In via Vecchia Barletta ad Andria c'è chi si prende cura di un cane randagio

Lo hanno battezzato “Fiocco”, il meticcio bianco che da Pasqua si aggira nei pressi della zona

sabato 2 maggio 2020 06.30
A cura di Giovanna Albo
Da diverso tempo, oramai, il fenomeno del randagismo è divenuto oggetto della nostra attenzione, anche a seguito di molteplici segnalazioni giunteci in redazione.

Non c'è, ancora, traccia di risposta da parte degli uffici preposti -Comune ed Asl- alla cura dei nostri amici a quattro zampe ma intanto, nell'attesa di qualche intervento, ci arrivano belle notizie dalla prima periferia della nostra città.

Infatti, al tedioso silenzio delle istituzioni, gli abitanti di via "Vecchia Barletta" rispondono con un atto concreto e non, certamente, privo di amorevolezza.
L' estremo stato di abbandono del meticcio bianco che, dal periodo di Pasqua, si aggira solitario, nella sopraindicata zona – sostando, il più delle volte, nella piazzetta dedicata a "Graziella Mansi" - non è passato inosservato ai residenti del quartiere, i quali hanno deciso di dedicargli, con dedizione, delle cure, ogni giorno.

Per richiamare la caratteristica più vistosa della bestiola ovvero il suo pelo bianco, lo hanno battezzato "Fiocco" e quotidianamente, a turno, i nostri concittadini, gli portano del cibo, assicurandogli, anche, un posto dove riposare.

Peccato che a boicottare questo atto di tolleranza, ci siano le dichiarazioni intimidatorie di alcuni residenti – per fortuna in minoranza - i quali mal sopportano la presenza dell'animale. Per questo, sale di giorno in giorno la preoccupazione degli abitanti della zona che così affermano: "Spesso sentiamo minacce di morte da parte di alcuni nostri concittadini e perciò noi temiamo per la sua incolumità. E' un cane buono, innocuo e non comprendiamo tutta questa loro ostilità nei suoi confronti".

Intenzioni, per nulla rassicuranti, rischiano, ancora una volta, di abbattersi vorticosamente sugli indifesi cani, infrangendo, tra l'altro, l'articolo 544-bis del codice penale, rubricato "uccisione di animali, che così recita: "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni". Lo stesso anche per il "maltrattamento di animali che secondo l'articolo 544 ter. ":"chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale (…) è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale".

Pertanto ci auspichiamo che, tali normative orientate verso una tutela incisiva degli animali e in contrasto con nefandi atteggiamenti, messi, ancora, in pratica da alcuni cittadini, vengano attuate con rigore e accortezza dalle nostre istituzioni.