Gli Stati Uniti d’Europa: un po’ di storia

Gennaro 'Gino' Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria, condivide una riflessione del fondatore dei focolarini

domenica 14 maggio 2023 08.00
Il 19 settembre 1946, all'Università di Zurigo, Winston Churchill svolse un discorso memorabile, nel quale indicò la necessità di costituire gli Stati Uniti d'Europa. La guerra, difatti, era partita dall'Europa e aveva prodotto ecatombi e stermini in tutto il mondo, come mai si erano verificati in passato. Al fine di sostenere la grande impalcatura dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, Churchill vedeva necessario che l'Europa ritrovasse una via coraggiosa di convergenza politica.

In Italia Igino Giordani, direttore de «Il Popolo», raccolse tale proposta e la rilanciò, arricchendola di prospettive: "Si potrebbe, si dovrebbe uscire da questa situazione assurda di lento suicidio, nella quale le sole prospettive di pace sono date dalla guardia della Bomba atomica, quest'arma misteriosa di indiscriminata distruzione. Anche nell'età nera c'era la paura: ma lenita dalla fede. Oggi essa ha assunto un potere terrifico che attanaglia sul continente cristiano trecento milioni di anime. Eppure basterebbe un attimo, un gesto, per porvi fine: basterebbe unirsi, vivere uniti, anziché perire separati. (…) Bisogna sviluppare la coscienza dell'europeismo, quella per cui il francese l'italiano, il tedesco, ecc. si senta anche europeo: e subito istituire un Consiglio d' Europa per sciogliere le barriere commerciali e organizzare un'armonia economica tra gli stati, in vista di un'unità economica del Continente. Indi il consiglio dovrebbe organizzare una difesa che mantenga l'ordine e faccia dell'Europa un membro effettivo delle Nazioni Unite, e stabilire una moneta unica (In: "Gli Stati Uniti d'Europa - Il popolo 7 gennaio 1947").

Anche Churchill aveva fatto riferimento alla necessità di un Consiglio d'Europa, ma il mercato unico («sciogliere le barriere commerciali»), un unico sistema di difesa e la moneta unica, erano punti di forza dell'europeismo di Giordani. Già negli anni Venti, infatti, Igino, nel suo primo libro (La politica estera del Partito Popolare Italiano) auspicava gli Stati Uniti d'Europa. Ora poteva ribadire che li vedeva necessari da tre punti di vista. Erano, innanzitutto, il naturale antidoto all'insorgere dei nazionalismi. Giordani insistette molto su questo punto: il nazionalismo portava con sé il germe della guerra. L'unità, invece, era foriera di Pace.