bacco parroco della cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia, Direttore dell'Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali, moralista, teologo, scrittore di libri sul matrimonio e sul diritto canonico è stato il relatore principale.
Il prelato ha accolto con entusiasmo questa iniziativa per illustrare questi argomenti, che sono sempre di stretta attualità. Dopo aver introdotto la figura di Paolo VI e dell'Enciclica Humanae vitae, ha ricordato: "Era il 1968, il periodo della grande contestazione, quando Paolo VI promulgò il 25 luglio, l'Enciclica Humanae vitae. Un appello, quello di Papa Montini agli sposi cristiani, perché nel documento laboriosamente messo a punto, potessero leggere, non una serie di divieti ma un contributo alla loro vocazione. Nell'amore non c'è solo l'amore. Vogliamo dire che nell'amore dell'uomo è racchiuso l'amore divino. Per questo il legame tra amore e fecondità è un rapporto così armonioso e segreto".
Don Felice, ha poi toccato un tema cruciale come la denatalità, della dottrina della Chiesa circa l'illiceità di alcuni metodi per la regolazione della natalità e del concetto di paternità responsabile. Su questo aspetto ha tenuto a sottolineare "che non vuol dire fare un figlio, anzi vuol dire aprirsi alla vita ma con consapevolezza e responsabilità nella crescita e formazione dei figli".
La Dottoressa Porzia Quagliarella ha concluso ringraziando don Felice Bacco, per l'introduzione allo studio dell'Humanae vitae ed ha quindi evidenziato: "Così come dice l'Enciclica ciascun uomo ha una vocazione naturale terrena, ma anche soprannaturale ed eterna: quindi tutta la nostra vita, tutte le nostre scelte, devono essere illuminate da questa luce. Dobbiamo sforzarci a riscoprire le radici eterne, che stanno alla base di ciascun essere umano con uno sguardo più ampio a tutto ciò che vive e cresce intono alla sessualità, all'appartenenza di genere, alla maternità".
Il Vescovo Mansi ha quindi ringraziato i numerosi partecipanti per l'ascolto paziente ed ha voluto concludere soffermandosi principalmente sull'importanza del progresso scientifico ma "che sta portando molti umani ad un delirio di onnipotenza, tanto da causare non pochi problemi".
Il dibattito si è svolto sulla difesa della vita e per riflettere su trasformazioni, bisogni e speranze della famiglia.
Dopo il saluto dell'ing. Giovanni Di Bari, presidente del Club Unesco, di Mimmo Quatela quale presidente del Comitato progetto Uomo; di Saverio Lorusso presidente della Comunità Giovanni XXIII e della dr.ssa Porzia Quagliarella, teologa e psicoterapeuta, presidente del Centro Femminile Italiano, il Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi ha salutato i presenti dimostrando soddisfazione e compiacimento per l'incontro di alto valore formativo, soprattutto per i giovani, al fine di approfondire i grandi valori che sono dentro questa Enciclica di Papa San Paolo VI, giunta al 50° anno dall'avvenuta pubblicazione.
Mons. Felice Bacco parroco della cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia, Direttore dell'Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali, moralista, teologo, scrittore di libri sul matrimonio e sul diritto canonico è stato il relatore principale.
Il prelato ha accolto con entusiasmo questa iniziativa per illustrare questi argomenti, che sono sempre di stretta attualità. Dopo aver introdotto la figura di Paolo VI e dell'Enciclica Humanae vitae, ha ricordato: "Era il 1968, il periodo della grande contestazione, quando Paolo VI promulgò il 25 luglio, l'Enciclica Humanae vitae. Un appello, quello di Papa Montini agli sposi cristiani, perché nel documento laboriosamente messo a punto, potessero leggere, non una serie di divieti ma un contributo alla loro vocazione. Nell'amore non c'è solo l'amore. Vogliamo dire che nell'amore dell'uomo è racchiuso l'amore divino. Per questo il legame tra amore e fecondità è un rapporto così armonioso e segreto".
Don Felice, ha poi toccato un tema cruciale come la denatalità, della dottrina della Chiesa circa l'illiceità di alcuni metodi per la regolazione della natalità e del concetto di paternità responsabile. Su questo aspetto ha tenuto a sottolineare "che non vuol dire fare un figlio, anzi vuol dire aprirsi alla vita ma con consapevolezza e responsabilità nella crescita e formazione dei figli".
La Dottoressa Porzia Quagliarella ha concluso ringraziando don Felice Bacco, per l'introduzione allo studio dell'Humanae vitae ed ha quindi evidenziato: "Così come dice l'Enciclica ciascun uomo ha una vocazione naturale terrena, ma anche soprannaturale ed eterna: quindi tutta la nostra vita, tutte le nostre scelte, devono essere illuminate da questa luce. Dobbiamo sforzarci a riscoprire le radici eterne, che stanno alla base di ciascun essere umano con uno sguardo più ampio a tutto ciò che vive e cresce intono alla sessualità, all'appartenenza di genere, alla maternità".
Il Vescovo Mansi ha quindi ringraziato i numerosi partecipanti per l'ascolto paziente ed ha voluto concludere soffermandosi principalmente sull'importanza del progresso scientifico ma "che sta portando molti umani ad un delirio di onnipotenza, tanto da causare non pochi problemi".