Guerra tra clan, 32 colpi di mitra nel 2007: due arresti

Operazione dei Carabinieri di Andria: episodio in Piazza Murri

martedì 14 ottobre 2014 9.25
A cura di Stefano Massaro
Erano le 15,40 del 29 agosto 2007 quando in Piazza Murri (oggi via Luciano) ad Andria due uomini, a bordo di una potente autovettura Audi A/8 rubata, esplosero un intero caricatore di mitra (32 colpi) contro Pietro Dell'Endice, pregiudicato andriese, all'epoca dei fatti 24enne. L'uomo, nonostante il tentativo di fuga, cadde per terra colpito ripetutamente al torace ed agli arti ed il killer si avvicinò per completare l'opera con un colpo alla testa ma si accorse di aver finito le munizioni. L'allora 24enne si finse morto salvandosi dall'agguato. Esecuzione in piena regola che per miracolo non coinvolse altri innocenti considerata l'efferratezza dei killer ed il fatto che numerosi proiettili furono recuperati conficcati nei muri di diverse abitazioni od all'interno di diverse autovetture in sosta.

L'attività investigativa, avvalorata dalle dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia, ha consentito di eseguire questa mattina, da parte dei Carabinieri di Andria, una misura cautelare personale a carico dei due uomini accusati dell'agguato: si tratta del 43enne Francesco Nicolamarino, detto ciciridd e del 39enne Nicola Sgaramella detto zingrid entrambi appartenenti al clan mafioso Pastore-Lapenna. Per i due pluripregiudicati l'accusa è tentato omicidio, detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione e danneggiamento a seguito di incendio, tutti reati commessi, secondo la misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, con l'aggravante di tipo mafioso.

Il tentato omicidio sul quale sono riusciti a fare luce proprio Carabinieri ed Autorità Giudiziaria, si inserisce nella cruenta guerra tra clan che ha minato la tranquillità della Città di Andria tra il 1998 e il 2007. A fronteggiarsi due potenti clan mafiosi locali, i Pesce-Pistillo ed i Pastore-Lapenna: sullo sfondo il controllo del traffico di stupefacenti che ad Andria trova un importante centro di smistamento per tutta la regione. Gli inquirenti hanno accertato che per l'agguato vi era un duplice movente: da una parte, vi erano le incomprensioni relative alla ripartizione delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti e, dall'’altra, vi era la vendetta di un altro tentato omicidio verificatosi un anno prima, il tutto al fine di favorire l’'associazione di tipo mafioso denominata “Ex Pastore”.

Ulteriori dettagli a breve dopo la conferenza stampa che si terrà nel Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari.